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Docente Spai, ‘il governo deve risarcire lo Stato’

L'Mps mette sul tavolo del Gran Consiglio una pretesa di risarcimento delle spese legali. ‘Le affermazioni del Tram sull'esonero sono molto pesanti’

Chiesti 300 franchi a ciascun consigliere
(Ti-Press/Archivio)
16 gennaio 2025
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Sulla vertenza che, da mesi ormai, oppone il docente di elettrotecnica della Spai di Mendrisio al Cantone non è ancora stata scritta l'ultima parola. Si attende che a mettere un punto, una volta di più, sul licenziamento del professore, Roberto Caruso, sia il Tribunale cantonale amministrativo (Tram). Al momento, però, agli occhi del gruppo parlamentare del Movimento per il Socialismo (Mps) ce n’è a sufficienza per chiamare i cinque consiglieri di Stato alla... cassa. Giusto oggi, giovedì, Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi, hanno messo sul tavolo del Gran Consiglio una proposta di ‘Pretesa di risarcimento’ (allo Stato). Richiesta che per divenire tale dovrà ora essere votata dalla maggioranza assoluta – ovvero con 46 voti – del parlamento, il quale sarà chiamato a esprimersi a scrutinio segreto.

A spingere i due deputati a tanto sono state le parole che il Tram ha rivolto al governo cantonale, sentenziando – su sollecitazione dell'insegnante – sulla prima misura di esonero e sospensione con effetto immediato proposta dal Decs (Dipartimento educazione, cultura e sport) e controfirmata dal Consiglio di Stato il 5 giugno scorso nei confronti di Caruso. Accogliendo il ricorso del docente (che ha annullato la risoluzione), i giudici, ricorda l'Mps, hanno messo nero su bianco che il CdS ha "violato il diritto di essere sentito". Una "disattenzione" ritenuta "non affatto trascurabile" avendo "privato il ricorrente del diritto di esprimersi prima di adottare la sospensione immediata dalla funzione". Conclusione che ha portato a cancellare il provvedimento, poi seguito comunque dal licenziamento, adesso ‘sub judice’.

Pronzini e Sergi ritengono "molto pesanti" le affermazioni del Tram, che "descrivono un atteggiamento non solo inaccettabile da parte del Consiglio di Stato, ma persecutorio e un abuso di potere che non può essere tutelato". Tanto più che aver perso il ricorso ha causato una spesa allo Stato di 1'500 franchi quali ripetibili. Senza contare, si rincara, "il tempo utilizzato dal Decs per orchestrare il caso e il tempo utilizzato dal CdS per ratificarlo, nonché i costi per il docente che ha sostituito dal 5 giugno alla fine dell'anno scolastico il docente".

E qui l'Mps fa appello alla legge sulla responsabilità civile degli enti pubblici e degli agenti pubblici, che si applica, si annota, pure ai consiglieri di Stato, se si giunge alla conclusione che vi è stato un danno per l'ente pubblico. Di conseguenza, si chiede che ciascun consigliere risarcisca al Cantone 300 franchi, a copertura delle spese di giustizia sostenute.

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