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Fermi ‘muscolosi’, due casi in aula penale

Dopo il rinvio a giudizio di un agente della Comunale di Chiasso per i fatti di gennaio a Balerna, impugnato il decreto sull'intervento al distributore

In sintesi:
  • Entrambi gli episodi saranno così riesaminati davanti a una Corte
  • I reati ipotizzati sono abuso di potere e vie di fatto
Sotto i riflettori
(Ti-Press/Archivio)
20 settembre 2023
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L'operato recente della Polizia finisce sotto i riflettori della giustizia. Saranno due (e non uno solo) gli episodi che approderanno prossimamente in un'aula di tribunale. Al centro dell'attenzione e del lavoro dei giudici vi saranno, in effetti, due agenti della Comunale di Chiasso e il loro modus operandi. Sullo sfondo altrettanti interventi sfociati in fermi ‘muscolosi’ e che aprono degli interrogativi sulla proporzionalità dei mezzi utilizzati e, al contempo, sul contesto in cui si muovono i poliziotti nell'area di frontiera. A presentarsi davanti a una Corte non sarà, di fatto, solo l'agente della Polizia cittadina rinviato a giudizio di fronte alle Correzionali da parte del Procuratore generale Andrea Pagani per i fatti del 26 gennaio scorso a Balerna, costati le accuse di abuso di autorità e vie di fatto. Anche il collega destinatario di un decreto d'accusa per l'operazione del 15 aprile scorso nella piazzola di un distributore di benzina a Chiasso dibatterà del suo caso nel corso di un processo. In quest'ultima situazione, però, è stato lo stesso agente a impugnare la decisione della Procura.

Si riapre il ‘caso’ alla stazione di servizio di Chiasso

Ritrovatosi fra le mani un decreto per abuso di autorità e la proposta di una pena pecuniaria di 30 aliquote giornaliere, sospesa a beneficio della condizionale, oltre al pagamento di una multa e delle spese giudiziarie, il poliziotto in forze, anche in questo caso, alla Comunale di Chiasso ha quindi deciso di opporsi. Sulle motivazioni che hanno indotto l'agente, difeso dall'avvocato Maria Galliani (come l'altro dipendente della città), per il momento si mantiene il riserbo. A questo punto non resta che attendere l'aggiornamento dei due dibattimenti.

Sta di fatto che, come detto, a voler riaprire la vicenda che si è consumata a pochi passi dal centro cittadino, è stato lo stesso collaboratore della Polizia di Chiasso. Quel sabato sera di aprile il gruppo di sei agenti viene allarmato per una rissa in corso nell’area della stazione di servizio. Giunto sul posto ‘placca’ un uomo, definito esagitato e violento, il quale, mani dietro la schiena, viene poi curvato su un’auto di servizio. Ed è lì che uno dei poliziotti gli sbatte la testa contro il cofano. Un momento che viene immortalato in un video realizzato da un drappello di persone che a quell’ora si trovava dall’altra parte della strada. Il filmato finisce nella rete dei social media. Ce n’è quanto basta per convincere il Ministero pubblico e il pg Pagani ad aprire un incarto. Frammenti dell’intervento di polizia che ora saranno riesaminati in aula.

Quei video, comune denominatore

Così come finirà di nuovo sotto esame quanto avvenuto una notte di fine gennaio a Balerna. In quella circostanza l’azione delle pattuglie in via Passeggiata aveva portato al fermo di un fuggiasco, un cittadino algerino, su un’auto rubata. Ammanettato, secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’uomo era stato poi percosso più volte. Sequenza ripresa dalle videocamere della vicina raffineria d’oro. Registrazioni punto di contatto fra i due casi e che qui hanno contribuito a effettuare una “attenta ricostruzione dell’accaduto”, come spiegato dal Ministero, e che a sua volta ha portato, appunto, a un rinvio a giudizio – e una proposta di pena di 12 mesi, sospesi – e a due decreti d’accusa, sempre per abuso di autorità e vie di fatto.

L’agente oggetto di un atto d’accusa sarà il solo ad andare in aula. I due colleghi di Chiasso che si sono visti recapitare altrettanti decreti, da quanto abbiamo potuto appurare, non hanno impugnato, infatti, le decisioni firmate dal procuratore generale. Decisioni che per l’uno hanno previsto 90 aliquote da 140 franchi ciascuna e per l’altro 30 aliquote da 140 franchi. Proposte di pena ambedue sospese per due anni e che adesso cresceranno, quindi, in giudicato, divenendo definitive.

Per i fatti di Balerna per altri sei poliziotti – quattro della Cantonale, uno della Comunale di Chiasso e uno della Comunale di Mendrisio –, invece, è stato pronunciato un decreto di abbandono. L’ipotesi per loro, poi caduta, era di favoreggiamento.

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