Ticino

Bertoli: ‘No ai compromessi? Non verrà risolto mai niente’

Il direttore del Decs commenta l'accordo politico sulla Riforma fiscale che ha portato alla scuola "soldi di cui ha bisogno"

Ti-Press
3 settembre 2019
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L’auspicio di Bertoli è che presto il Gran Consiglio dia il proprio via libera al messaggio che prevede 22 allievi massimi per classe in scuole elementari e medie, codocenza alle scuole d'infanzia e più laboratori alle scuole medie. Parlamento permettendo, perché lo stesso messaggio governativo ricorda “come le proposte sono parte dell’accordo politico trovato” per dare luce verde alla riforma fiscale. Non teme Bertoli che per contrastare gli sgravi fiscali presenti si perda di vista il compromesso raggiunto nell’Esecutivo? C’è chi sostiene che i soldi per la scuola e la socialità si debbano trovare senza vincolarli a degli sgravi fiscali.

«Se è talmente chiaro che i soldi per la scuola ci vogliono – risponde alla ‘Regione’ il direttore del Decs – li avremmo ottenuti nel 2013, quando il parlamento ha dato il suo stop. O li avremmo avuti con ‘La scuola che verrà’, bocciata dal popolo. Per cui certe cose che vengono date per evidenti non sono tali. Adesso, vogliamo far partire il treno o stare a parlare della bruttezza dell’idea di compromesso?». Il governo ha raggiunto un accordo che prevede una parte fiscale, una per la scuola e una per la socialità, aggiunge. Parti che «possono non piacere in egual misura, io non sono particolarmente un fautore degli sgravi fiscali, ma questo compromesso porta alla scuola soldi di cui ha bisogno. Se non vanno bene queste decisioni di compromesso e si va al muro contro muro ci si bloccherà, e nessun problema verrà mai risolto». 

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