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Piano viario di Caneggio, Breggia ‘litiga’ con l'impresa edile

Il Municipio contesta i costi supplementari attribuiti dalla ditta a cui ha appaltato i lavori. Se il Consiglio comunale accetta, si andrà in Pretura

Collegamenti viari, un percorso a ostacoli a Caneggio
(Ti-Press)
22 novembre 2023
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Nel suo piccolo quella del Piano viario di Caneggio è una storia infinita. A ormai otto anni dal nullaosta consiliare all’investimento di 4 milioni e 185mila franchi, che ha dato al Comune di Breggia i mezzi per tracciare le due nuove strade di raccordo della frazione, e a un anno dalla conclusione del cantiere, il dossier è tutt’altro che chiuso e archiviato. Costruiti i collegamenti, dopo oltre tre anni di lavori, l’opera è finita anche sui tavoli dei giudici. Già al centro di un contenzioso davanti al Tribunale di espropriazione – ancora aperto – per il ricorso di un gruppo di proprietari determinati a contestare le somme chieste quali contributi di miglioria, l’opera viaria è approdata pure alla Pretura di Mendrisio sud. E questa volta a decidere di affidarsi a un arbitro ‘super partes’ è stato lo stesso Municipio di Breggia. Sul fronte opposto c’è, infatti, l’impresa di costruzioni che ha realizzato il progetto. Ditta di cui l’autorità locale ha preferito omettere il nome (almeno pubblicamente, seppur nota ai più) e che è tornata a bussare alle casse comunali rivendicando a saldo dei lavori – appaltati per oltre 2,7 milioni – altri 838mila franchi. Somma che l’Esecutivo non intende pagare.

Pronti a ‘stare in lite’

Se il Consiglio comunale darà luce verde e autorizzerà a “stare in lite” – accantonando i 50mila franchi necessari per il patrocinio legale – si andrà quindi in causa. La genesi della vertenza è tutta nel messaggio municipale recapitato di recente ai consiglieri, e che riporta alla primavera del 2021, ovvero quando l’impresa edile vincitrice dell’appalto – e responsabile delle opere di sopra e sottostruttura della strada principale di raccolta B1 e di quella secondaria C3 – ha iniziato a presentare dei conteggi extra, dando il ‘la’ a un fitto scambio di corrispondenza e a una serie di incontri. Transazione che, al pari del più recente tentativo di conciliazione dell’ottobre scorso, non è riuscita a ricomporre la disputa. Già nel 2022, in effetti, il Municipio aveva chiarito che su alcune voci si sarebbe rifiutato di riconoscere quanto sollecitato dalla ditta. A far arenare la trattativa sono stati poi in particolare i costi supplementari reclamati per il trasporto di materiale al deposito e lo scavo della roccia, rivelatosi quanto mai impegnativo per la presenza nella Val di Bregno di un masso erratico. Scorrendo da vicino la lista delle otto “rivendicazioni” messe sul tavolo, a richiamare l’attenzione sono in particolare i quasi 616mila franchi addebitati ai trasporti degli inerti, che aprono una serie di interrogativi sui contenuti (e gli importi) dell’offerta avanzata a suo tempo. Anche i 97mila franchi legati a “oneri per misure relative al coronavirus” non sono, però, passati inosservati. Soprattutto perché a livello comunale si era pronti a riconoscerne solo per circa 9’500 franchi per chiudere la partita.

‘Per noi alcune voci sono infondate’

«Abbiamo avuto parecchie interazioni con la ditta – ci conferma, da noi raggiunto, il sindaco di Breggia Stefano Coduri – e abbiamo anche riconosciuto alcuni dei supplementi indicati, altri però secondo noi risultano essere infondati. Considerazione nella quale siamo supportati pure dalle due direzioni lavori presenti sul cantiere. La ditta non ha ritirato le sue richieste e dunque si va in contenzioso formale davanti alla Pretura». Come dire che il Municipio ha preso posizione; adesso la prossima mossa, fa capire il sindaco, tocca all’impresa di costruzioni.

Anche il lessico del messaggio municipale, del resto, è chiaro. “Si fa notare – si legge in un passaggio – come in sede di liquidazione la ditta abbia deliberatamente aggiunto rivendicazioni mai sollecitate durante i lavori, con l’evidente intento di alzare l’importo, sperando in una contrattazione bonale con lo scopo di patteggiare un cifra mediana rispetto a quanto richiesto”. L’Esecutivo non ha, però, indietreggiato nemmeno di un centimetro. E la ditta a fine luglio ha recapitato un precetto esecutivo, rispedito al mittente. Il resto è storia recente. «Abbiamo raggiunto un punto – ribadisce il sindaco – in cui non eravamo più disposti a dare soldi all’impresa. Secondo noi, lo ripeto, le rivendicazioni sono infondate. Parliamo di soldi dei cittadini».

Tra l'offerta e il saldo

La discrepanza tra le cifre allineate per il bando e i calcoli finali è importante? «Oggi posso dire che noi ci atteniamo all’offerta in entrata – ci risponde Coduri –. D’altro canto, la Legge sulle commesse pubbliche è abbastanza precisa sullo spazio di manovra che ha il committente». Si vocifera di differenze sostanziali, in particolare sul fronte dei costi di trasporto. «Non posso ora addentrarmi nel dossier. Tendenzialmente – ci spiega il sindaco –, da quello che mi si dice, in queste situazioni il committente se ha dei dubbi sull’offerta e sulla solidità dei numeri indicati può chiedere un cosiddetto ‘controllo sui prezzi’. E non so se sia stato fatto a suo tempo. Avviato il procedimento, normalmente il Pretore incarica un perito, il quale potrebbe entrare nel merito di come è stata formulata l’offerta e della prassi seguita dal Municipio. Certo, parte delle responsabilità potrebbero tornare nel campo del Municipio. Del resto, gli strumenti per verificare ci sono, ma è molto costoso far fare dei controlli sistematici per un piccolo Comune. Giunti sin qui – rilancia Coduri – sarà interessante vedere l’esito di questa vicenda, penso ci saranno lezioni un po’ per tutti da trarre. In questo momento, comunque, noi siamo tranquilli: quello che potevamo fare lo abbiamo fatto. Certo trovare un accordo bonale sarebbe stato meglio che non andare per vie legali».

E quei contributi di miglioria

Di sicuro, quindi, per il Comune non finisce qui. In parallelo alla causa in Pretura da anni è aperto, come detto, un contenzioso con alcuni proprietari per i contributi di miglioria. Contributi portati per volere del Legislativo dall’iniziale 60 al 30 per cento della spesa relativa alla strada principale. Un tema annoso, insomma, che lunedì sera ha fatto capolino anche nel corso dell’incontro del Municipio con i cittadini di Caneggio.

«In effetti, è stato uno dei temi di discussione – ribadisce Coduri –. Se si pensa che l’origine della strada risale ai tempi del Raggruppamento terreni di Caneggio». Come dire, annota, una ventina di anni fa. Ora, però, si potrebbe essere vicini a una svolta: il 10 gennaio prossimo i ricorrenti sono convocati per un sopralluogo dal Tribunale. Nel frattempo, per loro il versamento dell’acconto recapitato il luglio scorso dal Comune è stato sospeso, in attesa di chiudere la vertenza. «Come abbiamo potuto costatare si tratta di una materia complicata – commenta in conclusione il sindaco –. Prima di fare delle valutazioni, aspettiamo che le bocce siano ferme».

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