Ticino

'In caso di seconda ondata non più un lockdown generalizzato'

Il governo conferma la fine dello stato di necessità al 30 giugno. Merlani avverte: 'Attenzione alle vacanze all'estero'

Gobbi e Cocchi dall'aula del Gran Consiglio (Ti-Press)
17 giugno 2020
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Dopo i due contagi di coronavirus confermati in Ticino nelle ultime 24 ore, Il presidente del governo Norman Gobbi, il medico cantonale Giorgio Merlani e Matteo Cocchi, capo dello Stato maggiore cantonale di condotta (Smcc) tengono un momento informativo per aggiornare la popolazione in merito all'evoluzione della situazione legata al Covid-19.  

«Il 30 giugno in Ticino decade lo stato di necessità – afferma Norman Gobbi in apertura della conferenza stampa –. Vivremo quindi un lento ritorno alla normalità». Finito lo stato di necessità, spiega il presidente del governo, verrà attivata una normale procedura con una cellula che terrà sotto osservazione la situazione sanitaria. «La revoca dello stato di necessità non significa che il tutto è passato – aggiunge Gobbi –. La presenza del virus richiede ancora il rispetto delle misure d'igiene e di distanza sociale. Dovremo quindi seguire l’evoluzione della pandemia su più fronti: cantonale, nazionale e internazionale».

Il Consiglio di Sato conferma quindi la fine dello stato di necessità, il quale giungerà a scadenza una decina di giorni più tardi rispetto alla data del 19 giugno stabilita dal Consiglio federale per il passaggio dalla situazione 'straordinaria’ a quella 'normale'. In Ticino, osserva Gobbi, «abbiamo bisogno di qualche giorno in più per tutelare tutta una serie di misure: in primis mantenere attivo il supporto della Protezione civile, così come conservare diverse costruzioni che abbiamo allestito velocemente senza una licenza edilizia».

Nell'eventualità di una seconda ondata, annota il presidente del governo, probabilmente «non ci sarà più un lockdown generalizzato, ma misure puntuali e regionali riguardanti le zone oppure i settori più a rischio».

Lo Stato maggiore andrà in 'letargo'

Con la fine dello stato di necessità «lo Stato maggiore andrà in prontezza – afferma il Commandante Cocchi –: cessa le sue attività ma potrà essere riattivato qualora fosse necessario». Una conclusione dell'operato dello Smcc che implica tra l'altro «la ripresa delle proprie responsabilità da parte dell'Ufficio del medico cantonale».

Merlani: 'Bilancio ok, ma non è finita'

«Che la gente non ci fraintenda: facciamo un bilancio di quanto accaduto in questi mesi, ma la pandemia non è finita», osserva  Giorgio Merlani. Il medico cantonale invita la popolazione alla prudenza, soprattutto in caso di vacanze fuori dalla Svizzera. «In Ticino la situazione delle ultime settimane è molto positiva ma il virus c'è ancora, in particolare all'estero».

Contact tracing: 9 persone in isolamento, 14 in quarantena

Il medico cantonale fornisce alcune cifre relative alle indicazioni sanitarie date dalle autorità grazie al contact tracing: attualmente ci sono 9 persone in isolamento e altre 14 poste in quarantena. Al momento la media dei contatti 'a rischio' per ogni persona contagiata è di due. Mentre Cocchi comunica i dati aggiornati del traffico transfrontaliere: si contano 156mila passaggi al giorno al confine, un 50% in più rispetto alla settimana scorsa. 

 

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