Il Gran Consiglio fa sua una risposta urgente quanto importante a un disagio giovanile crescente
La sofferenza di ragazzi, ragazze e famiglie alle prese con problemi di salute mentale, ora in Ticino avrà un risposta adeguata, ma soprattutto a misura della giovane età dei pazienti. Il Gran Consiglio oggi, lunedì, ha fatto sua a larga maggioranza – con 65 ‘sì’, 3 ‘no’ e 3 astenuti – la soluzione, provvisoria ma necessaria, proposta dal governo e promossa dalla Commissione sanità e sicurezza sociale. Sino al 2027 l'Unità di cura integrata per minorenni troverà, quindi, spazio all'interno dell'ex clinica di San Pietro a Stabio. La struttura, che verrà affittata a un canone di 550mila franchi l'anno, avrà a disposizione in totale 12 posti letto. Per metterla a punto sarà investito oltre un milione di franchi.
L'aspetto finanziario non ha mancato, in effetti, di far discutere l'aula parlamentare. Ancor prima di affrontare l'argomento è stata posta sul tavolo dal granconsigliere Omar Balli della Lega dei ticinesi, una richiesta di rinvio alla Commissione. A motivare la mozione d'ordine – poi bocciata ad ampia maggioranza, 58 a 14 –, l'esigenza di effettuare ulteriori approfondimenti a fronte di una spesa considerata non indifferente. Quanto basta, insomma, per sollecitare la ricerca di altri possibilità logistiche. L'esercizio, però, ha fato notare il relatore Danilo Forini (Ps), è già stato fatto, e a fondo, in ambito commissionale appoggiandosi ai servizi interessati. La scelta dell'ex clinica di Stabio, ha ribadito il granconsigliere socialista, non solo dà seguito a quanto previsto nella pianificazione sociopsichiatrica cantonale – controfirmata peraltro all’unanimità dal parlamento nel 2022 –, ma permette di abbandonare una situazione «non più consona e sostenibile» – sin qui i giovani vengono ricoverati in reparti per adulti dell'Osc (Organizzazione sociopsichiatrica cantonale) o in cliniche private del cantone – e ciò a favore di una soluzione i cui costi sono ritenuti idonei. Dati alla mano, nel 2023 la Clinica psichiatra cantonale ha ammesso 86 pazienti minorenni, nel 2022 erano stati 63.
Del resto, ha fatto memoria il direttore del Dipartimento sanità e socialità Raffaele De Rosa, da sette anni a livello cantonale si sta cercando «una struttura adeguata per rispondere al crescente disagio giovanile, in parte psichiatrico, che si manifesta sempre più in tenera età». E in tal senso, ha ribadito, si sono «investigate e valutate diverse opzioni, che però non è stato possibile implementare». Ecco che adesso in tempi brevi – circa 8 mesi – sarà possibile centrare l'obiettivo dopo molti anni di «ricerche infruttuose» e farlo in modo «importante, competente e interdisciplinare». L'impegno finanziario sul tavolo, ha rilanciato ancora Forini, dà in altre parole «una risposta pragmatica a un bisogno concreto». Una riposta temporanea in vista di trasferire il servizio nel 2028 a Bellinzona.
L'ex clinica di San Pietro, ha fatto notare Forini, non solo soddisfa i requisiti, ma rappresenta una «occasione più unica che rara sul territorio ticinese». Inoltre, la dichiarata ottima collaborazione con il Comune di Stabio, permetterà di mettere in sicurezza la zona, peraltro già iscritta nella pianificazione a uso sociosanitario. E se è vero che l'Unità di cura integrata occuperà solo in parte gli oltre 3'500 metri quadri affittati – si parla di 1'731 metri quadrati –, è altresì un dato di fatto che il Cantone sfrutterà al meglio gli spazi a disposizione. Come detto verranno approntati 12 posti letto: 5 dedicati al minireparto di pedopsichiatria, che si ha la necessità di trasferire dal Servizio di pediatria e psico-pediatria dell'ospedale Civico di Lugano, e 7 nuovi.
De Rosa ha fatto sapere al parlamento che lo stabile potrebbe poi accogliere anche il Centro di competenza per la presa a carico dei disturbi del comportamento alimentare (Dca), che fa sempre capo all'Osc e che oggi si trova all'interno dell'Obv, l'ospedale della Beata Vergine a Mendrisio. Pure in questo caso, ha spiegato il consigliere di Stato, si è alla ricerca di spazi ulteriori. Dalle settimane scorse un gruppo misto con rappresentanti dell'Osc e dell'Ente ospedaliero sta valutando di cogliere opportunità di appoggiarsi a questa stessa struttura e trasferire lì il Dca, approfittando, appunto, della superficie non utilizzata. Il Centro si rivolge a persone dai 16 anni di età affette da un disturbo del comportamento alimentare.
Guardando, infine, al futuro prossimo, dal gennaio del 2028 a fare dell'ex clinica la sua sede provvisoria sarà, a sua volta, la Fondazione Provvida Madre, che vi farà capo per un paio di anni durante i lavori di ristrutturazione dell'attuale edificio che accoglie le persone adulte con disabilità.
A grande maggioranza (69 i ‘sì’, 6 i ‘no’, 3 gli astenuti) il Gran Consiglio ha controfirmato anche l’investimento di 44,1 milioni per la prima tappa del masterplan che ripenserà il campus scolastico che a Mendrisio racchiude Liceo cantonale, Centro professionale tecnico e scuola media. La prima fase restituirà, come ha ricordato Matteo Quadranti (Plr), relatore per la Commissione gestione e finanze, la costruzione della nuova sede del Liceo, totalmente lignea. Investimenti attesi a Mendrisio, come ha ricordato Gianluca Padlina (Centro).