Ticino

La grande meteora vista dal Ticino

Ben 23 secondi è durata la scia luminosa della meteora di sabato 8 settembre. L'evento è stato filmato anche da due astrofili del Sopraceneri

17 settembre 2018
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Una improvvisa e intensa luce nel cielo notturno, a est. Si è accesa sabato mattina 8 settembre e quella lunga scia luminosa, che dopo aver solcato il firmamento ha animato il web, è stata fotografata e filmata anche in Ticino poco prima delle 5 ora locale. È stata ‘catturata’ da apposite videocamere di due appassionati di astronomia: Stefano Sposetti, docente di fisica al Liceo di Bellinzona, e Viola Romerio, studentessa universitaria. Entrambi fanno parte del Fachgruppe meteorastronomie (Fma), la rete elvetica di osservatori di meteore. Come quella dell’8 settembre.

«L’evento – spiega Sposetti alla Regione – è stato registrato in Svizzera da sei astrofili, di cui quattro residenti oltralpe. La sua particolarità è la durata: ben 23 secondi. È il tempo che io e Romerio abbiamo ricavato dalle immagini ottenute dalle nostre videocamere, piazzate nei rispettivi domicili: a Gnosca, dove vivo e a Prosito, dove abita Viola». Un flash… di ventitré secondi. «È la prima volta – aggiunge Sposetti, che è anche presidente della Società astronomica ticinese – che un tempo così lungo viene osservato e misurato nel nostro cantone con dispositivi elettronici per uso anche astronomico. Il record precedente risale al 2016, quando la scia di una meteora è rimasta visibile per 14 secondi».

Lo spettacolo notturno di sabato 8 è stato ammirato anche in Italia. «Ho avuto uno scambio di e-mail con astrofili di Venezia e Ferrara: considerati pure i tempi da loro rilevati la scia luminosa è durata sui 35 secondi». Il frammento «roccioso» proveniente dallo spazio «dovrebbe essere penetrato nell’atmosfera terrestre in corrispondenza del Lago di Costanza con un angolo di entrata piuttosto piccolo: 7 gradi – spiega ancora il responsabile della Società astronomica ticinese –. L’attrito con gli strati superiori della nostra atmosfera lo ha reso incandescente, trasformandolo in quella che in astronomia si chiama meteora».

Si stima che abbia viaggiato a una velocità «di 15 chilometri al secondo». Una meteora luminosa, «ma non tale da poter essere classificata come un bolide», puntualizza Sposetti. Bolidi sono le meteore «con una magnitudine di almeno meno 5: la magnitudine di questo oggetto – una meteora sporadica, dunque non appartenente a una delle nubi di residui di comete in cui la Terra si imbatte nel percorrere la propria orbita intorno al Sole – era di circa meno 2, una luminosità paragonabile a quella dei pianeti Giove e Marte». Riprese video e spettroscopia: sono questi i metodi impiegati dal Fachgruppe meteorastronomie. «Anche l’osservazione a occhio nudo delle meteore può contribuire – sottolinea Sposetti – allo studio scientifico di questi corpi minori del Sistema solare».

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