Ticino

Ancora vento da nord, fino almeno al 23 gennaio

Per oggi e per i prossimi giorni Meteo Svizzera indica la persistenza di favonio e turbolenze al sud delle Alpi. Con una pausa domani e sabato

Ti-Press
10 gennaio 2019
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Soffia ancora il favonio al sud delle Alpi. Nelle previsioni Meteo Svizzera Locarno Monti attacca con la frase di rito: “Fra l'alta pressione sul vicino Atlantico e un'area depressionaria sull'Europa orientale forti correnti da nord convogliano aria umida verso il versante nordalpino. Quello a sud rimane protetto dalla catena delle Alpi”. Una pausa viene concessa per le giornate di domani e sabato. Per il resto l'influsso favonico farà capolino ancora a lungo, anche durante la prossima settimana e quella successiva, fino almeno a mercoledì 23 gennaio, più o meno intensamente. Restando al weekend che si sta avvicinando, domenica lungo le Alpi sarà nuvoloso con precipitazioni portate da nord, che potranno spingersi a tratti fin sul Ticino centrale. Limite delle nevicate tra 800 e 1400 metri. Più a sud abbastanza soleggiato per... influsso favonico.

La spiegazione scientifica

Nel proprio blog, Meteo Svizzera riassume la situazione di fondo e ricorda che il vento da nord “si sviluppa quando l’aria, sospinta verso il versante nordalpino, scavalca le Alpi e ricade sul versante sudalpino in modo più o meno turbolento fino a raggiungere le basse quote. Quando la temperatura dell’aria in Ticino è mite si parla di favonio, quando invece la temperatura è comunque freschina, parliamo di vento da nord”.

Ma a quale processo viene sottoposta l'aria passando dal maltempo d'Oltralpe alle vallate sopracenerine fino al Sottoceneri? “Generalmente – spiega Locarno Monti – quando l’aria s’innalza per superare la catena alpina, si espande, si raffredda, condensa e perde parte della sua umidità sotto forma di precipitazioni (in questi giorni nevose). Quando ricade sul versante sudalpino ma mano che scende verso la pianura l’aria viene nuovamente compressa dalla pressione sempre più elevata. Poiché l’aria ha perso sul versante sopravvento buona parte della sua umidità, la compressione (chiamata in termini tecnici compressione adiabatica)  provoca un riscaldamento dell’aria particolarmente efficace: per ogni 100 metri di discesa l’aria si riscalda di circa 1 °C. Alla fine ci troviamo con una temperatura superiore rispetto a quella di partenza. In caso di vento da nord / favonio che raggiunge le zone di pianura ci sono sempre una ventina di gradi di differenza fra la temperatura sul S. Gottardo (sui 2200 m) e quella sul Piano di Magadino (sui 200 m)”.

Alcuni record affatto recenti

Infine, balza all'occhio come taluni record di velocità non siano affatto recenti. Ecco le massime raffiche di favonio misurate in alcune stazioni a Sud delle Alpi: a Locarno-Monti 120.6 km/h il 27 marzo 1995; a San Bernardino 123.8 km/h il 18 gennaio 2000, a Poschiavo 131.4 km/h il 10 gennaio 2015 e sul Matro a 2171 metri di quota ben 203.4 km/h il 22 novembre 1999. La stazione di Lugano, ricordiamo infine, lo scorso ottobre ha rilevato la seconda velocità più elevata della "sua storia" con 128,5 km/h.

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