Mendrisiotto

Skatepark Mendrisio, ‘le bugie dei referendisti’

La Lega accusa i promotori del referendum – che chiedono di non costruire all'ex Macello – di raccontare il falso e di non aver proposto alternative

‘Non sono state proposte alternative’
(Ti-Press)
16 luglio 2023
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Negli scorsi mesi è stato lanciato un referendum contro la decisione di costruire uno skatepark all'ex Macello di Mendrisio. Di fatto, agli occhi dei referendisti occorre trovare un’alternativa logistica. Ed è proprio a loro che è rivolto un intervento della Lega. “Spingere il proprio credo o la propria ideologia per raccogliere più firme possibili è lecito e nessuno può essere contrario fino a che non si sfocia nell’inganno attraverso falsità, e sullo skatepark di bugie ne sono state dette molte”. È sulla linea di queste affermazioni che la Lega accusa, senza giri di parole, i referendisti di ‘raccontare il falso’.

‘Il costo è di 200mila franchi’

“Abbiamo raccolto svariate segnalazioni dove i referendisti raccontano che il costo dello skatepark è di 2,6 milioni di franchi. Questo è il costo dell’opera totale, il progetto ha un costo di soli 200mila franchi”. Oltre a questo, “raccontano che non ci sia la sicurezza (skatepark recintato con un sottopasso come passaggio protetto) o che non ci siano le perizie foniche o di inquinamento ambientale. Strano perché oltre che averle verificate come commissari dell’apposita commissione permanente, sono state anche esposte in Consiglio comunale la sera del voto che ricordiamo è stato a dir poco schiacciante visto che i contrari erano solo 4 contro 50 favorevoli”.

In più, “secondo i promotori del referendum pare si parli di farlo in zona San Martino. Ma non è assolutamente in nessuna visione futura del Comune. I contrari/referendisti hanno avuto tutto il tempo per proporre delle alternative, alternative mai comunicate neanche nella discussione in seno al Legislativo. Non basta dire solo ‘non sono d’accordo’ ma bisogna anche portare delle proposte sulle quali confrontarsi”.

‘Progettato proprio dai giovani skater’

Poi, prosegue la nota, “se ne sono dette di tutti i colori sui giovani e sull’uso che questi ne avrebbero fatto asserendo che sia da principianti e per nulla attrattivo. Quello che però non dicono è che invece lo skatepark è stato progettato proprio dai giovani skater attraverso un loro coinvolgimento nella fase di studio dell’opera. Quindi hanno scelto loro come farlo in base alle loro esigenze e rendendolo praticabile a tutti”. Tra l’altro “è stato un lavoro che ha permesso al Municipio di vincere anche un premio a livello federale per come si è lavorato coinvolgendo i ragazzi. Dire di no ora allo skatepark vorrebbe dire non farlo mai più da nessuna parte. Se ne parla da oramai 20 anni e non si è mai trovato un luogo che andasse bene a tutti. Ora che un luogo condiviso è stato trovato, non va ancora bene”. Questa, conclude la nota, “è l’occasione per fare finalmente qualcosa di concreto per i giovani che tanto lo desiderano da anni”.

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