Ticino

Pensioni del governo, le precisazioni dell’MpS

Pino Sergi e Matteo Pronzini contestano i calcoli fatti internamente dalla commissione della Gestione

Pino Sergi e Matteo Pronzioni dell'MpS (archivio Ti-Press)
20 novembre 2020
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In una lunga precisazione Matteo Pronzini e Pino Sergi dell’MpS contestano i dati da noi pubblicati questa settimana a proposito delle pensioni dei membri del governo ticinese. In particolare è l’ammontare della rendita pensionistica degli attuali consiglieri di Stato a non convincere l’MpS. Secondo Sergi e Pronzini “l’articolo 10 della legge sugli onorari e sulle previdenze del 1963 è chiaro e preciso: il vitalizio è calcolato in percentuale dell’onorario. Ogni anno di servizio dà diritto al 3,75% fino a un massimo del 60% dopo 15 anni di funzione”. Considerando che l’onorario annuo dal primo gennaio passerà dagli attuali 244’062 a 277’314 franchi, la rendita pensionistica massima (dopo 15 anni) passerebbe - secondo l’MpS - da 146’437 franchi a 166’388 (+19’952 franchi l’anno). Calcoli smentiti, come da noi riportato, da un documento interno della Commissione della Gestione il quale afferma, in sostanza, che l’ammontare lordo degli onorari anche se aumentato per il prelievo dei contributi pensionistici (prima occulti e ora palesi, ndr), non costituirà la base per il calcolo della rendita futura che continuerà a basarsi sul vecchio onorario (244’062 franchi). Tutto qua, nessuna cicca per gli allocchi raccolta per terra, ma un complemento d’informazione importante. Ricordiamo che l’MpS ha lanciato il referendum contro questa legge e la raccolta firme è attualmente in corso.

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