Ticino

Igor Righini (Ps): ‘Siamo necessari per l'equità sociale’

La campagna elettorale del Partito socialista proporrà "un progetto di società, fondato su lavoro e salari dignitosi"

Ti-Press
12 settembre 2018
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Un «progetto di società». Questo è quello che il Partito socialista proporrà agli elettori alle prossime elezioni cantonali. Un progetto che Igor Righini, presidente del Ps, rivendica come bandiera di «un partito necessario al sano equilibrio di questa società».

E quali sono i punti principali di questo progetto?

Lavoro e salari dignitosi per noi sono una priorità. Ma bisogna iniziare a parlare anche di reddito disponibile, che non è unicamente composto dal salario. È dovuto anche a dei costi fissi, come quelli della cassa malati, che continuano a esplodere senza che nessuno da destra muova un dito.

Quella che proponete, insomma, è un’alternativa a tutti gli effetti.

Il Partito socialista proporrà il proprio programma pensando al bene collettivo, e sicuramente combattendo contro le idee di una destra sempre più neoliberista, che sta facendo gli interessi di una parte limitata della società. Che ha sì il suo valore, ma così si trascurano il ceto medio e tutte le persone in difficoltà. E purtroppo, in Ticino, non sono poche. I nostri temi sono legati a un progetto di società dove tutti, dal primo all’ultimo, possano avere un’esistenza dignitosa in un territorio che sia rispettato e valorizzato, non usurpato. A un certo punto bisogna saper scegliere tra chi pone l’accento sugli interessi economici dimenticando i cittadini e chi i cittadini si propone di difenderli.

Da noi intervistato, Fiorenzo Dadò, presidente del Ppd, ha definito il Ps ‘in difficoltà’. Lei si sente alla testa di un partito in difficoltà?

Prima di risponderle vorrei sottolineare che Dadò farebbe bene a parlare del suo partito che è sì in difficoltà, come è in difficoltà la sua presidenza perché alti esponenti del suo partito l’hanno messa in dubbio. E mi riferisco al problema del tutto irrisolto del caso Argo 1. Detto questo, il mio è un partito che ragiona, che ha i suoi tempi, che affronta all’interno della sua dialettica democratica tutte le sue questioni. Siamo tutto tranne che in difficoltà, e le dirò di più...

Dica.

Il Ps è necessario al sano equilibrio di questa società. Siamo portatori di valori essenziali in un contesto estremamente duro, dove vediamo rinascere i fascismi, dove le donne non hanno un salario equiparato a quello di un uomo, dove gli operai in fabbrica sono sfruttati. In un contesto, quello del Canton Ticino, dove il parlamento decide a maggioranza di tagliare prestazioni sociali che fanno del bene e riequilibrano le sorti della società. Questa è una necessità. Il socialismo è necessario, proprio per questo non siamo in difficoltà ma referenti per mantenere il rispetto dell’altro, della diversità e della presenza dello Stato in quei valori sociali fondamentali, nelle conquiste fatte nel tempo e che oggi vanno difese.

Che lista sarà quella che proporrete per il Consiglio di Stato?

Sarà una lista equilibrata, che rispetterà la presenza delle donne, di giovani e andrà a rappresentare tutte le sensibilità dell’area di sinistra.

A proposito di donne e giovani, circolano con insistenza i nomi di Amalia Mirante e Laura Riget.

Di nomi non ne facciamo al momento, nella maniera più assoluta. Per rispetto di chi si è messo a disposizione e della nostra democrazia interna. Quello che posso dire è che abbiamo incontrato le otto persone che la commissione ‘elettorale’ coordinata da Fabio Pedrina ci ha indicato. Tra queste, c’è anche il consigliere di Stato uscente Manuele Bertoli, il quale ha già confermato che solleciterà un altro mandato.

Per il Gran Consiglio che obiettivi vi siete posti?

L’intenzione è sempre quella di migliorarsi. Anche per il parlamento proporremo una lista il più possibile capace di raccogliere consenso e rappresentare una seria alternativa.

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