Ticino

Il Plr vorrebbe ripartire da scuola e innovazione

Il partito chiede meno regole, ma 'chiare e rispettate'. Per i negozi, 'orari e giorni di apertura più flessibili'. Meno burocrazia per i ristoratori

Stretegie per uscire dalla crisi Covid-19 (Ti-Press)
25 maggio 2020
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Per ripartire il Ticino ha bisogno di un "salto di qualità" sulla formazione e sull’innovazione. A sostenerlo è il Plr in una nota stampa in cui si afferma come nel periodo post-Covid-19 "nei confronti delle giovani generazioni abbiamo il dovere morale di consegnare un Ticino in cui il governo, il parlamento e la politica, con la necessaria modestia, consapevolezza e determinazione si riappropriano della lungimiranza, della progettualità, del senso di responsabilità e della dignità ideale".

In particolare, si legge in un comunicato, "la scuola prepara i cittadini e fornisce gli strumenti per individuare la propria traiettoria nel futuro; l’innovazione è l’anima del progresso. Questi due elementi alimentano la fiamma dello sviluppo economico, che a sua volta garantisce posti di lavoro, occupazione e benessere". Per questo i liberali radicali vogliono "orientare un Paese e un’economia liberale verso la formazione e l’innovazione, che diventano anche pilastri di una politica ambientale fatta di ricerche e conquiste, non di divieti sempre più invadenti".

Il Plr propone quindi di flessibilizzare gli orari di apertura dei negozi, "favorendo maggiore libertà nei giorni di apertura" e chiede di abbattere "la bulimia burocratica che spinge albergatori e ristoratori a rinchiudersi in ufficio". Criticando chi "vuole incrinare pericolosamente la coesione contrapponendo strumentalmente chi lavora assiduamente e chi crea lavoro assumendosi molti rischi", i liberali-radicali domandano invece di "fissare poche regole ma chiare e rispettate".

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