Ticino

Per il vino ticinese l’annata 2021 è stata più difficile

Gli eventi meteorologici estremi hanno causato danni alle viti anche fino al 100% e spostamenti della vendemmia

(Ti-Press)
20 dicembre 2021
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Per il vino ticinese, quella di quest’anno è stata un’annata più difficile delle ultime, come evidenziano la Sezione dell’agricoltura del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) e l’Interprofessione della Vite e del Vino Ticinese (IVVT) commentando congiuntamente i risultati della vendemmia 2021.

Le basse temperature dei mesi di aprile e maggio hanno causato, dopo un germogliamento abbastanza precoce grazie alle alte temperature del mese di marzo, uno sviluppo vegetativo più lento: la temperatura minima fra l’8 e il 10 aprile è scesa fino a -6°C, con il gelo che ha causato danni ai germogli e alle gemme allo stato cotonoso. Dalla fine di maggio, grazie a condizioni di tempo favorevoli, lo sviluppo dei germogli è poi stato molto veloce e costante, rendendo difficile il seguito delle operazioni di gestione della parete fogliare in crescita.

A peggiorare la situazione le grandinate che si sono susseguite un po’ su tutto il Ticino durante il mese di luglio: in particolare la grandinata dell’8 luglio, che ha colpito il Bellinzonese e principalmente il comune di Bellinzona con le frazioni di Giubiasco e Camorino, ha causato danni fino al 90-100%, anche a causa della mancanza di rete di protezione antigrandine nella zona colpita dall’evento di straordinaria violenza. Danni fino al 50% anche in parte del Locarnese, soprattutto la fascia che va da Ascona a Maggia. Minori i danni nel Sottoceneri, nella stessa giornata dell’8 luglio, grazie alle reti di protezione poste sui filari.

Il martedì successivo, il 13 luglio, un’altra grandinata ha colpito Biasca e parte della valle di Blenio, con danni dal 10 al 90%, ma in questo caso l’evento ha colpito a macchia di leopardo e non tutti i vigneti sono risultati danneggiati. Altri eventi fra il 25 e il 27 luglio, hanno colpito in maniera importante i vigneti delle Terre di Pedemonte causando danni dal 50 al 100%.

Effetti positivi, invece, quelli causati dalle eccezionali piogge di luglio e di inizio agosto, con quantitativi che si avvicinano ai 400-500 litri al metro quadro: ovvero, in un solo mese la metà delle piogge totali che si verificano nell’intero periodo vegetativo della vite (aprile-settembre), che in genere si situano sui 950 litri al metro quadro. Un contesto di disponibilità idrica che ha permesso agli acini di accrescere il loro volume in maniera importante.

La raccolta dell’uva è stata poi ritardata a causa della primavera fredda e dell’estate umida e fortemente piovosa e si è poi spostata verso la fine del mese. La fase meteorologica tra la metà di agosto e la metà di settembre è stata secca e soleggiata e ha permesso di raggiungere una buona maturità fenolica per il Merlot, anche se la maturazione tecnologica ha risentito del clima stagionale.

Aspetti fitosanitari

Si sono verificati forti attacchi, soprattutto nel Sopraceneri, dovuti a una forte pressione di peronospora, determinata dalle abbondanti piogge cadute a partire dalla fine di giugno e dalle temperature dello stesso mese che hanno favorito un’accelerazione della crescita dopo la schiusura ritardata delle gemme e lo sviluppo rallentato dei germogli dovuto alle temperature fresche e le scarse precipitazioni di inizio stagione. Per il resto non si sono rilevati problemi per altre malattie fungine se non in casi sporadici e su zone e varietà sensibili.

Contenuta la presenza di insetti. Le popolazioni di Drosophila suzukii, nonostante i mesi estivi umidi e generalmente freschi, sono sempre state al di sotto del livello di guardia a eccezione di vigneti ubicati in zone particolarmente sensibili. Il monitoraggio dei nidi di tignole della vite all’invaiatura ha permesso di riscontrare attacchi generalmente di bassa o media entità (2-12%), con punte fino al 40-60% di grappoli colpiti in alcune zone molto sensibili. È stata confermata la presenza del fillominatore Aspilanta oinophylla e della cicalina americana della vite Erasmoneura vulnerata in gran parte delle zone viticole del Cantone. I danni sono comunque stati trascurabili. Limitati anche i danni causati dal famigerato coleottero giapponese, la Popillia japonica, le cui catture sono aumentate nei vigneti interessati nel 2020 e di cui è stata verificata un’espansione del focolaio di infestazione. I monitoraggi della flavescenza dorata hanno confermato la presenza della malattia in quasi tutto il territorio cantonale, eccezion fatta per alcune zone marginali.

Gradazione leggermente sotto la media decennale e quantità inferiore

Mai come quest’anno c’è stata una marcata differenza tra Sopraceneri e Sottoceneri. Lo stato sanitario delle uve consegnate in tutto il Cantone è stato tra buono e molto buono. Nel Sottoceneri la gradazione media delle uve conferite è stata buona come pure i quantitativi, mentre si sono registrate maggiori difficoltà per le uve conferite nel Sopraceneri. Oltre alle condizioni climatiche del 2021, a influire sui quantitativi ha sicuramente giocato un ruolo il mantenimento, per il Merlot, del limite di produzione di 840 gr/mq contro l’abituale 1kg/mq. Ne risulta quindi che i quantitativi sono stati del 14% in meno rispetto alla media decennale per quanto attiene al Merlot. La vendemmia 2021 ha prodotto 5’113’709 kg di uva, di cui 4’854’302 kg di Merlot. La gradazione media del Merlot con 20,8 Brix (86,5 Oe) risulta leggermente inferiore rispetto allo scorso anno (-0,6 Brix) e anche alla media decennale (-0,3 Brix). Si ricorda che la media determinante per i prezzi (vedi sotto) è stabilita togliendo dal calcolo i valori estremi.

Prezzi

Alla gradazione media determinante per la fissazione del prezzo delle uve Merlot, segnatamente 20,6 Brix (85,6 Oe) per il 2021, il prezzo base indicativo fissato dall’Interprofessione della Vite e del Vino Ticinese (IVVT) è di 400 franchi al quintale.
Il valore globale della vendemmia 2021 viene stimato in circa 21,6 milioni di franchi per il Ticino e 21,8 milioni di franchi per la Svizzera italiana (che corrisponde a un meno 7% rispetto allo scorso anno). Questo calo è da attribuire alla produzione inferiore, dovuta alle condizioni climatiche del 2021.

Superficie praticamente invariata

La superficie vitata ammonta a 1’150 ettari, di cui solo il 10% circa sono uve bianche e il resto uve rosse, con il Merlot che fa sempre la parte del leone con circa il 77%. Il rapporto completo sulla vendemmia, con superfici, produzione e gradazioni, sarà pubblicato sul sito www.ti.ch/agricoltura durante il mese di febbraio 2022.

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