Mendrisiotto

Ligornetto e la Vigor piangono Andrea Salvadè

Legato a filo doppio alla vita della società, ne è stato presidente e allenatore. ‘Ha portato l'atletica locale ad alto livello e tra la gente’

Andrea Salvadè
(Ti-Press)
7 settembre 2023
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Anche i piccoli paesi sanno esprimere grandi figure, che lasciano la loro impronta nei cuori di tutti. A Ligornetto la voce di chi ha condiviso un pezzo di cammino con Andrea Salvadè, scomparso all’improvviso nei giorni scorsi, è ancora rotta dall’emozione. È sempre difficile parlare di un amico, un compagno di avventure sportive che non c’è più. Proprio lo sport, anzi l’atletica è stata infatti la grande passione di Salvadè, prima lui stesso atleta poi dirigente e allenatore della Vigor Ligornetto. Una passione che ha cadenzato la sua esistenza. Per onorarlo il Comitato della ‘sua’ Vigor ha dunque deciso di confermare la partecipazione, domenica, alla prossima edizione di Sportissima a Ligornetto. «Anche perché – ci rendono attenti –, siamo stati i primi nel Distretto ad accettare di prendere parte alla manifestazione cantonale, fin dalla prima ora».

Paolo Mazzola, per circa quindici anni presidente della società, ha incrociato la sua strada con Andrea nel 1995. «Proprio quando sono diventato presidente», ci dice regalandoci il suo ricordo. «Con lui abbiamo realizzato tante cose. Sempre cordiale, era un entusiasta ma sapeva il fatto suo. Ma soprattutto sapeva muoversi a più livelli. Tanto teneva i contatti con gli allenatori all’estero, con l’Italia in particolare. Tanto non dimenticava il paese, i suoi giovani, ben consapevole dell’importanza di promuovere questa disciplina già tra i ragazzini. Vi rammenterete – ci invita Mazzola – gli eventi di Saltinpiazza a piazzale alla Valle a Mendrisio. Credo sia stato il primo in Ticino a portare l’atletica tra la gente».

Del resto, come ci fa presente un altro nostro interlocutore, Salvadè per oltre vent’anni ha dedicato tutto se stesso alla Vigor, ai giovani e all’atletica, a livello cantonale, nazionale e internazionale. Le persone che lo hanno conosciuto da vicino, quindi, piangono, ancora attonite e sconvolte, un visionario, una persona sempre pronta a dare una mano e vicino alla gente del paese, una persona decisa e poco incline al compromesso, tratto che gli ha permesso di raggiungere grandi traguardi. In effetti, aggiunge Paolo Mazzola, ha sempre saputo mettersi in gioco. «Dobbiamo a lui il Gran premio del Mendrisiotto o la partecipazione alle feste voltiane nel Duemila, con l’organizzazione della maratona e della mezza maratona da Ligornetto. Questo era l’Andrea».

Dal canto suo Michele Battaglia, responsabile di Sportissima in seno alla Vigor e presidente per nove anni, non ha esitazioni: «Andrea Salvadè era la Vigor. Per lui la società era un elemento importante della sua vita – dedita agli affetti familiari e alla professione, figura di spicco della Supsi, ndr –. D’altra parte, l’ha creata e plasmata come è ora, grazie alla sua personalità e alla sua energia, raccogliendo l’eredità di don Cesare Realini e di suo padre che fondarono la società nel 1955. Quando l’attività si limitava alle corse di orientamento».

Il presidente della Federazione ticinese di atletica leggera (Ftal) Francesco Quattrini è ancora sotto shock: «La Federazione è sconvolta dal decesso di Andrea Salvadè, una figura storica dell’atletica cantonale, come presidente, commissario tecnico e allenatore della Vigor Ligornetto. È stato uno degli allenatori più qualificati, portando Irene Pusterla ai massimi livelli dell’atletica internazionale – sino alle Olimpiadi di Londra del 2012, ndr –. Ci sentiamo particolarmente vicini a sua moglie Marta Odun e alle sue figlie, anche loro atlete, e a tutti gli amici della Vigor Ligornetto, un piccolo club, ma con una grande tradizione nel panorama dell’atletica ticinese».

Basta dare un’occhiata alla bacheca conservata all’oratorio, sede storica della Vigor, per rendersene conto. Adesso toccherà, dunque, ai suoi compagni di viaggio della Vigor raccogliere il testimone nella staffetta della vita e della società. «Cercheremo – ci mette a parte Battaglia – di continuare seguendo il suo spirito e i suoi valori e di agire secondo il suo insegnamento».

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