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Una casa anziani a Riva San Vitale, Dss pronto a discuterne

Il Dipartimento ha risposto alla missiva del Municipio, che non intende ‘lasciare nulla di intentato’

Si pensa alle esigenze della popolazione locale
(Ti-Press/Archivio)
28 agosto 2024
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Il Municipio di Riva San Vitale è determinato. Intende tenersi ancora ben stretta la possibilità di costruire una casa per anziani sul suo territorio; quindi “non lascerà nulla di intentato” su questo fronte. Soprattutto ora che a Melano la popolazione ha bocciato il progetto, smentendo di fatto la scelta cantonale: nel 2014 questa soluzione logistica era stata ritenuta “la migliore localizzazione” per una struttura residenziale nel Basso Ceresio. Tant’è che la si trova ancora iscritta nella pianificazione cantonale da qui al 2030, accanto agli interventi previsti ad Arzo, Balerna, Coldrerio (già concretizzato) e Vacallo (ormai archiviato in via definitiva) per un totale di oltre 240 posti letto.

Oggi il Borgo sul Ceresio potrebbe tornare in gioco. E l’interesse, come ci aveva confermato a inizio giugno lo stesso sindaco Antonio Guidali, c’è ed è concreto. A ribadirlo oggi è l’Esecutivo in corpore, rispondendo agli interrogativi del gruppo Lega-Udc-Indipendenti. La lettera annunciata da Guidali, infatti, il 13 giugno scorso è partita all’indirizzo del Dss, il Dipartimento della sanità e della socialità, portando con sé la richiesta di un incontro. E il Dss ha risposto qualche giorno dopo.

In attesa di saperne di più

Riva San Vitale, insomma, può tornare a sperare. La disponibilità ad aprire una discussione da parte del Dss non manca, come confermato da Palazzo delle Orsoline, ma a una condizione, fa sapere il Municipio. Nel suo scritto il Dipartimento precisa che prima si siederà di nuovo al tavolo con l’Esecutivo di Val Mara. “Solo in seguito – ribadisce l’autorità rivense – verremo contattati per un’entrata in materia”. Al momento, si aggiunge, “non disponiamo né di indicazioni circa le tempistiche dell’incontro, né sull’esito dello stesso”. Di conseguenza, “una pianificazione di tempi, costi e modello di realizzazione e gestione potrà essere valutata solo disponendo di un preavviso favorevole da parte del Dss”.

Pronti a delle collaborazioni

A questo punto non rimane, dunque, che sperare di poter rientrare nella Pianificazione integrata del Cantone, ovvero le linee del documento strategico, punto di riferimento per il settore socio-sanitario. Una volta centrato questo obiettivo, fa presente il Municipio dando seguito alle richieste degli autori dell’interrogazione – prima firmataria Raffaella Zucchetti –, “sarà necessario coinvolgere vari attori e, pertanto, non si esclude una Commissione ad hoc del Municipio”, come previsto dall’articolo 54 del Regolamento comunale.

Non solo, si è pronti a prendere in considerazione “tutte le possibili collaborazioni sia in ambito edificatorio che gestionale”, nel solco delle esperienze condotte anche nel Distretto. In effetti, l’Esecutivo, si annota, “conosce gli scenari praticabili nell’ambito di partenariati pubblico/privato, alcuni esempi virtuosi sono anche presenti nel territorio del Mendrisiotto e Basso Ceresio”.

I terreni ci sono

Il Municipio di Riva, del resto, tiene a far sapere che è “consapevole dell’interesse e della sensibilità della popolazione in riferimento alla costruzione di una casa anziani nel nostro comune”. Le premesse, d’altro canto, ci sono tutte. “I sedimi destinati a questo progetto – accanto al campo sportivo Laveggio, ndr – sono correttamente pianificati – e riservati a utilità pubblica, ndr – e possono entrare in linea di conto per una struttura a favore del Basso Ceresio”, si fa presente. Certo, si ammette, “senza l’appoggio del dipartimento competente, questo non potrà essere realizzato”. Ecco perché ci si è attivati “immediatamente” e ci si prefigge di condurre in porto l’operazione. Del resto, già a suo tempo l’autorità locale guidata dall’allora sindaco Fausto Medici era convinta che la proposta messa sul tavolo fosse quella ideale – anche per collocazione logistica – per rispondere ai bisogni della popolazione di una certa età. Da qui al 2030 il fabbisogno in posti letto nel Mendrisiotto e Basso Ceresio segnala, infatti, una differenza di oltre il 30 per cento. E accantonata l’idea di realizzare una struttura a Vacallo, la necessità resta.