Ticino

Formazione di base anche per i disoccupati

Lo chiede un’interrogazione parlamentare del Partito socialista che prende spunto da un caso concreto

(Ti-Press)
11 marzo 2022
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"Sei un lavapiatti, non hai bisogno di corsi". È questo che un lavoratore, iscritto all’Ufficio regionale di collocamento (Urc), si è sentito rispondere dalla sua collocatrice alla domanda di poter partecipare a un corso per le competenze di base. Lo denuncia un’interrogazione di Fabrizio Sirica presentata a nome del gruppo socialista in Gran Consiglio.

"L’utente in questione sa di fare grande fatica a leggere e scrivere anche frasi corte, va in confusione di fronte a calcoli banali, in altre parole, è una delle migliaia di persone che nel nostro cantone è in condizione di analfabetismo funzionale", si spiega. Malgrado l’ampiezza del fenomeno, per molte persone affrontare questo tema e l’imbarazzo derivante, ne fanno un tema tabù. "È quindi doppiamente sbagliata la risposta che la consulente ha dato al suo assistito, da un lato a livello sociale, perché umilia una persona che, consapevole della sua problematica, sarebbe disposta a mettersi in gioco per migliorare, dall’altro perché non coglie lo spirito e lo scopo della Ladi", si spiega "che è quello di favorire la reintegrazione rapida e duratura sul mercato del lavoro".

Per un lavapiatti, rafforzare le competenze di base come leggere, scrivere e far di calcolo, "è un elemento essenziale per poter provare a trovare lavoro nell’ambito che conosce, quello della ristorazione, ma magari in altre mansioni, come il cameriere. Non assecondare la richiesta di un corso di questo tipo significa limitare drasticamente la possibilità di uscire dalla disoccupazione, quindi aumentare il rischio di una futura presa a carico sociale, a costo della collettività", si continua.

Nell’interrogazione si ricorda che il Cantone – nell’ambito del programma di promozioni delle competenze di base – si pone tra i suoi obiettivi proprio quello di individuare e colmare le lacune dell’offerta, in modo mirato, così come pone la necessità di promuovere le misure formative.

Al di là della situazione specifica, ridurre l’analfabetismo funzionale (o di ritorno) "dovrebbe essere un obiettivo basilare per ogni Stato che si vuole democratico. Infatti i cittadini che non hanno le competenze suindicate hanno minor accesso alla vita democratica. Ne consegue che questo tipo di corsi dovrebbero essere promossi al meglio delle possibilità dello Stato in ogni ambito e in ogni modo!", si precisa.

Da qui una serie di domande al Consiglio di Stato per sapere "qual è la strategia adottata oggi negli Urc per promuovere le competenze di base?". E inoltre, "il Consiglio di Stato intende inoltrare una circolare a tutti i consulenti disoccupazione per indicare di promuovere maggiormente i corsi per le competenze di base?". E infine, "quanto è ampio, in Ticino, il fenomeno dell’analfabetismo funzionale?".

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