Ticino

‘Opere e crisi materie prime, per ora programmazione invariata’

Il Consiglio di Stato risponde a Schnellmann (Plr) sui possibili cantieri a rischio per prezzi e penuria di acciaio, metallo, legno e carburante

Prospettive incerte
(Archivio Ti-Press)
16 maggio 2022
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"Al momento la programmazione delle opere rimane quella prevista, anche se non si possono escludere ritardi nei progetti e cantieri in corso a dipendenza di come evolverà la situazione". Ad affermarlo è il Consiglio di Stato, in risposta a un’interrogazione del gruppo parlamentare liberale radicale (primo firmatario Fabio Schnellmann), che chiedeva al governo – considerato l’aumento dei costi delle materie prime – quali importanti progetti stiano rischiando di non partire. Una replica, quella dell’esecutivo, che tranquillizza ma fino a un certo punto perché è lo stesso Consiglio di Stato a ricordare quanto già denunciato sia dalla Camera di commercio, sia dall’Associazione industrie ticinesi: "Alcune ditte hanno già indicato la possibilità di ritardi e maggiori costi per la fornitura di alcune categorie di materiali, senza tuttavia fornire indicazioni precise in merito".

Insomma, "allo stato attuale non è possibile stabilire se e quanti progetti potrebbero subire dei rallentamenti – scrive ancora il governo –. Non si intravedono per contro gli estremi per l’annullamento di opere previste".

Un limbo. Non solo per quanto riguarda prezzi e penuria di acciaio, metallo, legno o carburante. Ma anche per quanto riguarda le casse, dal momento che "vista la rapida evoluzione dei costi legati alle materie prime e all’energia che porteranno a rincari straordinari e prezzi di mercato superiori a quello che ci si aspettava fino a qualche mese fa, è ipotizzabile che diversi crediti votati negli scorsi anni dal Gran Consiglio potrebbero dover esser aggiornati".

A oggi, spiega ancora il Consiglio di Stato, "le opere e le tempistiche rimangono confermate quanto alla loro programmazione, pur non potendo escludere eventuali ritardi di fornitura". Con una "chiara volontà" di "mantenere alto il livello di investimenti sul territorio".

Il fatto di non poter prevedere la durata di questa crisi "rende difficile attuare una strategia per far fronte alle varie richieste da parte delle imprese e artigiani attivi nel settore", aggiunge il governo. Che informa, ad ogni modo, come "per affrontare i problemi legati all’evoluzione in corso del mercato, sono state avviate delle discussioni da parte dei rappresentanti della Divisione delle costruzioni e della Sezione della logistica con le principali organizzazioni professionali del mondo dell’edilizia".

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