Ticino

Argo 1, ancora interrogatori in Procura

Il coordinatore della Commissione d'inchiesta: 'Il nostro rapporto prima della fine di giugno. Spero per allora che siano concluse le inchieste penali'

tipress
10 aprile 2018
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La scadenza è fissata dal decreto con cui lo scorso autunno il Gran Consiglio ha istituito la Commissione parlamentare d’inchiesta sull’affaire Argo 1: la Cpi “terminerà i suoi lavori entro il mese di giugno 2018”. Anche se, “in caso di comprovata necessità”, l’Ufficio presidenziale del parlamento “può concedere alla Commissione, su richiesta motivata della stessa, una proroga per il completamento” degli accertamenti politico-amministrativi sul mandato, diretto e senza la necessaria risoluzione governativa, attribuito dal Dipartimento sanità e socialità nel 2014 alla ditta di sicurezza Argo 1 per la sorveglianza di centri d’accoglienza per asilanti. I tempi stringono, tuttavia il coordinatore della Cpi, Michele Foletti, non intende sollecitare dilazioni. «Il mio obiettivo è che prima della fine di giugno la Commissione trasmetta il proprio rapporto al Consiglio di Stato, per una sua eventuale presa di posizione, e poi al Gran Consiglio», dice, interpellato dalla ‘Regione’, il deputato della Lega. E formula un auspicio: «Mi auguro che al momento di allestire il nostro documento il Ministero pubblico abbia concluso le inchieste sul dossier. Sarebbe opportuno. Anche per evitare speculazioni di sorta quando ci sarà il dibattito in parlamento. Personalmente ritengo che la Cpi debba presentare comunque le proprie conclusioni sul piano amministrativo e politico, ci siano o no quelle penali. Ne discuteremo ad ogni modo al nostro interno». Nella seduta commissionale odierna? Foletti non si sbilancia: «Sarà una riunione per così dire di alleggerimento, faremo il punto della situazione». Un paio le inchieste pendenti della magistratura inquirente: quella diretta dalla pp Margherita Lanzillo, a carico fra gli altri dell’ex titolare operativo di Argo 1 Marco Sansonetti, e quella condotta dal procuratore generale John Noseda. Quest’ultimo verso la fine dello scorso mese ha sentito Renato Scheurer, già alla testa dell’Ufficio del sostegno sociale e dell’inserimento, e Claudio Blotti, alla guida della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie all’epoca del mandato ad Argo 1. I due ex funzionari sono stati interrogati in relazione anche all’ipotesi di infedeltà nella gestione pubblica, reato previsto dall’articolo 314 del Codice penale, che entrambi respingono. È con riferimento in particolare a questa ipotesi di illecito, contemplata dal procedimento avviato dal pg e per ora contro ignoti, che il Consiglio di Stato si è costituito accusatore privato.

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