L'Ufficio federale delle strade si è detto pronto a trovare soluzioni diverse rispetto a quelle prospettate a inizio novembre, e che preoccupano la Città
Fra la Città di Mendrisio e Ustra la partita non è ancora chiusa. Non lo è, almeno, sul futuro assetto dell'area dello svincolo autostradale. L'Ufficio federale delle strade ha fatto sapere al Municipio della Città di essere pronto a trovare una soluzione diversa rispetto a quanto presentato all'inizio di novembre al Gruppo tecnico di lavoro del Mendrisiotto. Ipotesi di intervento - sei in tutto in altrettanti punti del comparto - che avevano fatto sobbalzare l'Esecutivo locale per i possibili effetti sul territorio. A dare conferma dell'apertura di Ustra è stata la stessa responsabile del dicastero Pianificazione e spazi pubblici Francesca Luisoni, sollecitata a fare chiarezza sullo snodo dell'A2 - sullo sfondo il progetto PoLuMe della terza corsia dinamica fra Lugano e Mendrisio - da una interpellanza recente firmata dall'AlternativA.
Gli eventi, questa volta, hanno giocato però a favore di Mendrisio e della regione. I portavoce dell'autorità cittadina torneranno, infatti, al tavolo della discussione con Ustra, si pensa, la primavera prossima. Dopo la sonora bocciatura popolare, il 24 novembre scorso, che ha costretto ad accantonare i progetti di potenziamento delle strade nazionali - nel Mendrisiotto i ‘no’ hanno raggiunto il 62,8 per cento -, i tempi per ragionare attorno ai piani federali sulla viabilità del Distretto si sono dilatati. «Prima dell'appuntamento con la votazione – ha spiegato la municipale Luisoni – Ustra aveva previsto di inoltrare la domanda di costruzione relativa a PoLuMe per la fine del 2025. Una volta sospesa la progettazione, adesso – ha ribadito – vi sono le basi per discutere con calma fra le parti quanto è stato presentato». Anche perché al momento ancora non si conoscono i costi dei lavori supplementari prospettati per lo svincolo autostradale. Né si è definita la chiave di riparto tra i vari enti interessati. Il Gruppo ad hoc, ha annunciato Luisoni, ne saprà di più in occasione del prossimo incontro, fissato per questo mese di febbraio.
Gli attori in campo, del resto, sono diversi. Nel solo gremio tecnico, con Ustra e la Città di Mendrisio siedono altresì la Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio (Crtm), con il presidente Andrea Rigamonti e i portavoce dei Comuni di Coldrerio Novazzano e Stabio, e i rappresentanti del Dipartimento del territorio. La missione del Gruppo di lavoro, poi, è quella di trovare una via d’uscita agli effetti che il traffico della mattina e della sera ha sulle entrate e le uscite dell'A2. Ad aggiungere motivi di riflessione sulla problematica è stato, d'altro canto, lo stesso Ufficio federale delle strade, illustrando i risultati di una simulazione - non ancora condivisa con altri enti, ha annotato Luisoni - che si proietta nella zona dello svincolo orizzonte il 2050.
Il responso? Un ulteriore aumento dei flussi di traffico in entrambe le direzioni, indipendentemente dalla realizzazione della terza corsia dinamica, con problemi per l'A2 e la rete viaria circostante. Ed è qui che si sono innestati i rimedi presentati a inizio novembre. Gli stessi che Ustra ha definito come dei "leggeri adattamenti", ma che, come rimarcato dalla municipale, hanno suscitato, come già dichiarato su queste colonne, «molta preoccupazione e stupore nell’Esecutivo», in particolare, ha precisato, a fronte delle notevoli criticità e dell'impatto diretto che avrebbero sul piano del traffico cittadino.
Nel pacchetto originario si trovano la soppressione della rotonda Laveggio (verso Rancate) e una modifica – definita ‘geometrica-funzionale’ – dell'uscita nord-sud dell'A2. Due gli adeguamenti in due rondò, in zona Borromini - dove si prevede di eliminare il diritto di svolta a sinistra verso via Borromini per chi proviene da Mendrisio - e a Rancate, due i bypass inseriti alla rotatoria di Mendrisio e ancora una volta a Rancate, dove si prevede di mettere mano pure al nodo di interscambio. Tutte misure a cui si sommano le opere, altrettanto significative, disegnate per il tratto di attraversamento di Stabio, all'uscita Stabio est. Lì, ha fatto presente ancora Luisoni, Ustra rileva difficoltà di scorrimento lungo i nodi di collegamento locali.
Tornando alla viabilità di Mendrisio, su via Borromini, ha sottolineato la capodicastero, nel modello proposto non si è considerato l'accesso al quartiere ‘Rime e Brecch’, dove ha sede il campus Supsi e si trova un ‘park rand rail’ da 400 posti. Come dire: il dibattito è aperto.