Ticino

Droni e termocamere per salvare i cuccioli di capriolo

Il sistema per proteggere i piccoli dai pericoli dello sfalcio dei prati è stato messo a punto dal Dt in collaborazione con alcuni agricoltori

(Dt)
4 luglio 2022
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Una collaborazione con operatori di droni dotati di termocamere che consentono d’individuare i piccoli di capriolo e segnalarli prima dei lavori di sfalcio, senza disturbarli o stressarli. È quanto il Dipartimento del territorio (Dt) ha consolidato nell’ambito di alcuni progetti pilota condotti a stretto contatto con degli agricoltori, con l’obiettivo di contenere la problematica della letalità che possono avere le operazioni di sfalcio dei prati per questi cuccioli. Rannicchiati e nascosti tra l’erba alta nelle prime settimane di vita, i piccoli caprioli sono spesso invisibili a occhio nudo, anche a causa del pelo maculato. Le distese erbose situate nelle vicinanze dei boschi sono particolarmente interessate dal problema.

"I caprioli non sono animali con una spiccata tendenza alla fuga – spiega il Dt in una nota –. La loro strategia di difesa dai pericoli si basa sul mimetismo, la vigilanza e il riserbo. Anche nell’allevamento dei cuccioli si osserva lo stesso comportamento: appena dopo la nascita, nei mesi di maggio e di giugno, la femmina affida i piccoli neonati alla sicurezza data dal mimetismo visivo e olfattivo, lasciandoli spesso soli e nascosti nell’erba alta e visitandoli regolarmente per allattarli". Proprio nei periodi in cui gli agricoltori sfalciano i prati è possibile che, inavvertitamente, mettano in pericolo la vita dei nuovi nati.

Individuati, gli animali vengono coperti provvisoriamente con una cassetta di legno

Grazie alle nuove tecnologie, i guardacaccia hanno ora la possibilità di attuare delle azioni finalizzate alla ricerca e alla messa in sicurezza dei piccoli. In coordinamento con gli agricoltori, che segnalano preventivamente i giorni di taglio, vengono alzati in volo i droni provvisti di fotocamere con rilevatore termico per ispezionare dall’alto l’area destinata allo sfalcio. Individuato il cucciolo, il guardacaccia gli si avvicina per coprirlo e proteggerlo con una cassetta di legno e segnalarne la posizione tramite una bandierina.

Tale operazione consente agli stessi agricoltori di agevolare le operazioni di sfalcio, evitando nel contempo di uccidere o ferire involontariamente gli animali. A fienagione conclusa le cassette vengono rimosse. Una soluzione ritenuta efficace, che nei prossimi anni potrà essere riproposta e ampliata. A titolo cautelativo si ricorda che se durante una passeggiata in un campo o in un bosco ci si imbatte in un cucciolo di capriolo, è bene non toccarlo, né tanto meno spostarlo. Questo perché la madre, percependo l’odore dell’essere umano, potrebbe abbandonarlo.

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