Mendrisiotto

A Villa Argentina il Parco diventa un ‘Giardino delle idee’

La Città di Mendrisio coinvolge la popolazione per ridisegnare un comparto con un ‘cuore’ storico e la voglia di essere vissuto appieno

In sintesi:
  • Per il sindaco Samuele Cavadini si tratta di ‘un passo significativo nell'ottica della valorizzazione del Parco’
  • Chiusa la prima fase, si passerà all'affinamento del lavoro e delle tematiche attraverso workshop
Lo sguardo si allargherà all’intero comparto
(Ti-Press)
13 settembre 2023
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Questa volta i mendrisiensi hanno a portata di mano una opportunità irripetibile: esercitare per davvero la loro cittadinanza attiva. Il Municipio della Città ha infatti scelto di coinvolgere in forma diretta la popolazione per restituire, tutti insieme, una identità collettiva al Parco di Villa Argentina; e sentirlo davvero parte del vissuto comune. Del resto, è proprio dal basso che quattordici anni or sono è partita la spinta che ha rimesso al centro del dibattito, anche politico, questo prezioso angolo del territorio cittadino. Nelle intenzioni dell’autorità locale vi è, in effetti, la volontà di riscoprire una sorta di “giardino delle idee nel cuore della Città”. Lì dove il capoluogo si appresta a riappropriarsi di un’area verde urbana che va persino al di là del perimetro storico originario e dei suoi 46mila metri quadrati. Non a caso l’esecutivo ha voluto allargare lo sguardo anche alla vicina Accademia di architettura e al terreno della Fondazione Torriani, su cui sorgono le case per anziani. Ecco che il nuovo cammino intrapreso rappresenta una svolta verso il ‘Nuovo Parco di Villa Argentina’. Lo si potrà toccare con mano il 14 ottobre quando, nel corso di una giornata evento, non solo sarà possibile conoscere meglio e da vicino questo polmone verde, ma altresì mettere in comune aspirazioni e attese.

Gli obiettivi politici

Sin qui, come ricorda lo stesso sindaco Samuele Cavadini, la Città ha avuto davanti a sé tre obiettivi. Ovvero riconoscere il Parco come un luogo pubblico, peraltro tutelato a livello cantonale; ricostituirlo nella sua interezza, come è avvenuto nel 2021 con l’acquisizione (per 8 milioni di franchi) del terreno privato a monte; e concretizzare il progetto della sua valorizzazione. «Ebbene, oggi – ha sottolineato il sindaco –, compiamo un primo passo significativo in questa direzione, e con un approccio innovativo, coinvolgendo il più possibile la cittadinanza. E questo proprio per capire come definire quello spazio per la Città». Uno spazio, ha fatto presente, che rappresenta un giardino, un salotto nel ‘cuore’ del tessuto urbano. Certo, ha ammesso, «la strada è ancora lunga, anche se ben tracciata», all’orizzonte il traguardo finale che coincide con la riqualifica dell’area e la ricontestualizzazione del comparto.

Un processo per fasi

A fronte di un percorso, che pure il segretario comunale Massimo Demenga ha definito «impegnativo», il Municipio si è fatto, quindi, affiancare da un gruppo di esperti della Suspi – con i quali la collaborazione ha preso avvio il novembre scorso – e da un consulente esterno come Paolo Poggiati, già a capo dell’Ufficio protezione natura e paesaggio, un «valore aggiunto» a tutto vantaggio della buona riuscita dell’operazione, che sta procedendo a «ritmi serrati». Tutti, d’altro canto, sono determinati a disegnare una «strategia di sviluppo del parco». Certo, prima, occorre individuare, come detto, le aspettative della popolazione, che vanno incastonate nell’essenza storica dell’area di Villa Argentina. A questo punto, come ha illustrato il segretario comunale, il processo procederà per fasi. «Inizialmente, nella fase zero – ha esemplificato – sono stati coinvolti gli attori istituzionali: il Cantone, con i cui servizi è stato avviato un dialogo franco e aperto, i promotori che hanno dato il là a tutto questo, il Comitato Parco di Villa Argentina, e i proprietari confinanti (ovvero la Fondazione Torriani e l’Accademia, ndr). Adesso, invece, siamo in piena fase uno, che culminerà nella giornata del 14 ottobre. In seguito, vi sarà una ‘fase due’, che darà modo di affinare il lavoro e le tematiche attraverso un workshop. Infne, saranno presentati i risultati di questo processo partecipativo». Esito che il Municipio si ripromette di consegnare entro la fine di questa legislatura.

