Lo ha deciso oggi il Comitato di direzione. La misura vale anche per gli esami. Restano chiuse le biblioteche universitarie e la mensa di Lugano
Stop a corsi ed esami almeno fino al 20 aprile. Il Comitato di direzione dell'Università della Svizzera italiana (Usi) - riunitosi oggi per prendere delle decisioni formali in seguito alla dichiarazione dello stato di necessità - interrompe le lezioni per più di un mese. O meglio, interrompe quelle in presenza fisica. Le attività di insegnamento proseguiranno infatti "per via completamente digitale".
A renderlo noto alla comunità universitaria è stato oggi lo stesso rettore Boas Erez. "Gli studenti - si legge in una nota - saranno informati sulle modalità direttamente dai docenti dei singoli corsi attraverso la piattaforma iCorsi, mentre molte informazioni utili e sempre aggiornate su come proseguire al meglio lo studio da remoto sono disponibili alla pagina http://www.usi.ch/imparo-coronavirus". I docenti saranno contattati dai responsabili dei singoli programmi, mentre "i principi generali e gli strumenti a disposizione sono a consultabili alla pagina http://www.usi.ch/didattica-coronavirus". I collaboratori amministrativi faranno riferimento ai responsabili dei singoli servizi rispetto alle azioni da mettere in atto per il potenziamento delle misure a tutela della salute.
In questo modo, l'Usi si allinea ad altri atenei elvetici, quali ad esempio i Politecnici federali di Zurigo e Losanna, che hanno preso oggi la stessa decisione. Resteranno invece chiuse la Biblioteca universitaria di Lugano e quella di Mendrisio, almeno fino al 29 marzo (fino a quando è stato decretato lo stato di necessità), così come pure la mensa di Lugano. Compatibilmente con le disposizioni cantonali, saranno allestite zone di studio regolamentate e rispettose delle più rigide misure di prevenzione.