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Chiasso e i richiedenti asilo: ‘La situazione è insostenibile’

Le Commissioni di quartiere scrivono al Municipio e chiedono un ‘incontro urgente’ con Norman Gobbi per individuare ‘rimedi immediati’

‘Le segnalazioni sono quotidiane’
(archivio Ti-Press)
5 ottobre 2023
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“La situazione a Chiasso è manifestamente insostenibile”. Le Commissioni di quartiere, in testa quella che fa da ‘sentinella’ nel centro cittadino, ha voluto mettere nero su bianco quanto si sta vivendo nella cittadina, confrontata con l’elevato numero di richiedenti asilo presenti. Il Municipio di Chiasso, destinatario della lettera inviata nelle scorse ore, viene invitato a “farsi promotore di un incontro urgente (scritto in lettere maiuscole, ndr) a Chiasso con l’on. Norman Gobbi, responsabile cantonale della problematica e con la Segreteria di Stato per la migrazione per individuare soluzioni e rimedi immediati (sempre in maiuscolo, ndr) per porre fine a questa situazione”. All’incontro devono essere “invitati i Consiglieri comunali e membri di tutte le Commissioni di quartiere”. Contattata dalla Regione, la capodicastero Sicurezza pubblica Sonia Colombo-Regazzoni ci ha detto di essere informata della lettera e che il Municipio prenderà atto dello scritto nel corso della seduta di martedì prossimo.

‘La situazione sta degenerando in modo assai preoccupante’

Nell’analisi fornita dalle Commissioni, Chiasso “quotidianamente è confrontata con segnalazioni di mancato rispetto delle più elementari regole e addirittura di scippi, aggressioni, turbamenti della quiete pubblica, furti, risse e quant’altro”. Problematiche “ben condivise dal Municipio”. La situazione, però, “sta degenerando in modo assai preoccupante: vi sono chiassesi che non escono di casa se non accompagnati, commercianti che subiscono furti, genitori che non possono più portare i bambini ai parchi giochi, spazi di incontro preclusi agli abitanti ecc.”. A questo si aggiunge “la preoccupazione per gli interventi di soccorso (polizia, pompieri e ambulanza) che possono essere pregiudicati (come già successo) dalla loro occupazione per gli asilanti”.

La paura ‘è purtroppo fondata’

Nella lettera si sottolinea che “la gente ha paura. Ed è una paura purtroppo fondata”. Chiasso è una realtà di confine che “da sempre ha dimostrato, dimostra e dimostrerà grande accoglienza verso chi fugge dalle guerre o dalla fame – si legge ancora –. Ciò non toglie che non tutti questi asilanti, di diverse etnie anche conflittuali, di diverse culture appartengano a quelle categorie in fuga e oltretutto le loro migrazioni spesso hanno a che fare con trafficanti di esseri umani”.

Il problema è ‘il riparto’

Nelle ultime settimane non sono mancate le rassicurazioni da parte di autorità cantonali e federali. La Consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, che ha annunciato una visita a Chiasso nel corso dell’autunno, ha per esempio dichiarato la sua comprensione, indicando però che la situazione non è catastrofica. “A nulla sono valse sinora le ripetute rassicurazioni. Il problema è certamente il riparto degli asilanti sia a livello cantonale che federale”. Per le Commissioni “non è possibile che a Chiasso, in un territorio assai ristretto, vi siano 600 asilanti su poco più di settemila abitanti”. In Ticino “sembrerebbe ci siano circa 4mila asilanti: in proporzione con i dati di Chiasso e Lugano, ad esempio, ce ne dovrebbero essere circa seimila”. Sottolineando che “così non si può continuare”, i firmatari della lettera concludono indicando che “gli interventi di polizia, pompieri e ambulanze nei centri di Chiasso supera certamente il costo di due milioni di franchi all’anno”.

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