Ticino

Perequazione, la Lega chiede più soldi alla Confederazione

Il reddito mediano di un’economia domestica ticinese è sotto la media nazionale. Tra le cause si cita la pressione al ribasso esercitato dalla Lombardia

Per il 2021 al Ticino toccheranno solo 44 milioni (archivio Ti-Press)
1 febbraio 2021
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“In Ticino il reddito mediano di un’economia domestica è il secondo peggiore in Svizzera (44'500 franchi. Solo in Vallese è peggiore: 41'400 franchi). Nello stesso tempo siamo pure il terz’ultimo Cantone per redditi più bassi. È tempo e ora che dalla Confederazione attraverso la perequazione finanziaria giunga la giusta compensazione al Ticino e non le briciole”. È il tenore di una mozione firmata dall’intero gruppo parlamentare della Lega dei ticinesi.

Per la Lega “il risultato della ricerca effettuata da un noto istituto di credito assieme al Bak Economics è solo una triste conferma di quanto tutte le ticinesi e i ticinesi constatano. Finalmente però i ricercatori di questo studio mettono nero su bianco che la causa delle grandi differenze delle nostre economie domestiche sono gli stretti legami che il Cantone ha con l’area lombarda: la vicinanza della zona euro fa sì che la pressione sui salari e quindi anche sui redditi sia molto più alta che nella media svizzera”. La cosa è aggravata dal fatto che “oltre il 25% dei lavoratori sia costituito da frontalieri, che hanno pretese salariali nettamente inferiori a quelle degli svizzeri”.

“Di fronte a questi oggettivi riscontri è giunto il momento di chiedere a livello federale maggiori versamenti legati alla perequazione finanziaria. Non è più accettabile che il Ticino riceva poco meno di 44 milioni di franchi (dati che valgono per il 2021) dalla perequazione finanziaria, mentre al Vallese giungano 785 milioni di franchi”. “Questo non tanto perché non sia corretto il versamento al Vallese (anche Argovia, per esempio, beneficia della solidarietà degli altri Cantoni per un importo di 489 milioni di franchi), quanto perché si deve poter innalzare la quota parte per il Ticino”, si precisa chiedendo al Consiglio di Stato di attivarsi “immediatamente presso la Confederazione per sanare questa situazione inaccettabili e che in questa difficile fase di pandemia sta diventando un vero affronto verso il Cantone Ticino”.

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