Ticino

Il costo del virus: 300 milioni al mese per il lavoro ridotto

Altri 50 milioni per gli indipendenti. 100mila lavoratori colpiti dalla riduzione del volume d'affari. Regole rispettate nel fine settimana di Pasqua

(Ti-Press)
13 aprile 2020
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Il coronavirus in Ticino comincia ad avere un prezzo quantificabile, almeno nel breve periodo. E gli zeri sono tanti. Nel corso della conferenza stampa d'aggiornamento di ieri, la Capo Sezione del lavoro Claudia Sassi ha fornito una prima stima concernente il lavoro ridotto: dallo Stato alle aziende giungeranno oltre 300 milioni di franchi al mese. Sono 13mila le attività coinvolte, per un totale di circa 100mila lavoratori. Mentre è verosimile attendersi, stando alle stime della Segreteria di Stato dell'economia (Seco), un raddoppio del tasso di disoccupazione.

Quanto agli indipendenti che hanno dovuto 'chiudere bottega' a causa delle restrizioni imposte dal Cantone, la sola Cassa cantonale di compensazione Avs prevede l'erogazione di 40-50 milioni di franchi in indennità per la perdita di guadagno (Ipg), coi primi versamenti già a partire da domani. 11mila le richieste arrivate, ha spiegato il Direttore dell'Istituto delle Assicurazioni sociali Sergio Montorfani.

Una Pasqua tranquilla

Bene, nel frattempo, il comportamento della cittadinanza nel corso del lungo fine settimana pasquale: il Comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi ha segnalato solo una settantina d'interventi da parte delle pattuglie sul territorio, impegnate tanto nei grandi centri quanto nelle località turistiche e nelle valli più discoste. Una trentina le multe disciplinari. Non si è riscontrata particolare affluenza di persone nelle zone più amate dai gitanti, né vi sono stati interventi per attività sportive a rischio (si sono invece verificati un incidente stradale grave nel Luganese e due cadute in bicicletta). "L'esodo pasquale dalla Svizzera interna non si è verificato", al netto di qualche spostamento verso le seconde case, e la popolazione si è dimostrata "molto responsabile", cosa che fa anche ben sperare circa la possibilità di un ritorno lento, ma ordinato a una relativa normalità.

La perdita di guadagno

Grazie alle nuove 'Ipg Corona', alcune categorie professionali possono ricevere un indennizzo pari all'80% del reddito medio lordo conseguito prima dell'emergenza, fino a un massimo di 196 franchi al giorno. Si tratta dei genitori con figli di età inferiore ai 12 anni compiuti che hanno dovuto lasciare la loro attività per accudirli; chi non ha potuto lavorare perché in quarantena; gli artisti ai quali sono stati cancellati ingaggi ed eventi; i lavoratori indipendenti colpiti direttamente dalle chiusure imposte da Confederazione e Cantone. Questi ultimi costituiscono la stragrande maggioranza dei casi trattati dalla Cassa cantonale di compensazione, per Montorfani "probabilmente la più sollecitata" dell'ottantina, fra pubbliche e private, in tutta la Svizzera.

È importante notare che la Confederazione 'copre' anche le attività colpite dalle misure di chiusura straordinarie adottate dal solo Ticino. Un ulteriore gesto di riconciliazione tra Berna e Bellinzona dopo gli screzi delle scorse settimane: la decisione, giunta pochi giorni fa,  "non era per nulla scontata e pertanto è particolarmente benvenuta", nota Montorfani. Il Consiglio federale deve invece ancora pronunciarsi in merito all'estensione del diritto all'Ipg per gli indipendenti che operano in settori la cui attività è ancora permessa, seppur di fatto azzerata dalle condizioni congiunturali. 

Il lavoro ridotto

Lo Stato maggiore cantonale di condotta ha ricordato che per accedere alle indennità di lavoro ridotto è possibile rivolgersi alla hotline attività commerciali (0840 117 112) e compilare il formulario online, mentre si ricorda che il diritto a questo sostegno è stato prolungato in tutta la Confederazione da tre a sei mesi. Il prolungamento vale anche per chi avesse inoltrato richiesta prima della decisione di Berna, e cesserà solo alla revoca dell'ordinanza federale.

La disoccupazione

I numeri discussi da Sassi, in linea con le previsioni della Seco, non stupiscono ma preoccupano: si potrebbe passare da 6mila a 12mila disoccupati iscritti, un raddoppio che porterà il tasso di disoccupazione Seco – già di per sé molto più basso rispetto a quello ottenuto secondo i criteri dell'Organizzazione internazionale del lavoro – dal 3,6% al 7%.

Anche in questo caso si è ricordato il prolungamento dell'accesso ai sussidi, per una durata equivalente a 120 indennità giornaliere di disoccupazione supplementari. Gli iscritti agli uffici regionali di collocamento non devono consegnare le prove della ricerca di lavoro, che andranno comunque conservate per futuri colloqui. Le iscrizioni alla disoccupazione si effettuano solo online: www.ti.ch/sezione-lavoro

 

 

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