Ticino

Depressione, un male più diffuso di quanto si creda

Due terzi dei ticinesi ne sono entrati in contatto, direttamente o attraverso l’esperienza di una persona vicina

La dottoressa Claudia Nespeca, psichiatra e psicoterapeuta
(Ti-Press)

La depressione è un problema di salute molto diffuso tanto che almeno due terzi dei ticinesi ne è entrato in contatto direttamente o indirettamente. Spesso i sintomi vengono ignorati. Per informare e sensibilizzare la popolazione su questa patologia nel 2016 il Dipartimento della sanità e della socialità (Dss) ha avviato il progetto ‘Alleanza conto la depressione Ticino (AcDT)’ che dopo quattro anno di attività e giunto al termine. La conferenza ‘Depressione: l’importanza della rete - Quattro anni di Alleanza contro la depressione Ticino’ ha fatto il punto su questo tema. Tra i relatori Paolo Bianchi, direttore della Divisione della salute pubblica e Claudia Nespeca, psichiatra, psicoterapeuta e viceprimaria della clinica Santa Croce di Orselina. Durante il pomeriggio di studio Paolo Bianchi ha diffuso i risultati di un sondaggio che ha coinvolto un migliaio di persone (1’003, per la precisione) residenti in Ticino svolto tra gennaio e marzo di quest’anno. Che ha compreso, quindi, la seconda fase della pandemia che per certi versi si temeva potesse acuire il disagio psichico della popolazione. Sono aumentati, rispetto al sondaggio del 2017, la sensazione di isolamento, di tristezza, di perdita d’interesse e di inutilità. Tutti sintomi legati alla depressione. Nonostante questo le diagnosi di depressione non sono aumentate rispetto agli anni precedenti. Sempre stando all’indagine una persona su cinque dice di soffrire o di aver sofferto di depressione. Si tratta - ha specificato Bianchi - di autovalutazioni che solo nel 56% dei casi è stata confermata la diagnosi. 

È la sensazione di isolamento, vissuta in modo quasi comunitario da tutta la popolazione, il sentimento più sentito nell'ultimo anno. A questo proposito la dottoressa Nespeca ha fatto notare come lo stimolo della fame e la solitudine attivino gli stessi centri neurologici. Da qui il bisogno di coltivare il desiderio per ridare forma alla assenza di fisicità forzata. Infine Paolo Bianchi ha ricordato che la depressione può colpire chiunque, indipendentemente dalla sua condizione sociale e dall‘età; ha molte facce nel senso che si può presentare in forme e modi diversi; ma l’aspetto principale è che è curabile. Per questo la presenza sul territorio di una rete di professionisti - dal medico di famiglia, allo psicologo passando per altre figure – è fondamentale per prevenire e curare al meglio. 

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