L'APPROFONDIMENTO

'Mai più steroidi! Mi hanno portato quasi al suicidio'

La storia di Andrea, le iniezioni anabolizzanti lo hanno fatto andare in tilt. Un mercato nero in crescita per Berna

27 settembre 2019
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Iniezioni di steroidi anabolizzanti per aumentare forza e massa muscolare. Sono illegali ma girano eccome. Scorciatoie che mettono a rischio la salute come spiega Andrea, un trentenne di Lugano, arrivato vicino al suicidio. Per Antidoping Svizzera i 500 sequestri dell’anno scorso sono solo la punta dell’iceberg. Il suo direttore lancia l’allarme anche sugli integratori alimentari. ‘Dentro ci possono essere anabolizzanti’.

Avere un fisico ‘bestiale’ da esibire, pomparsi per aumentare la massa muscolare e andare sempre meglio in palestra. E allora vai con iniezioni di ormoni, cicli di steroidi anabolizzanti. Ma ben presto si perde il controllo e diventa una schiavitù perché quando inizi resti facilmente intrappolato tra diete, pesi, integratori e bombe legali e non. Infatti per raggiungere l’effetto desiderato le sostanze devono essere assunte ripetutamente nel tempo. I rischi sono molteplici: da alopecia e impotenza a problemi cardiaci anche gravi come l’infarto. Forse c’è tutto questo dietro al decesso del culturista varesino, che in Ticino lavorava come guardia di sicurezza, trovato morto lunedì in una stanza d’albergo a poche ore da una gara. Si aspetta l’autopsia. Tutto ciò non frena il consumo di anabolizzanti, che è in aumento.

«Lo scorso anno abbiamo analizzato 472 pacchi sequestrati da dogane e autorità di polizia, i due terzi erano prodotti anabolizzanti. Questi numeri dicono davvero poco, non fotografano il vero mercato nero degli anabolizzanti, che è in crescita in Svizzera. Noi vediamo solo ciò che viene sequestrato e molto dipende da ciò che viene fermato in dogana», ci spiega Ernst König. E alle dogane non vengono fatti controlli capillari.

Il doping della società del selfie

Il direttore di Antidoping Svizzera König precisa che non ci sono purtroppo studi e cifre chiare. «Viviamo in una cultura del selfie, dove tanti giovani vogliono presentarsi con un fisico attraente e ricorrono a queste sostanze. Ci sono studi che parlano di un giro d’affari per gli anabolizzanti più elevato che per gli stupefacenti», precisa l’esperto. Antidoping Svizzera analizza le sostanze dopanti sequestrate nel nostro Paese, ma non approfondisce il fenomeno più di tanto essendo soprattutto l’ente che si occupa di prevenzione e controlli antidoping per organizzazioni sportive d’élite. Palestre, fitness e body building non sono il loro focus.

Nelle dogane controlli a campione

Un mercato nero di tutto rispetto dunque che si rifornisce al souk virtuale di internet ma usa anche la via dei valichi doganali dove lo scorso anno sono stati sequestrati 483 carichi. Come detto, la punta dell’iceberg: «La nostra attività di controllo si basa sull’analisi dei rischi ed è sostanzialmente limitata ai controlli a campione. In caso d’invii sospetti, le spedizioni vengono inoltrate ad Antidoping Svizzera per ulteriori chiarimenti», ci spiega Nadia Passalacqua, portavoce per la Svizzera italiana dell’Amministrazione federale delle dogane Afd.

Il corriere paga anche la distruzione

Chi viene ritrovato con queste sostanze rischia di finire davanti a un giudice. Tutto dipende dalle dosi. «Se la quantità è solo per il consumo personale non è penalmente rilevante. Distruggiamo il prodotto e la fattura la paga chi la trasportava, senza venire multato. Se invece la quantità è tale da presupporre un commercio è penalmente rilevante. La sostanza viene comunque distrutta e segnaliamo il caso alla magistratura competente», spiega ancora König.

