La consigliera nazionale verde inoltra una mozione affinché le autorità cantonali abbiano maggiore competenza nel fissare stipendi non solo di tipo sociale
"I Cantoni devono poter adottare salari minimi al di sopra degli stringenti paletti consentiti allo stato attuale". Insomma, che fissino salari economici. Lo chiede con una mozione a Berna la consigliera nazionale Greta Gysin e ne danno notizia con un comunicato congiunto i Verdi del Ticino e Forum alternativo.
"Nonostante le misure di accompagnamento alla libera circolazione e la possibilità per i cantoni, con margini molto ridotti, di fissare salari minimi sociali vale a dire salari che permetterebbero di evitare la povertà tra i lavoratori, la pressione al ribasso dei salari nelle zone di confine impone contromisure", scrivono. Occorre, quindi, "la possibilità per gli stessi di legiferare affinché si possa intervenire e fermare la spirale al ribasso dei salari avvenuta soprattutto in Ticino".
La mozione presentata alle Camere federali, continuano Verdi e Forum, "vuole assegnare alle autorità cantonali maggiore competenza nella fissazione di salari minimi di tipo economico, e non solo di tipo sociale. Questa misura, lasciata alla discrezione delle autorità cantonali ed eventualmente ai cittadini, permetterebbe una più efficace lotta al dumping salariale, garantirebbe salari dignitosi ai lavoratori residenti e ridurrebbe così il ricorso agli aiuti sociali per coloro il cui salario non permette di soddisfare dignitosamente i bisogni della famiglia. Permetterebbe infine di combattere l'effetto sostituzione della manodopera".
Con questo primo atto politico della nuova consigliera nazionale Gysin, concludono, "è subito tracciata la strada che vede come prioritario, nell'agire politico della nostra rappresentante a Berna, oltre ai temi ambientali, anche i temi sociali più urgenti e a favore delle lavoratrici e dei lavoratori".