Ticino

Più acqua nei fiumi ticinesi

Le centrali idroelettriche dovranno rilasciare più acqua. Il parlamento a maggioranza dà luce verde al messaggio con cui si correggono al rialzo i deflussi minimi

Tratta attuale Bodio-Personico/Foto Dt
20 febbraio 2019
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Nei fiumi ticinesi ci sarà più acqua. Perché le aziende idroelettriche dovranno rilasciare deflussi più consistenti, dopo che il Gran Consiglio ha deciso oggi di dare luce verde ai decreti con cui si correggono i valori minimi dei corsi d'acqua influenzati da prelievi. È questo il “minimo del minimo del minimo“, come è stato detto più volte in aula negli interventi di chi sosteneva il rapporto di maggioranza di Fiorenzo Dadò (Ppd), accolto con 57 voti favorevoli, 3 astenuti e 15 contrari. Maggioranza determinata a correggere la relazione tra produzione di energia idroelettrica e tutela della natura, dando stavolta un colpo di mano all'ecosistema provato (anzi, in certi punti provatissimo) dai prelievi. “Negli ultimi tre anni il fiume Ticino è andato in secca due volte a Personico! Il fiume Ticino!!!” ha fatto presente Francesco Maggi dei Verdi.

Contrario Fabio Badasci (Lega), il cui rapporto è stato sostenuto da una parte del Plr, che ha sostenuto come di fatto le cose non cambieranno e i soldi degli indennizzi previsti per la mancata produzione idroelettrica “sono solo per i pescatori della domenica, non per le comunità locali”.

Soddisfatto del voto parlamentare – avallo politico di fatto non necessario per l'entrata in vigore dei nuovi limiti – il direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali, che ha ribattuto a chi gli rimproverava di “volersi mettere le medaglie” in ottica elettorale di essersi “limitato a finalizzare il lavoro di altri, evitando altre perdite di tempo”.

Si ricorda infine che vi sono i ricorsi pendenti al Tribunale amministrativo cantonale di Ofima e Ofible contro le decisioni di risanamento, che tuttavia non hanno effetto sospensivo.

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