Sconsigliamo gli integratori agli atleti

La fondazione Antidoping Svizzera è preoccupata anche per la nuova moda di usare integratori alimentari, come beveroni a base di proteine. «Il 90% dei giovani atleti fa uso di integratori alimentari perché ormai è una moda. È un grande business per chi li vende e gli sportivi vogliono fare di tutto per avere successo. Noi sconsigliamo di assumerli. Se un atleta mangia in modo equilibrato, non ha alcun bisogno di altri prodotti a meno che non ci sia una carenza e una chiara indicazione medica», conclude König. Spesso la loro qualità lascia molto a desiderare.

'Devo aver fatto casino con i cicli di testosterone, mi sembrava di impazzire'

Incontriamo Andrea a Lugano, è un ragazzo prestante ma non il classico palestrato. «Ho frequentato per anni la palestra nel Luganese. Ho preso anche steroidi anabolizzanti, ho fatto più cicli, mi iniettavo il testosterone (l’ormone prodotto normalmente dal corpo, ndr). Mi dava forza, con quello tiravo su più pesi, i muscoli crescevano, mi sentivo al massimo. Volevo sempre più massa, mi allenavo e prendevo anabolizzanti. Avevo un fisico da paura», ci spiega il trentenne che vuole restare anonimo. Tra un ciclo e l’altro, prosegue, faceva delle pause. «I miei testicoli si ritiravano e cessavano la produzione di testosterone. Quando non me lo iniettavo, dovevo prendere un’altra sostanza per farli ripartire. Ma devo aver fatto casino con le dosi e ho iniziato ad avere stati di ansia, mi sembrava di impazzire. Ricordo una mattina al lavoro, mi sarei ucciso pur di far smettere l’angoscia». Andrea quel giorno si è spaventato parecchio e ha smesso di prendere anabolizzanti. Mi mostra il petto. «Guarda, mi è cresciuto anche il seno, questo non va via». Gli chiedo dove trovava queste sostanze illegali. «Vai dal più palestrato e chiedi». E poi...? «Te le fornisce lui, così ci guadagna qualcosa. Pagavo 600 franchi a ciclo». Oggi Andrea ha cambiato sport, va a correre. «Non tocco più quelle sostanze, mi hanno portato vicino al suicidio», conclude.

L'allarme dell'Antidoping Svizzero: 'Negli integratori alimentari con proteine scovati anabolizzanti'

Chi pratica sport, anche a livello amatoriale, assume spesso integratori nutrizionali, principalmente ‘energetici’, a base di aminoacidi (proteine), vitamine e sali minerali, nella convinzione di migliorare le proprie performance sportive o mantenersi più in forma. Secondo la fondazione Antidoping Svizzera oltre ad essere inutili sono dannosi. «Spesso in questi prodotti non c’è quello che c’è scritto. A volte aggiungono anabolizzanti senza indicarlo. Lo fanno perché chi li consuma vede i risultati e continua ad acquistarli. A volte ci sono veri e propri veleni. C’è un enorme rischio di contaminazione. Lo dico perché in diversi Paesi hanno gia trovato sportivi positivi all’antidoping per colpa degli integratori che contenevano sostanze dopanti senza segnalarlo», spiega Ernst König. Il direttore di Antidoping Svizzera ne sconsiglia l’uso.

Gli integratori si trovano ovunque (supermercati, negozi sportivi, internet) e sono soggetti a pubblicità che li collega alla possibilità di ottenere massimi risultati nello sport. Se presi senza controllo e prescrizione medica, sono anche potenzialmente dannosi. «Noi li sconsigliamo, ma chi vuole prenderli dovrebbe scegliere ditte svizzere serie e riconosciute per i prodotti progettati per lo sport agonistico. Sapendo che il rischio zero non esiste», conclude.

 

 

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