Ticino

Commercio e turismo ammaccati dal Covid-19

Le prospettive degli operatori migliorano, ma il colpo della crisi è stato pesante. I piccoli negozi più pessimisti rispetto alla grande distribuzione

(foto Ti-Press)
21 agosto 2020
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Secondo i dati di luglio raccolti dall'istituto Kof di Zurigo sembra faticosa la ripartenza delle attività commerciali in Ticino. Complessivamente a livello cantonale sono ancora in minoranza relativa i commercianti che valutano come positiva la situazione degli affari attuale mentre a livello nazionale sono già tornati in maggioranza. In Ticino - fa sapere l'Ufficio cantonale di statistica - la situazione è però diametralmente opposta tra negozi medi-grandi e piccoli: i medi-grandi sono in crescita e positivi, mentre sono in difficoltà i piccoli negozi. Le previsioni a livello di settore sono buone sia in Ticino che in Svizzera, a livello cantonale riemerge la discrepanza tra i negozi medi-grandi piuttosto positivi e i negozi piccoli decisamente pessimisti.

A livello di volumi di vendita i risultati sono ancora negativi, ma migliori rispetto a quanto emerso nell'indagine congiunturale di aprile. Mentre, secondo gli ultimi dati, sono in aumento i commercianti che lamentano una diminuzione dell’affluenza di clienti. I livelli d’impiego sono ancora considerati come “eccessivi” dai commercianti ticinesi, se in aprile era dovuto essenzialmente al giudizio negativo da parte delle grandi superfici ora a preoccuparsi sono soprattutto i piccoli negozi.

"La località dove sono ubicate le aziende ha un forte impatto sull’andamento economico, le città e i centri commerciali hanno avuto meno frequenza di clientela delle zone turistiche cha hanno potuto beneficiare dell’ondata di turismo solidale svizzero", scrive Lorenza Sommaruga, presidente della Federcommercio, citata dall'Ustat. "Le città soffrono a causa delle conseguenze imposte dalla pandemia, vi sono ancora molti impiegati di uffici pubblici e privati che proseguono il lavoro da casa, modificando di conseguenza le loro abitudini quotidiane". "L’esplosione di vendite online, avvenuta durante il lockdown, prosegue ed è in continua crescita, questo è sicuramente ancora un handicap per i negozi al dettaglio che, per prodotto o per disponibilità economica, non possano ancora evolvere in questo senso", continua ancora Sommaruga la qual teme che l’impatto positivo "generato dal turismo si estingua e che l’aumento dei contagi possa nuovamente frenare l’economia e creare recessione".

Piange anche il turismo

Come era stato facile prevedere, il settore turistico è stato uno dei settori economici maggiormente colpiti dalla crisi economico-sanitaria innescatasi col diffondersi della pandemia Covid-19. Gli ultimi dati dell’inchiesta congiunturale condotta nel mese di luglio, riportano le percezioni, essenzialmente negative, di albergatori e ristoratori. I risultati dell’inchiesta restituiscono pure le attese per i prossimi mesi, cioè i mesi del terzo trimestre, che appaiono meno negative di aprile. Infatti, in prospettiva cala in Ticino il numero di operatori turistici che stimano una diminuzione dei volumi di vendita o dei livelli occupazionali.

I risultati inerenti le sensazioni relative alla situazione degli affari attuale replicano quanto evidenziato dall’andamento dei volumi di vendita: nove albergatori su dieci la valutano in negativo, tra i ristoratori questa quota cala a sette (sempre ogni dieci). La domanda relativa all’occupazione illustra un leggero miglioramento in Ticino, a livello cantonale, soprattutto tra gli albergatori, cala il numero di operatori turistici che giudicano come “eccessivi” i livelli d’impiego attuali.

 

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