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‘Togliendoci i posteggi ci complicano ancora di più la vita’

Suscita malcontento tra i commercianti di Chiasso la decisione di spostare il P+Rail della stazione al posto del parcheggio in viale Volta

Chiasso sempre meno a misura d’auto
(Ti-Press)

Che i negozi del centro di Chiasso non stessero passando un periodo d’oro già si sapeva, ma adesso la situazione sembrerebbe stia addirittura per peggiorare. Uno dei posteggi più utilizzati della zona, quello scoperto in viale Alessandro Volta, verrà presto sostituito dal Park&Rail che verrà temporaneamente trasferito dalla stazione per far spazio al cantiere della futura sede della Scuola di sartoria e del settore tessile. Una novità, di cui peraltro i commercianti sono venuti a sapere per vie traverse dal momento che le autorità non lo hanno ancora comunicato ufficialmente, che rischia di mettere in difficoltà un settore già messo in ginocchio dal piano viario, che ha deviato la viabilità lontano da corso San Gottardo. Difficoltà che si rispecchia anche nella decisione di alcuni commercianti di anticipare l’orario di chiusura, dal momento che, come sostengono alcuni di loro, a partire dalle 17.30 le strade sono talmente intasate che i potenziali clienti non riuscirebbero nemmeno ad arrivare. «Uno o si mette in coda ai frontalieri o fa la gincana tra la varie viuzze di Chiasso – dice Carlo Coen, commerciante e già presidente della Società dei commercianti del Mendrisiotto (Scm) –, ma questo lo può fare chi conosce bene la zona, mentre la maggior parte dei nostri clienti viene da fuori».

Da noi contattato, il responsabile comunicazione Regione Sud delle Ffs Patrick Walser ha confermato la rimozione dei posteggi della stazione, con inizio lavori previsto per dicembre. «Si tratta di 75 posti auto per il P+Rail – spiega Walser –, che compensano quelli sacrificati in stazione a causa del cantiere. Oltre a questi ve ne sono ulteriori 50 che sono a disposizione del pubblico». È stato inoltre rivelato che lo spostamento dei posteggi sarà in vigore per tutta la durata dei lavori.

L’autosilo del Tertianum proprio non piace

L’assenza di posteggi in zona è un problema noto, e quello di viale Volta era l’unico che permettesse ai clienti di posteggiare nelle vicinanze del centro. A dire il vero, non proprio l’unico: a pochi metri infatti ci sarebbe l’autosilo sotterraneo della residenza Tertianum, il cui primo piano è pubblico e di proprietà del Comune. Il problema è che questa soluzione sembra proprio non piacere a nessuno. «Tutta la nostra clientela parcheggia lì (in viale Volta, ndr), perché il Tertianum è troppo caro oltre che scomodo. Ora che ci tolgono questi posteggi ci complicano la vita più di quanto non abbiano già fatto». Sono le parole di Rosalba Silva, già proprietaria della Silva Boutique in corso San Gottardo, ora in mano alla figlia Cristina Silva, che ha deciso di anticipare l’orario di chiusura alle 17.30 (mentre Coen sta ancora valutando la possibilità). Riguardo ai costi dell’autosilo, va precisato che nel 2019, anno della sua apertura, vi era stata una grande movimentazione da parte dei commercianti per ridurne i prezzi, cosa peraltro ottenuta nel dicembre di quell’anno.

L’autosilo più economico, vale a dire quello sotto il centro ovale, non viene nemmeno preso in considerazione per via della distanza. «Se si trattasse di Lugano o Como, vista la difficoltà di trovare posteggio, uno magari è anche disposto a camminare un po’ – afferma Coen –, ma qui siamo a Chiasso. Nessuno è disposto a farsi 15 minuti a piedi per venire in negozio. Questa è una cittadina che si basa sui servizi rivolti alle persone che attraversano la frontiera, ed è da anni che si cerca di contrastare questo fatto, e oggi vediamo i risultati».

Persino una realtà consolidata come quella del Monn, che oltretutto si trova più a nord, sarebbe messa in difficoltà dalla scomparsa di quel posteggio. «I miei clienti già adesso mi dicono che fanno fatica a trovare parcheggio – afferma Laura Pellencini, responsabile del negozio –. Non sapevo che avrebbero tolto anche quel posteggio, sicuramente ci complicherà le cose».

Zona sud sempre più ignorata

Oltre alla questione posteggi, non cessa di generare malcontento la pedonalizzazione parziale di corso San Gottardo, risalente a una ventina d’anni fa. «Ricordo quando avevamo aperto – dice Cristina Silva –, c’erano ancora la Manor, la Coop, parcheggi lungo tutto il corso, c’era un gran viavai di gente anche in negozio. Adesso è un deserto». Certo, prima della pedonalizzazione c’era il problema del traffico, spesso parassitario, ma per Coen era proprio questo a far andare bene i negozi. «Chiasso ha fatto i propri affari e i propri business grazie a quel traffico parassitario – afferma –. Ci abbiamo tutti guadagnato grazie a quel traffico di transito che vedeva e si fermava. Si è voluto eliminare perché dava fastidio a qualcuno, ma bisogna rendersi conto che Chiasso non è una città turistica, non è un paesino di montagna, è una via di transito».

La zona del corso a sud di piazza Indipendenza poi si sente ancora maggiormente abbandonata. «Questa zona di Chiasso è stata proprio dimenticata da Dio, non c’è nulla – dice Silva –, persino quando fanno le manifestazioni partono dalla piazza e vanno verso nord». Una visione condivisa da un’altra commerciante della zona, che però preferisce rimanere anonima. «Tutti i vari eventi, come ad esempio quelli nel periodo natalizio, vengono fatti più su. Mi chiedo il Municipio cosa stia facendo per valorizzare questa zona, perché per me non ha senso che io che ho il negozio qui, per fare la bancarella debba spostarmi lassù (oltre piazza Indipendenza, ndr)».

Pianificati degli incontri col Municipio

«La Società commercianti del Mendrisiotto è preoccupata – spiega il presidente Davide Rampoldi – e per prima cosa esprime sostegno e solidarietà ai commercianti della parte sud di corso San Gottardo». Quella che si sta vivendo è «una situazione in cui ereditiamo un piano viario pensato un ventennio fa e che forse, ma anche senza forse, non è adatto alla realtà odierna». Le pressioni, basti pensare al tax free in Italia, sono del resto «già molto forti e questo per i commercianti di Chiasso non può che essere un ulteriore colpo».

Del tema del piano viario si è tornati a discutere, soprattutto tra i commercianti, dopo la recente risposta del Municipio a un’interrogazione sul traffico. «L’Scm ha già pianificato degli incontri con il Municipio, e in particolare con il capodicastero responsabile, per cercare insieme delle soluzioni – sottolinea ancora Rampoldi –. Perché se è giusto fare delle critiche per smuovere le acque, è anche importante che ci si focalizzi sulle possibili soluzioni». Le aspettative, almeno per il momento, non sono però alte. «Bisogna essere onesti e pragmatici perché il piano viario non dipende né dal Comune né dall’Scm – conclude Davide Rampoldi –. Faremo comunque quanto possibile e cercheremo delle soluzioni per provare a lenire la forte botta, nell’attesa che magari si possa muovere qualcosa anche a livello cantonale».

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