Ticino

Il Decs scrive ai Comuni: 'Occhio alle varianti. Collaboriamo'

I numeri di contagi e quarantene nella scuola dell'obbligo sono contenuti. Ma si è pronti a una 'eventuale impennata' dei casi di Covid-19

La comunicazione è chiara (Ti-Press)
22 febbraio 2021
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Cari Comuni, vi scrivo. La direzione del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (Decs), dopo essersi consultato con l’Ufficio del medico cantonale, ha inviato oggi, lunedì, una lettera ai Comuni e a tutte le autorità di nomina delle scuole comunali (scuole dell’infanzia e scuole elementari) nella quale si spiegano le possibili prossime misure da adottare nel caso di un’eventuale impennata dei contagi generata dalle varianti del Coronavirus. L’informazione, si precisa in una nota, ha carattere puramente preventivo e rientra nei regolari e buoni rapporti che intercorrono fra i diversi livelli istituzionali che gestiscono il sistema educativo ticinese. Va ribadito, si sottolinea, che i dati e la situazione epidemiologica attuale non motivano l’adozione di nessuna nuova misura oltre a quelle già conosciute e in atto da tempo.

Assenze sin qui contenute

"L’evoluzione dei dati complessivi sulle assenze degli allievi che frequentano le scuole comunali nell’anno scolastico in corso - si informa - mostra che finora le assenze dovute a singole quarantene o malattie sono contenute e che la situazione complessiva può essere considerata nella norma". Nel dettaglio, nella scuola dell’infanzia le assenze hanno toccato il tetto massimo del 6% per poi scendere al minimo del 3.4% (ultima settimana prima delle vacanze di Carnevale). Stessa tendenza anche nelle Elementari, con un picco delle assenze pari al 4.4% dopo il rientro dalle vacanze natalizie, per poi scendere al 2% prima delle vacanze di Carnevale. Contenuto risulta essere anche il numero delle quarantene di classe decise dall’Ufficio del medico cantonale. Stesso discorso, infine, anche per i singoli contagi registrati nelle scuole comunali: pochi allievi sui 14'414 iscritti ai due ordini scolastici.

Varianti, si valuta la mascherina nelle quarte e quinte elementari

"Considerati questi dati e la situazione epidemiologica attuale, attualmente - annota ancora il Decs - non sussistono i presupposti per decidere ulteriori misure in aggiunta a quelle già previste dai piani di protezione delle scuole interessate. Ciò nonostante, considerata la progressiva espansione della cosiddetta variante inglese e di altre Voc relative al Coronavirus, alcuni Cantoni stanno valutando l’introduzione di ulteriori misure di contenimento e tracciamento; fra queste l’obbligo dell’uso della mascherina per gli allievi di 4° e 5° elementare, rispettivamente la promozione di test a tappeto".

La direzione del Decs ha voluto di conseguenza presentare la posizione del governo ticinese su questi possibili nuovi provvedimenti. "In sostanza - si fa sapere -, qualora gli scenari relativi al peggioramento del quadro epidemiologico dovessero davvero presentarsi, sarebbe possibile introdurre l’obbligo dell’uso della mascherina per gli allievi di 4° e 5° elementare per un periodo limitato". In questa circostanza, il Cantone fornirebbe il materiale per le prime settimane e i Comuni sarebbero in ogni caso preavvertiti per tempo.

Quanto ai test a tappeto, si ribadisce, "l’indicazione attuale continua a prediligere il loro uso, facoltativo e gratuito, solo nei casi in cui vi siano dei concreti segnali di presenza di un contagio legato a una delle nuove varianti del virus. Questa modalità si è rivelata efficace e utile a gestire adeguatamente le situazioni di possibili focolai".

Insomma, per salvare la scuola in presenza e tutelare la salute pubblica occorre essere consapevoli della situazione e pronti a collaborare.

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