Nel Piano delle opere prioritarie 2024-2030 si mettono in cantiere i progetti del Borgo e di Genestrerio. Decine di milioni per scheda R6 e beni culturali
Da qui al 2031 (e oltre) la Città di Mendrisio ha, di sicuro, un paniere di ambizioni e progetti più che importante. A tal punto da non essere riusciti, Piano finanziario fresco di stampa alla mano, a non sforare il tetto dei 100 milioni netti di investimenti che ci si era ripromessi per contenere la spesa pubblica. Anzi, allungando lo sguardo all’orizzonte del 2030-2031 il centinaio di milioni triplica. Le realizzazioni di peso, del resto, sono diverse. A spiccare nel lungo elenco che occupa la decina di pagine del Piano delle opere prioritarie, scandita da precisi gradi di interesse, c’è una manciata almeno di voci che valgono altrettanti interventi attesi da un po’. Il Municipio non si sottrae nemmeno all’impegno – innanzitutto finanziario – a cui chiama l’applicazione della scheda R6 sullo ‘Sviluppo degli insediamenti e gestione delle zone edificabili’ del Piano direttore cantonale: a bilancio dal 2029 vi sono, infatti, 26,3 milioni per dezonamenti ed espropri, per circa la metà coperti dal contributo cantonale. Inserita altresì l’attuazione (a lungo termine) della variante sui beni culturali, al momento ancora all’esame del Municipio: tra tutele e manutenzione si parla di 40 milioni di franchi.
Se a Mendrisio dici piazze evochi almeno due dossier, sul tavolo da tempo: piazza del Ponte a Mendrisio e piazza Baraini a Genestrerio. Stando ai piani, nel primo caso si dovrebbe essere pronti a partire proprio nel 2025, con un primo investimento di 100mila franchi a favore della sistemazione dell’area, destinata a entrare nel vivo nei successivi due anni. Spostandosi nel Quartiere di Genestrerio, da programma si inizierà a discorrere di cantiere e riqualifica a cominciare da quest’anno per la ‘fase 1’ (da 850mila franchi), per le tappe 2, 3 e 4 (da 2,4 milioni) se ne riparlerà dal 2028. Un riassetto del ‘cuore’ del Quartiere che ci si prefigge, poi, di completare con la costruzione di un autosilo. E sempre a proposito di piazze, nella lista (ma a partire dal 2030) si trovano pure gli interventi su piazza Abate Fontana a Besazio (per mezzo milione) e piazza Santo Stefano a Rancate (per 2,1 milioni).
La Città si presenterà, in ogni caso, puntuale all’appuntamento anche con Villa Argentina, sia con i lavori sulla magione storica – oltre alle ex lavanderie e alla dépendance – sia con il parco, restituendo globalmente uno sforzo finanziario di 9 milioni, e con il recupero della palazzina ex disegno (accantonando 4 milioni e mezzo). Mentre rispunta una voce dedicata al bagno pubblico in zona Linée ad Arzo, già al centro di un progetto di recupero firmato dall’architetto Enrico Sassi e deciso a riportare a nuova vita quello che è un bene di interesse locale: per riuscirci si sono riservati a bilancio 448mila franchi.
Non si verrà meno neanche alla necessità di mettere mano al Palazzo comunale – la ristrutturazione vera e propria per 2 milioni e mezzo la si affronterà a partire dal 2029 – e alle ex Case comunali di Besazio, Capolago, Genestrerio, Ligornetto e Salorino; edificio, quest’ultimo, la cui conversione in spazi di coworking verrà avviata giusto quest’anno, in concomitanza con l’analisi sul futuro di questi stabili amministrativi.
Riflettori puntati, poi, pure su alcuni comparti strategici. È il caso della zona della stazione ferroviaria, al centro di una variante pianificatoria e il cui riordino richiederà un investimento di 3 milioni, oppure di San Giovanni-Casa Maggi. E qui si partirà con uno studio di fattibilità a breve, per programmare il risanamento e i nuovi depositi bisognerà attendere, invece, il 2031.
Cambiando fronte, si prenderà il via dal progetto, per entrare in seguito nel vivo con la fase realizzativa. Sta di fatto che, messi nel salvadanaio 2 milioni di franchi, Mendrisio ribadisce l’intenzione di coprire il passante autostradale – e con esso un pezzo parallelo di strada ferrata – che attraversa la Campagnadorna. Tutto ciò procedendo nel solco del Programma di agglomerato di quinta generazione. Certo bisognerà pure qui attendere qualche anno, ma centrare l’obiettivo significa, come confermato a suo tempo su queste colonne da Francesca Luisoni, a capo del Dicastero pianificazione e spazi pubblici, ripensare un comparto e sanare una ferita nel territorio.
La Città, comunque, non dimentica neppure le sue infrastrutture sportive e il suo patrimonio in edilizia scolastica. Nella nota spese si iscrivono, infatti, con importi rilevanti i risanamenti e gli ampliamenti previsti al centro scolastico di Canavée (in totale si prevedono 23 milioni), gli interventi alle sedi di Arzo, Genestrerio, Ligornetto, Rancate e Salorino.
Quanto al tema viario e dintorni, si iscrivono nel Piano delle opere prioritarie in particolare gli autosili di Rancate, Somazzo, Tremona e Meride, oltre all’ampliamento e al risanamento del parcheggio coperto di via Zorzi.
Volendo, infine, tracciare una graduatoria degli investimenti ridistribuiti sui dieci Quartieri per i prossimi anni, il primo posto va a Mendrisio con 118,2 milioni, seguono Genestrerio con 12,5, Meride con 9, Arzo con 8,8, Salorino con 8,2, Ligornetto con 7,3, Rancate con 6,6, Tremona con 6 milioni e mezzo, Capolago con 4,3 e Besazio con 3,1 milioni. A questi vanno sommati i 124,6 milioni che interessano l’intero territorio cittadino.