Mendrisiotto

‘Post razzisti’: Sinistra e Verdi sporgono denuncia al pg

Il gruppo di Balerna ha segnalato a Pagani commenti social a margine della visita di Baume-Schneider a Chiasso. Evocano gli spari ai nomadi del 2004

Era il 24 aprile del 2004
(Ti-Press/Archivio)
14 novembre 2023
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La campagna di una certa politica contro i migranti condotta negli ultimi tempi sembra proprio aver acceso le polveri. Ribalta la rete social, una settimana fa ad accompagnare la visita della consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider a Chiasso vi sono stati, infatti, alcuni post decisamente sopra le righe (per usare un eufemismo). Arduo quindi passassero inosservati, finendo nel ‘mare magno’ del chiacchiericcio digitale. Tant’è che quelle dichiarazioni hanno attirato l'attenzione del gruppo La Sinistra e I Verdi di Balerna. Attenzione che si è focalizzata in particolare su talune esternazioni, nelle quali si evocava, in modo esplicito per chi ha un po’ di memoria storica, un episodio del 2004, avvenuto proprio a Balerna. Il 24 aprile di quell'anno ignoti spararono per due volte contro una carovana di nomadi che si era accampata sul Pian Faloppia. Per gli esponenti di Sinistra e Verdi ce n’è a sufficienza, insomma, per segnalare il caso alla Procura. Questa mattina, martedì, è stata inviata infatti una raccomandata, destinatario il procuratore generale Andrea Pagani.

‘Preoccupati per gli effetti’

A questo punto la parola passa, dunque, alla Magistratura. Del resto, con questa denuncia, depositata contro ignoti e firmata da una quindicina di cittadini, il gruppo politico intende, peraltro, anche dare voce alla sua preoccupazione "per quanto potrebbe succedere oggi con il Centro Pasture e con gli altri Centri, come pure nei confronti dei loro ospiti" a fronte del "tenore razzista e xenofobo di molti post".

A firmare quelle ‘uscite’ una persona che, sino a poche ore fa, faceva riferimento alla nascente sezione Udc di Balerna e che oggi, martedì, ha rassegnato le sue dimissioni con effetto immediato dopo un confronto con i vertici del partito locale. Il Comitato della sezione Udc, dal canto suo, ha fatto sapere in una nota del presidente Domenico Corvino, che "si distanzia con fermezza dalle dichiarazioni esternate su Facebook da parte di un suo membro". E chiarisce che "simili dichiarazioni non fanno parte dell’azione politica dell’Udc e come tali sono inaccettabili. Esse contraddicono fondamentalmente i valori dell’Udc e non trovano posto nel nostro partito. L’Udc condanna ogni forma e incitamento alla violenza".

Resta il fatto che il primo intento degli autori della denuncia, come si legge nello scritto rivolto a Pagani, è quindi quello di "scongiurare che atti del genere si ripetano". All'epoca per un soffio non si era sfiorato il dramma: nella roulotte presa di mira nel 2004 vi era una bambina, "la cui unica ‘colpa’ – si richiama – era di essere rom".

Si potrebbero prefigurare dei reati

Tornando alla stretta attualità, stando al parere di un legale, consultato dagli esponenti di Sinistra e Verdi, le affermazioni postate su Facebook, dunque pubbliche, Codice penale alla mano potrebbero prefigurare i reati di pubblica intimidazione (articolo 258), pubblica istigazione alla violenza (articolo 259) e discriminazione razziale (articolo 261bis). E del resto quello di Balerna non è un caso isolato. «Il Tribunale federale – ci conferma l'avvocato Paolo Bernasconi – si occupa da tempo dei delitti commessi sui social, confermando che i social non sono un luogo fuori legge. I rifugiati sono una parte vulnerabile del nostro Paese: diffondere proposte aggressive nei loro confronti é molto pericoloso.Specialmente in questa polveriera alimentata dalla campagna elettorale di Udc e del Mattino della domenica».

Nel commentare la visita della consigliera e la politica d'asilo di Berna, in effetti, nei post si ventilava "casomai agiremo come nel 2004". E l’impressione dei denuncianti è che l'affermazione abbia raccolto tra gli interlocutori dell'autore del post "commenti, apprezzamenti e strizzatine d'occhio con emoji". Poco oltre poi si rincara: "Inutile davvero parlare con quella gente, solo agire funziona, vedi Balerna 2004. Non si sono mai più visti zingari in tutto il Ticino. Prima invece era sempre un ‘sa pò mia’". E ancora, di seguito, a conferma, si annota nella segnalazione al pg, dei riferimenti all'episodio passato: "Le basi legali non lo permettono. Esattamente quello che dicevano i bernioti anche prima del 2004, poi non abbiamo più visto nessuno di loro a Balerna dopo i 2 colpi!!!". Come dire: allora erano i rom, oggi potrebbero essere i richiedenti l'asilo.

La reazione

Il sindaco Pagani: ‘Oltre i limiti dell'accettabilità’

Quanto accaduto non può non pesare anche sulla comunità di Balerna, ieri come oggi. In veste ufficiale, però, il Municipio locale «non ha ancora pro nessuna decisione» ci fa sapere il sindaco Luca Pagani, da noi interpellato sulla vicenda. Di più, sul piano formale, non ci si sbilancia. E sul piano personale?, chiediamo al sindaco. «Posso solo esprimere la mia tristezza davanti a commenti del genere, che si spingono oltre i limiti dell'accettabilità», ci risponde Pagani. Che aggiunge: «Un conto è intervenire con le autorità per avere una migliore gestione del Centro (federale d'asilo, ndr) e un conto è alludere a interventi di quel genere, che chiaramente, ripeto, vanno oltre i limiti».

Il sindaco Pagani si dice dispiaciuto per quanto capitato. «Spiace soprattutto che non si possano affrontare dei temi senza derive di questo genere. Un motivo in più per ribadire che la situazione va gestita bene – rilancia –. Questo tipo di derive ce le risparmieremmo volentieri. Infatti, quello che noi abbiamo sempre voluto era evitare che potesse esserci una esasperazione nei rapporti con la popolazione; che potessero nascere degli attriti. E per prevenire occorre, appunto, gestire bene la situazione. Ciò che avevamo da dire alla consigliera federale, in ogni caso, lo abbiamo detto. Adesso aspettiamo le risposte».

I precedenti

Spari contro i nomadi: accadde nel 2004 e nel 2009

Nelle cronache locali sono due gli episodi che si sono stampati nella memoria. Il primo rimanda proprio a quel 24 aprile del 2004 a Balerna. È pieno giorno e all’improvviso due colpi d'arma da fuoco vengono esplosi in direzione della roulotte di una carovana di nomadi ferma da qualche giorno in via Passeggiata. Un proiettile penetra da un finestrino ed esce dalla parte opposta, raggiungendo un altro mezzo; l'altro finisce in una ruota. Un veicolo sarà visto allontanarsi dalla zona.

È calibro 9, invece, la pallottola che quasi 5 anni più tardi, nel marzo del 2009, un giovedì sera colpisce un campo nomadi in sosta nel posteggio delle piscine a Mendrisio, procurando solo danni materiali. Si sospetta che gli spari siano partiti dall'autostrada. L'anno successivo un atto intimidatorio simile si ripeterà a Galbisio.

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