Ticino

In Ticino oltre 100 funghi commestibili, ma pochi li conoscono

Sul territorio vi sono 35 esperti che gratuitamente controllano i funghi raccolti. Francesco Panzini (Vapko): un modo per ‘allargare i propri orizzonti’

'Il 95% dei fungiatt raccoglie porcini e chanterelles’ (Ti-Press)
5 settembre 2020
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«Il 95% di chi va a cercare funghi, raccoglie principalmente porcini, chanterelles e qualche mazza di tamburo. Tuttavia, in Ticino quelli commestibili sono tra i 120 e i 130», sottolinea Francesco Panzini, presidente dell’Associazione degli organi ufficiali di controllo dei funghi (Vapko) della Regione Svizzera italiana. Un’associazione che mette a disposizione persone che controllano, gratuitamente, gli esemplari raccolti, verificando anche se sono velenosi. Insomma, chi vuole andare sul sicuro può rivolgersi a questo servizio, «ampliando così le proprie conoscenze e scoprendo anche nuovi sapori», afferma Panzini a ‘laRegione’.

Si tratta di un periodo particolarmente adatto per trovare funghi nei boschi: dopo il caldo delle scorse settimane, nel weekend è arrivata la pioggia. In queste condizioni, «tempo 4-5 giorni ci potrebbe essere un’‘esplosione’ di funghi», precisa il presidente di Vapko Svizzera italiana. Il momento sembra dunque propizio, ma questa attività può anche comportare rischi: oltre alle difficoltà legate al terreno impervio dei boschi, magari reso scivoloso dall’umidità, è pure possibile raccogliere per errore esemplari non commestibili. Infatti, «ci sono, ad esempio, funghi che assomigliano ai classici porcini, ma che sono tossici e, per fortuna, immangiabili. Si tratta ad esempio del porcino del fiele» (amarissimo e che se cucinato assieme ad altri boleti commestibili, può rendere amari anche questi, ndr.). Durante i controlli svolti dagli esperti sono anche già stati trovati funghi tossici o potenzialmente mortali: «Non parlo dell’amanita muscaria – il classico fungo rosso con puntini bianchi, molto riconoscibile, ndr –, ma ad esempio dell’amanita falloide che si può confondere con la russula virescens (commestibile), visto che entrambi gli esemplari hanno la parte superiore verde». L’amanite falloide, se mangiata, ha purtroppo quasi sempre esito letale, come altre varietà. «I funghi potenzialmente mortali presenti in Ticino sono 19. Sarebbe quindi importante conoscerli», evitando così possibili gravi intossicazioni.

Tra i 300 e i 400 controlli all’anno

In generale, chi presenta sintomi da intossicazione deve chiamare il 144 o il 145 (Tox Info Suisse) e seguire le indicazioni. L’anno scorso in Svizzera sono stati registrati 733 casi di avvelenamento da funghi, una cifra record. Chi invece ha dubbi sui funghi raccolti può rivolgersi, annunciandosi per telefono, a uno dei 35 controllori della Vapko presenti sul territorio ticinese (sul sito www.vapko.ch si possono trovare i controllori a disposizione nelle proprie vicinanze). «In media svolgiamo 300-400 controlli all’anno – rileva Panzini –, ma sono ancora poche le persone che si rivolgono a noi rispetto a oltre Gottardo». Ad esempio, stando all’agenzia di stampa Ats, nel 2019 nel canton Berna sono stati controllati 1'123 chilogrammi di funghi, 180 dei quali sono stati sequestrati perché putrescenti o velenosi (oltre due chili erano mortali se mangiati). «La differenza è che Oltralpe raccolgono di tutto, mentre in Ticino solitamente solo porcini o chanterelles». E questo è anche uno dei motivi che spingono i ‘fungiatt’ a non rivolgersi a tale servizio, visto che raccolgono esemplari che ritengono di conoscere bene. Contattare esperti in materia potrebbe anche permettere di «allargare i propri orizzonti», conoscere nuove varietà o segnalare esemplari poco conosciuti: «Sono ad esempio stati trovati dei funghi originari dell’Australia, arrivati da noi probabilmente a causa della maggiore mobilità delle persone». In Ticino vi sono inoltre quattro società micologiche (a Bellinzona, Locarno, Lugano e Chiasso) che «organizzano regolarmente uscite con l’obiettivo di trovare e riconoscere le differenti varietà di funghi».

Panzini ricorda che in Ticino si possono raccogliere al massimo «tre chili di funghi al giorno, dalle 7 alle 20», precisando che a chi non rispetta le regole può essere inflitta «una multa salata». Pittosto che introdurre un patentino per ‘fungiatt’ stranieri, bisognerebbe «incentivare i controlli» sul territorio: «Raccogliere 20 o 30 chili di funghi, oltre a non essere permesso, non è corretto nei confronti degli altri». Nei Grigioni, invece, è vietato andare a funghi durante i primi 10 giorni di ogni mese e se ne possono raccogliere al massimo due chili al giorno. Il presidente di Vapko Svizzera italiana consiglia poi a chi va a cercare funghi di equipaggiarsi nel modo corretto e di cuocerli prima di mangiarli. Eccetto in alcuni casi: «L’amanita caesarea è molto buona cruda e sarebbe quindi un peccato cucinarla».

In montagna raccomandati zaino e scarponi

Visto il periodo adatto per andare a cercare funghi, recentemente il Cantone ha ribadito quali sono le raccomandazioni per chi va in montagna, ricordando che nel 2019 sono decedute 5 persone e nel 2018 15. Si consiglia quindi di indossare sempre scarponi da montagna, dotarsi di bastoncini e di preferire lo zaino (contenente un kit di pronto soccorso) ai cestini. È inoltre raccomandato fare escursioni in compagnia, piuttosto che da soli, verificare le condizioni meteo e comunicare a familiari o conoscenti il luogo e il percorso che si intende seguire. Nel caso in cui ci si perdesse è poi consigliato di tornare sui propri passi.