Ticino

‘Non siamo spot ambulanti’

Dopo le polemiche, abbiamo seguito alla Città dei mestieri la serata su Professione influencer. ‘Un Insieme di lavori su cui pago le tasse’. Ma occhio alle illusioni

4 febbraio 2020
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«Non siamo delle pubblicità ambulanti». Pensatela come vi pare sulla ‘Professione influencer’ presentata venerdì alla Città dei mestieri di Bellinzona, con gran codazzo di polemiche; fatto sta che ShantiLives rifiuta di essere ridotta a uno stereotipo culturale. Insieme a lei (che di cognome all’anagrafe fa Winiger) c’era anche il ‘collega’ Nick Antik. La prima ha 30 anni, nasce YouTuber e conta oltre 300mila follower; i temi dei suoi video spaziano dai diritti Lgbt alla salute mentale, il taglio è intimo e diretto. Nick Antik invece ha iniziato sui social già a 12 anni, oggi ne ha 21, canta benissimo e il suo è un diario personale con uno sguardo sul mondo dello spettacolo. Ad accomunarli c’è anche la questione economica: entrambi ottengono denaro da vari sponsor per le loro attività online, anche se, come vedremo, è meglio non alimentare troppe illusioni.

Le stesse illusioni stigmatizzate da una parte della politica ticinese: “Temiamo che si legittimi questo tipo di attività come una professione reale alla quale aspirare, a discapito di lavori più solidi a livello contrattuale e contributivo”, afferma Massimiliano Ay, autore, con la collega di partito Lea Ferrari (Pc), di un’interpellanza al Consiglio di Stato. Al riguardo ShantiLives ribatte: «Dovrebbero essere le istituzioni a seguire l’evoluzione della società, non il contrario, altrimenti si blocca tutto. È vero che a livello burocratico può risultare complicato, ma io pago le tasse come tutti, la mia è considerata come attività indipendente e fatturo le mie prestazioni». Pablo Creti, giornalista di Spam (programma web della Rsi dedicato ai giovani, ndr), chiamato a moderare la serata, ha specificato: «Non esiste la professione di influencer, questo termine racchiude tanti lavori: dal videomaker all’esperto in comunicazione. Inoltre il fatto di influenzare il pubblico è una conseguenza naturale, non l’obiettivo principale».

A preoccupare i comunisti è il fatto che l’evento “promuova e legittimi una realtà che non solo si basa sul precariato, ma anzi dà adito a una nefasta cultura dei soldi facili” si legge nell’interpellanza. Ma ShantiLives precisa: «I finanziatori arrivano dopo, noi iniziamo creando dei contenuti per i social. Non siamo delle pubblicità ambulanti e gli sponsor non sono presenti in ogni video o post. Alcuni mesi è difficile guadagnare a sufficienza e appena ti fermi vieni subito sostituito». E ancora: «Molti sono critici riguardo alle pubblicità, ma dato che i nostri follower non ci pagano, dobbiamo trovare un modo per monetizzare un’attività alla quale personalmente mi dedico a tempo pieno».

L’influencer è spesso un’occupazione accessoria, come nel caso di Nick Antik. «Facendola come attività à côté non ho mai perso niente, è un valore aggiunto. Inoltre i miei genitori mi hanno sempre supportato, anche nei momenti difficili quando venivo bullizzato», racconta. «Non faccio solo post su Instagram, ma anche televisione e musica, oltre a una seconda formazione alla Csia di Lugano. Cerco di spaziare il più possibile», spiega Nick, e la mamma conferma: «Sono contenta di come abbia gestito questa attività. L’ho sempre appoggiato e dato che ha iniziato molto presto sono subito stata vigile, avevo pieno accesso ai suoi profili. Ora però non ho più nessun timore, oltre alle normali paure di un genitore. In più Nick è sempre stato con i piedi per terra. Sta realizzando qualcosa di suo, che in più è positivo per altri ragazzi, i quali avvertono la sua positività».

Primo evento alla Città dei mestieri

Sala piena e un pubblico di tutte le età. «Sono molto contento della grande partecipazione a questo incontro» dichiara il coordinatore della Città dei Mestieri Francesco Kuteer Tedesco. «Il taglio della presentazione è stato assolutamente didattico e divulgativo. Sono stati presentati i retroscena di questa attività». La prima settimana della città è partita a pieno regime, con un’utenza doppia rispetto alle previsioni. «La nostra è la trentesima Città dei mestieri al mondo e ne abbiamo visitate altre per prendere spunto e capire come crearne una ad hoc per il nostro cantone», spiega il coordinatore. La Città avrà inoltre il suo stand a Espoprofessioni, dal 9 al 14 marzo a Lugano.

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