Ticino

Così l'Atte è vicina agli anziani e vuole rompere il silenzio

Situazione coronavirus: ne abbiamo parlato con il presidente Cereghetti. Attivata una linea telefonica per tenere compagnia. Si pensa all'Uni3 online

Giampaolo Cereghetti, presidente Atte
12 aprile 2020
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Tra chi ha dovuto adeguare la propria offerta alla luce della situazione creatasi con la diffusione del coronavirus vi è anche l’Associazione ticinese terza età (Atte), con sede a Bellinzona e normalmente attiva su tutto il territorio cantonale con 12 centri diurni ricreativi e due centri socioassistenziali, oltre alle numerose attività che propone ai suoi 12’500 membri. Per far fronte al periodo delicato soprattutto per gli anziani che sono soli o che soffrono particolarmente per l’impossibilità di svolgere le attività quotidiane fuori casa, l’Atte ha pensato all’istituzione di un numero verde gratuito attivo ormai da qualche giorno.

Come spiega interpellato dalla ‘Regione’ il presidente dell’Atte Giampaolo Cereghetti, allo 0800 00 29 00 è infatti possibile interagire con un’operatrice a disposizione per dare indicazioni di vario genere ma anche per scambiare semplicemente quattro chiacchiere. “La gran parte degli anziani che segue le nostre attività ha ormai sviluppato l’abitudine di frequentare uno dei nostri centri, attualmente chiusi fatta eccezione per quello di Biasca dove vengono preparati i pasti per il servizio a domicilio - spiega Cereghetti -. Solitamente queste occasioni di incontro permettono loro di bere il caffè, chiacchierare, leggere il giornale o giocare a carte in compagnia”. Ma non solo. Ci sono anche numerosi anziani abituati a partecipare ai viaggi proposti dall’associazione, siano essi di una solo giornata oppure di una settimana e oltre. E un’altra occasione per uscire di casa e socializzare è rappresentata dai corsi dell’Università della terza età (Uni3), la cui attività è pure sospesa. “In pratica è venuta a mancare all'improvviso una rete di relazioni sociali utili per l’anziano che non ha più nessuno. Per far sentire loro che noi ci siamo abbiamo pensato di creare una linea telefonica. Ci sono già diversi numeri a disposizioni peri chi è in difficoltà; noi vogliamo offrire un servizio mirato per chi ha voglia o bisogno di parlare un po’, per rompere il silenzio di casa”, sottolinea il presidente.

Una decina di telefonate al giorno

Non vi è la pretesa, aggiunge, di fare consulenze specialistiche o di sostituirsi ai servizi creati da altri enti, come alcuni Comuni. “In certi casi magari l’anziano non osa chiamare il Telefono amico o altre hotline ufficiali, mentre una telefonata all’Atte potrebbe risultare più spontanea”. La dipendente che risponde al telefono, aggiunge Cereghetti, ha una lunga esperienza di contatto telefonico e una formazione in psicologia, pertanto distingue eventuali richieste d’aiuto che necessitano di essere indirizzate verso altri servizi. Le chiamate sono fioccate soprattutto durante i primi giorni e ora se ne contano una decina al giorno, alcune per richieste di informazioni e le altre in cerca di compagnia. In vista del periodo pasquale, l’Atte ha deciso di prolungare l’offerta anche durante i giorni festivi di Pasqua e lunedì di Pasquetta grazie all’attivazione di più risorse (normalmente il numero è attivo nei giorni feriali dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18). “Le festività sono momenti in cui chi vive da solo potrebbe sentire maggiormente la solitudine”, fa notare Cereghetti. Per raggiungere chi ne potrebbe usufruire è stato ora mandato un comunicato che parla della linea telefonica alle associazioni pubbliche e private che si occupano di fornire servizi di assistenza e di cura a domicilio. “Ad esempio chi fornisce i pasti a domicilio ha notato che ci sono molti anziani che vorrebbero intrattenersi un po’ di più con gli operatori per parlare del più e del meno”.

Oltre al numero verde l’Atte si è attivata potenziando i servizi di informazione online (newsletter e sito web), ad esempio proponendo delle idee sulle attività da svolgere a casa. Per raggiungere anche chi non è attivo su internet sono inoltre in arrivo delle pubblicazioni speciali (la prima annessa al numero di aprile della rivista ‘Terza età) per offrire momenti di svago ma anche con l’intenzione di raccogliere pensieri e riflessioni da parte dei lettori. Pure in questo caso l’obiettivo, spiega Cereghetti, è quello di far sentire la propria vicinanza agli anziani. Uno scopo che dovrà proseguire anche dopo la fine dell’emergenza sanitaria. “Sul lungo periodo, comunque vada il coronavirus, la popolazione anziana dovrà essere molto diligente e disciplinata, mantenere le distanze, ecc. Tutto sarà più controllato e non sarà più come prima. Ci chiediamo quando e in che modalità potremo riaprire i centri diurni”.

Uni3 verso un’offerta di corsi online

Guardando al futuro ci sono già delle intenzioni concrete per quanto riguarda l’Uni3. “Abbiamo ricevuto un’offerta generosa dall’Università della Svizzera italiana con cui collaboriamo e probabilmente la terremo in considerazione per il semestre che inizierà in autunno. Per ora abbiamo deciso di provare a proporre alcuni corsi tramite la piattaforma per videoconferenze Zoom, che riteniamo essere la più facile e intuitiva”, spiega Giampaolo Cereghetti. L’inizio di questa nuova modalità verrà testata prossimamente con un pubblico selezionato per poi valutare l’implementazione più ampia. “Per l’autunno a dipendenza di come si evolverà la situazione valuteremo l'organizzazione di un doppio percorso formativo, classico oppure basato sull’e-learning”.

Un dvd per le case anziani

Un’altra iniziativa che si sta per concretizzare proprio nei prossimi giorni o nelle prossime ore riguarda un Dvd creato dall’Atte che vanta la partecipazione dell’avvocato Paolo Bernasconi. È infatti lui a recitare alcune poesie del padre Pino Bernasconi tratte dalla raccolta ‘Il Monte Generoso’. Le parole saranno accompagnate da fotografie di Giosanna Crivelli e riprese video per un filmato della durata di 40 minuti che sarà distribuito nelle case anziani e che a breve potrà essere scaricabile anche tramite Vimeo. “Un altro modo per regalare un momento di spensieratezza e per dire noi ci siamo”, aggiunge Cereghetti.

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