Avviato uno studio conoscitivo

Il confronto ha fatto già emergere, però, una esigenza importante: poter contare su una analisi storica completa del parco. Ciò ha portato a mettere in cantiere un nuovo studio conoscitivo, di cui si è dato mandato sempre alla Supsi. Se ne vedranno le prime tracce proprio il 14 ottobre. La tela di fondo del dossier, d’altra parte, è proprio la sua valenza storica. Aspetto sul quale si sono già avviate in passato delle riflessioni e su cui il Comitato ha richiamato, da subito, l’attenzione. A tal punto che il maggio scorso, i promotori hanno rimesso sul tavolo il loro progetto di valorizzazione. Una proposta di massima curata dall’architetto del paesaggio Heiner Rodel e presentata (e offerta alla Città) nel 2013, al suo interno dei suggerimenti concreti.

Tra idee e vincoli storici

Ripercorrendo l’iter seguito sin qui, ma soprattutto soffermandosi sullo stato attuale del parco, a riportare in un certo senso con i piedi per terra, è stato lo stesso consulente della Suspi, Felix Günther, a capo del settore pianificazione dell’Istituto scienze della Terra. Le idee, ha richiamato, dovranno misurarsi con il terreno della realtà. In altre parole, occorrerà proiettarsi nel futuro tenendo in debito conto la storia del parco. I vincoli, in effetti, ci sono e sono chiari, come ha rimarcato ancora lo specialista. E fanno riferimento al perimetro di protezione dell’area e agli strumenti panificatori a disposizione, come il Piano regolatore e il Piano particolareggiato, rivisto nel 2017 riducendo le possibilità edificatorie. Ocorrerà, quindi, come indicato da Günther, «trovare un equilibrio tra le evidenze, la protezione e i desideri della comunità». Senza trascurare che nel perimetro del nuovo parco sono incluse pure delle aree, si reso attenti, che oggi non vengono percepite dalla popolazione come parte integrante del nucleo storico. E qui il pensiero va alla selva castanile, al parco giochi o ai grandi prati ora recintati e non accessibili al pubblico.

Una giornata evento per tutti

Un passaggio significativo sarà, dunque, la giornata del 14 ottobre, per la quale, come ha spiegato Annalisa Rollandi, ricercatrice del settore pianificazione dell‘Istituto scienze della Terra, si è scelto, non a caso, la metafora del ‘Giaridino delle idee’, ora da coltivare e curare. La cittadinanza come potrà, però, far giungere suggerimenti e desideri all’autorità cittadina? Attraverso un ausilio digitale e uno tradizionale e cartaceo. È stato attivato, infatti, un sito web (https://parcovillaargentina.ch/) e sono state predisposte delle cartoline (che saranno recapitate a domicilio e potranno essere trovate al parco): entrambi ‘canali’ ai quali affidare i propri pensieri. Gli stimoli della popolazione saranno poi radunati (nela forma cartacea) tramite dei ‘raccoglitori’ posti su alcune panchine di Villa Argentina. Chi poi ha delle proposte in vista del 14 ottobre potrà veicolarle entro il 24 settembre prossimo. Le attività, in ogni caso, nel corso della ‘Giornata delle idee’ – che debutterà alla 10 e si concluderà alle 16 – non mancheranno.

Il programma, infatti, come anticipa Rollandi, è ricco e prevede occasioni che daranno a tutti la possibilità di partecipare, con un momento dedicato per i più giovani, parentesi conviviali e di ristoro. In chiusura una ‘Plenaria delle idee’ offrirà l’opportunità di riflettere insieme, sognando il ‘Nuovo Parco Villa Argentina’.

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