Le sbarre e il vessillo

Lo stemma del cantone posato su due space incrociate: presentato, e benedetto, lo stendardo delle Strutture carcerarie ticinesi

Finalmente anche le Strutture carcerarie ticinesi hanno un loro vessillo, uno stendardo da esporre negli eventi ufficiali oltre che all'interno della Farera a Cadro per – citiamo Stefano Laffranchini-Deltorchio, direttore delle strutture carcerarie – "riconoscersi in valori quali la correttezza, la responsabilità e il coinvolgimento, che trovano la loro consacrazione in qualcosa di altamente simbolico come lo può essere un vessillo".

Oltre al direttore delle carceri, ieri a Bellinzona alla presentazione dello stendardo vi erano il consigliere di Stato Norman Gobbi, la direttrice della Divisione della giustizia Frida Andreotti e il cappellano della Stampa Padre Michele Ravetta che ha impartito l'indispensable benedizione alla nuova bandiera.

Nel nuovo stendardo, lo stemma del Canton Ticino è posato su due spade incrociate che, si legge nel comunicato stampa, stanno a simboleggiare la difesa, "funzione cardine che la società affida al proprio sistema penitenziario". Non c'era spazio, nel vessillo, per l'altra fondamentale funzione del sistema penitenziario, di sfuggita citata nel comunicato: la risocializzazione del condannato.