Oltre cento chili di khat, una pianta i cui effetti in Europa sono considerati stupefacenti, e quattro uomini finiti in manette: è questo, secondo quanto riferito dalla Rsi, il bilancio di una operazione che ha visto impegnati agenti di polizia e guardie di confine.
Tutto risale al 23 gennaio scorso quando è scattato il sequestro della sostanza, trasportata a bordo di un’auto, prima finita nel bel mezzo di un posto di blocco nelle vicinanze di Brusata, poi abbandonata a Genestrerio. Sulla vettura viaggiavano due cittadini israeliani che, sulle prime, si sono dati alla fuga.
Come ricostruito dalla Rsi, le ricerche degli investigatori non sono rimaste però infruttuose. Quello stesso giorno, nel pomeriggio, si è giunti infatti all’arresto di quattro giovani uomini, tutti di nazionalità israeliana. Due di loro, fermati a Mendrisio – gli altri sono stati rintracciati a Lugano –, sono stati trovati in possesso delle chiavi del veicolo, sul quale in un secondo tempo è stata rinvenuta la khat, nascosta in cinque valigie.
I quattro sono accusati del reato di infrazione alla Legge federale sugli stupefacenti. Scarcerati, al momento sono a piede libero.
L’inchiesta è coordinata dalla procuratrice pubblica Chiara Buzzi.