Ticino

Operazione Imponimento, convalida di arresto per 4 svizzeri

L'ordinanza di custodia cautelare, firmata ieri dall'Antimafia di Catanzaro, riguarda 75 indagati: fra questi anche il luganese.

Settantacinque le nuove carcerazioni disposte (Foto Ti-Press)
13 agosto 2020
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Sessantaquattro in carcere (fra loro anche quattro calabresi residenti in Svizzera, ma non risulta che il provvedimento sia stato eseguito) e undici agli arresti domiciliari. È quanto emerso dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere nell'ambito dell'operazione Imponimento firmata ieri dal giudice distrettuale antimafia di Catanzaro Giulio De Gregorio su richiesta della Direzione distrettuale antimafia guidata da Nicola Gratteri.

L'ordinanza riguarda anche il luganese

Rispetto al fermo dello scorso 21 luglio, disposto dalla Procura, dieci soggetti sono stati scagionati, per cui hanno lasciato il carcere. Fra i 75 dell'ordinanza di custodia cautelare emessa ieri ci sono 17 soggetti che inizialmente risultavano soltanto indagati a piede libero. Fra loro un residente nel Luganese. Ciò significa che queste persone, qualora venissero in Italia, sarebbero incarcerate. Complessivamente gli indagati continuano ad essere centocinquanta. Fra loro la sorella di Rocco Anello, capo della cosca degli Anello-Furci egemone nel territorio tra la Lamezia Terme e la provincia con forti addentellati con la Svizzera. Alla donna – fermata il 21 luglio mentre si trovava a Berna –, sono stati sequestrati 100mila euro. Controllava gli affari del fratello, che in Svizzera aveva basi solide in vari traffici, fra locali e imprese, come rivelato dai numerosi pentiti che hanno contribuito a ricostruire le attività del clan.

Pentiti, cimici e infiltrati

Rivelazioni confermate da un poliziotto sotto copertura che è riuscito ad entrare in confidenza con i quattro calabresi che figurano nell'ordinanza di custodia cautelare del gip distrettuale antimafia. Un infiltrato che avrebbe dovuto incontrare Rocco Anello. Incontro andato in fumo a seguito dell'arresto, lo scorso anno, del padrino. Dalle note del poliziotto sotto copertura si apprende anche che due dei quattro calabresi lo scorso anno non erano tranquilli, in quanto avevano capito che erano sotto indagini, in quanto avevano trovato cimici. L'ultima annotazione dell'infiltrato è del 15 settembre dello scorso anno. Riferisce del riciclaggio di soldi sporchi in Liechtenstein. Soldi trasportati con auto del Corpo Diplomatico.

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