Ticino

Elezioni comunali 2021, 'voto per corrispondenza oltre il 90%'

Il cancelliere Coduri: ‘Spoglio prosegue regolare’. Della Santa (Enti locali): 'Nessuna irregolarità'. Dafond (Act): 'C'è ricambio tra gli eletti'

Ti-Press
18 aprile 2021
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«Il voto per corrispondenza supererà sicuramente il 90 per cento». È questa la sola certezza che ha il cancelliere dello Stato Arnoldo Coduri quando lo raggiungiamo all'ora di cena. Sui dati di dettaglio riguardanti la partecipazione degli elettori al rinnovo dei poteri comunali, Coduri rimanda a domani. «Eventuali aumenti o cali non li vediamo finché non scansioniamo tutte le schede, ma il voto per corrispondenza sembra in crescita - spiega il cancelliere -. Cinque anni fa si è attestato a circa l’85 per cento, ma era la prima volta che c’era la possibilità di votare per posta alle comunali e quindi non c’era ancora un’abitudine a farlo». Dati in crescita dovuti alla pandemia? Possibile, a spoglio completo se ne saprà di più. Ad ogni modo, e toccando ferro, le operazioni stanno andando a regola. «Già le premesse sono state ottime perché i primi collaboratori arrivati al Palasport di Bellinzona sono stati tamponati e sono risultati negativi, in questo modo lo spoglio è potuto partire in orario e con tranquillità», racconta Coduri. Le prime schede «sono arrivate poco prima di mezzogiorno dal comune di Minusio, ciò ci ha permesso di iniziare presto. In seguito sono arrivate alcune schede per corrispondenza di Bellinzona e Lugano e abbiamo iniziato a controllarle. Poi è stata la volta dei piccoli comuni, dei quali a mano a mano abbiamo cominciato a pubblicare i risultati». Le operazioni andranno avanti fino alle 23 e riprenderanno alle 7 di domani. Entro mezzogiorno dovrebbero essere comunicati anche i risultati dei municipi delle città: Bellinzona, Lugano, Locarno e Mendrisio.

Della Santa (Enti locali): ‘A mia conoscenza nessuna irregolarità’

«La macchina sta funzionando: al momento (le 19, ndr) le operazioni procedono bene e a mia conoscenza non vi sono state irregolarità o presunte tali - afferma a sua volta Marzio Della Santa, responsabile al Dipartimento istituzioni della Sezione enti locali -. La raccomandazione di far capo al voto per corrispondenza è stata raccolta. Non sono comunque mancati gli affezionati del voto al seggio, segno anche questo della voglia di tornare a vivere una certa normalità. Domani si potranno tirare le prime vere conclusioni sulle operazioni elettorali di questa domenica, dato che si avrà un quadro preciso, anche sulla partecipazione al voto». 

Dafond (Act): ‘Ricambio generazionale’

Si dovrebbe essere in linea con le precedenti comunali. «Temevo una partecipazione inferiore, invece, da quanto perlomeno si sa finora, è stata buona, anche se la situazione a livello cantonale è a macchia di leopardo - osserva il presidente dell'Associazione comuni ticinesi Felice Dafond -. Questa buona partecipazione al voto in tanti comuni conferma il bisogno dei cittadini, un bisogno che si è manifestato soprattutto in questo periodo pandemico, di avere un interlocutore istituzionale di prossimità, un‘autorità che sentono vicina, che considerano un punto di riferimento e che quando si rivolgono ad essa sanno di essere ascoltati. Questa autorità è appunto il Comune». Inevitabile il cenno al progetto di riforma denominato ‘Ticino 2020’. Una riforma, riprende Dafond, «che non è solamente una ridefinizione dei flussi finanziari, ma anche delle competenze tra Cantone e Comuni. È la riforma che darà un senso al Comune, che altrimenti rischia di perdere di incisività e di progettualità». Aggiunge il responsabile dell’Act: «È inutile fare aggregazioni su aggregazioni e poi ritrovarsi con le stesse competenze di prima. E il Comune non è lo sportello del Cantone. È allora basilare che il Comune, che è l’autorità di prossimità per il cittadino, possa svolgere al meglio i propri compiti». Tornando alle elezioni, Dafond, sindaco di Minusio riconfermato in Municipio, rileva anche un altro aspetto: «Dai risultati sin qui noti riguardanti gli esecutivi, in alcune realtà locali, quindi non dappertutto e non in tutti i partiti, c’è stato un ricambio generazionale». Giovani volti.

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