Ticino

Sviluppo del reddito, in Ticino si è marciato sul posto

Nel decennio tra il 2007 e il 2016 il divario con la 'mediana' nazionale è aumentato. E ora la crisi del coronavirus ci metterà del suo

L'effetto dumping c'è stato, ma contenuto (foto Ti-Press)

L'epidemia di coronavirus avrà effetti tutt'altro che trascurabili sul portafoglio degli svizzeri: stando all’istituto Bak Economics nel biennio 2020-2021 - notizia di qualche giorno fa - il reddito pro capite sarà inferiore di 1700 franchi rispetto a quello che sarebbe stato senza pandemia. Una diminuzione del potere di acquisto tutt’altro che trascurabile per chi vive di solo salario. Secondo i ricercatori basilesi le conseguenze economiche dell’epidemia di coronavirus intaccheranno in modo notevole non solo le entrate dei lavoratori dipendenti, ma anche i redditi dei lavoratori autonomi e quelli da capitale.

Complessivamente il reddito disponibile - cioè quello che rimane dopo aver detratto i contributi sociali, le imposte e i premi di cassa malati - scenderà quest’anno del 2,5%. Nei settori maggiormente colpito dal lavoro ridotto o dai licenziamenti, le perdite saranno maggiori. Particolarmente difficile, stando sempre al Bak, è la situazione nel ramo alberghiero e della ristorazione, nel turismo, nel comparto degli eventi, nei servizi alle persone e nel trasporto pubblico. È comunque molto probabile che la recessione globale causata dalla pandemia (il Pil degli Stati Uniti è crollato del 32,9% nel secondo trimestre; un ribasso mai conosciuto nella storia, ndr) colpisca anche le aziende votate all’export. Licenziamenti sono attesi, dagli specialisti del Bak Economics, anche nel settore finanziario. 

Quando i redditi aumentavano, ma il Ticino era fanalino di coda

In Svizzera, nel decennio tra il 2007 e il 2016, i redditi sono aumentati sensibilmente. Ciò vale sia per quanto riguarda il reddito medio, sia per quello mediano. È quanto risulta sempre da un’analisi del Bak Economics che in collaborazione con la banca Cler ha messo a punto lo Swiss income monitor dal quale emerge che un’economia domestica svizzera nel 2016 ha guadagnato in media poco meno di 68 mila franchi. Tra il 2007 e il 2016, il reddito assoluto medio è aumentato infatti di quasi 4'800 franchi, il che corrisponde a un incremento complessivo del 7,6%. Se si considerano invece i singoli anni, l'impatto della crisi finanziaria ha causato solamente un leggero indebolimento dello slancio di crescita nel 2009 e nel 2010. Infatti, il reddito medio svizzero è aumentato in tutti gli anni, ad eccezione del 2012 e del 2015. 

Bisogna però considerare che il reddito medio è spesso distorto da singoli individui che guadagnano molto di più rispetto alla maggioranza delle persone. Se si vuole sapere qual è il reddito di un ‘cittadino normale’, è quindi meglio considerare il ‘reddito mediano’. Se si prende in considerazione la ‘mediana’, appunto (il valore che divide esattamente a metà la distribuzione dei redditi, ndr) l’aumento è meno marcato (+6,7% in totale, pari al +0,7% l’anno). Infatti, se nel 2007 il reddito mediano delle economie domestiche svizzere è stato di circa 49’100 franchi, tra il 2007 e il 2016 lo stesso valore è aumentato di 3'300 franchi fino ad arrivare a 52’400 franchi (+6,7%, appunto). Nel paragone cantonale, il reddito assoluto mediano più elevato – che ammonta a 65 mila franchi  – è stato riscontrato a Zugo, cantone a bassa imposizione fiscale. Seguono i cantoni di Basilea Campagna (59'400) e Zurigo (58 mila). Mentre il Ticino (44’300) e il Vallese (41'200) hanno i redditi netti mediani più bassi. Per quanto riguarda il Ticino tale valore è rimasto pressoché costante per tutto il decennio essendo pari a 44’500 nel 2007 e 44’300. Anzi, il divario salariale con il resto della Svizzera si è approfondito: un differenziale di 8’100 franchi rispetto ai 4’600 di 10 anni prima. Su sito www.cler.ch è anche possibile verificare qual è la propria posizione reddituale personale e familiare rispetto al resto della popolazione svizzera.  

La spiegazione degli economisti

Per quanto riguarda il cantone Ticino, “gli stretti legami con l'area milanese sono uno dei fattori che influenzano i redditi relativamente bassi”. “La sua vicinanza alla zona euro fa sì che la pressione sui prezzi e quindi anche sui redditi sia molto più alta della media svizzera”, scrivono i ricercatori del Bak. Oltre il 25% dei lavoratori dipendenti del cantone Ticino è inoltre costituito da pendolari transfrontalieri, i quali hanno pretese salariali inferiori a quelle dei dipendenti svizzeri. La stessa tendenza ticinese al ribasso (-0,4%) - e in modo più marcato - si riscontra anche a Ginevra (-4,6%). Nel cantone romando si è partiti nel 2007 con un reddito mediano di 52 mila franchi e si è arrivati nel 2016 a 49’600 franchi. Per quanto riguarda lo sviluppo dal 2007 al 2016, in quattro cantoni la crescita mediana è stata a due cifre: a Obvaldo del 16%, a Uri del 12% e a Svitto e Turgovia del 10% ciascuno (Svizzera: +6,7%). Il cantone di Obvaldo è stato così il migliore in termini di aumento di reddito medio e mediano. 

Cosa si intende per ‘reddito’

Il reddito di un’economia domestica comprende più del solo salario: esso include anche rendite di qualunque genere (pensionistiche, vitalizi, eccetera), redditi locativi e altri redditi di capitali. In Svizzera, il reddito delle economie domestiche e degli individui viene rilevato da diverse statistiche. Tuttavia, nello Swiss income monitor di Banca Cler viene considerato unicamente il reddito assoluto della statistica fiscale che è calcolato detraendo dal reddito lordo imponibile (salari, rendite, assegni alimentari percepiti e redditi di capitali e ricavi di locazione) le spese rilevanti ai fini fiscali (contributi straordinari alle assicurazioni sociali, assegni alimentari versati, pagamenti al 3° pilastro e interessi passivi (ad es. interessi ipotecari) e le detrazioni generali come le spese mediche, l'istruzione e la formazione.

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