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‘Accettare Val Mara ci permetterebbe di avere più peso’

Abbiamo parlato con Cristina Solari del futuro dell’Associazione dei Comuni del Generoso. In cantiere anche un piano di marketing per i prodotti

(archivio Ti-Press)

Tanti progetti aperti, alcuni per i quali si lavora da parecchi anni. Sono quelli che sta portando avanti l’Associazione dei Comuni del Generoso (Rvm). Associazione che alla fine dell’anno dovrà salutare la segretaria Cristina Solari, che andrà in pensione dopo vent’anni di servizio. Al riguardo è stato aperto un concorso che scadrà il 15 giugno. Una questione importante, soprattutto per quanto riguarda la continuità dei progetti dell’ente.

In questo momento tra gli argomenti principali c’è l’accettazione del nuovo Comune di Val Mara come membro dell’associazione. Quest’ultimo ha infatti chiesto di poter aderire alla Rvm, che annoverava già tra i suoi membri l’ex Comune di Rovio. «All’interno del nostro consiglio direttivo c’è la disponibilità ad accettare Val Mara. È già stata fatta una consultazione preliminare con i Municipi membri che, a parte alcune osservazioni sui contenuti, si sono mostrati d’accordo», indica Solari. «Ora trasmetteremo una proposta di messaggio ai vari Municipi, che elaboreranno e sottoporranno ai singoli Consigli comunali». Un ampliamento che «permetterebbe anche di avere maggior peso nel contesto del Monte Generoso», afferma Solari. «Da tempo siamo interessati a diventare i gestori dell’ente o della fondazione che nascerà con il Piano di utilizzo cantonale (Puc) del Monte Generoso. Siamo l’associazione che ha maggiore contatto e copertura del territorio, in fondo abbiamo come membri praticamente quattro dei cinque comuni del Generoso: Arogno, Breggia, Castel San Pietro e il quartiere di Rovio. In sostanza manca solo Mendrisio. Quindi credo che potremmo fare un lavoro interessante. La questione però è in gestazione da numerosi anni».

Gli interventi nei boschi: ‘Un investimento a lungo termine’

Per quanto riguarda progetti più ‘concreti’, c’è quello che riguarda le piantagioni in Valle di Muggio. «Erano state realizzate negli anni 60 dal Cantone su terreni di proprietà dei Patriziati, ma poi non sono state più curate», spiega la segretaria. «Il nostro è un territorio difficile da gestire e spesso i proprietari non hanno i soldi per farlo. Anche perché la vendita di legname dalla metà dello scorso secolo non è più redditizia. Con la nostra azienda forestale (Afor) interveniamo in modo da migliorare le condizioni e la produttività dei boschi, anche se, come detto, ci sono dei limiti dal punto di vista redditizio». Si tratta di un investimento a lungo termine, ricorda Solari, perché i miglioramenti si vedono solo dopo anni. Visto che è presente un problema di fondi, come vengono pagati gli interventi? «La maggior parte dei costi vengono coperti da finanziamenti cantonali e federali. Il Cantone non porta avanti direttamente questi progetti. Ci deve essere un ente promotore».

Restando in tema di piante e boschi, l’associazione ha appena concluso un progetto che riguardava delle selve castanili in Valle di Muggio e ora tocca alla Val Mara. Si tratta principalmente di interventi che siano funzionali agli agricoltori, spiega Solari. Il bosco di castagno viene pulito, vengono lasciate le piante che producono questi frutti per poi poter utilizzare il sottobosco come pascolo per gli animali.

Anche i formaggini nel nuovo Progetto di sviluppo agricolo regionale

Riguardo all’agroalimentare, per l’Associazione per i prodotti della Valle di Muggio e Val Mara (Apvmm) la Rvm sta portando avanti il Progetto di sviluppo agricolo regionale Gemma. Che riguarda, tra le altre cose, il marketing dei prodotti e la miglioria degli accessi stradali agricoli nelle aziende e territori produttivi. Il progetto presenta un preventivo di oltre 800mila franchi, ed è finanziato all’80% dalla Confederazione e dal Cantone. Il restante 20% riguarda invece i quattro Comuni interessati e gli attori locali. A questo proposito il 15 giugno sarà organizzata una serata per discuterne con i produttori e trasformatori della Rvm, alle 20.15 presso la sala Bettex di Castel San Pietro. Un tema in particolare è quello del riconoscimento a livello federale delle tecniche di produzione dei formaggini. «Le ordinanze attuali che riguardano l’igiene nella tecnica di produzione degli alimenti, non contemplano la tecnica di produzione dei formaggini della Valle di Muggio, per i quali il latte viene fatto semplicemente coagulare senza cuocere la cagliata», indica Solari. «Stiamo cercando di far riconoscere questa tecnica a livello federale e ciò potrebbe essere positivo anche per ritentare con la produzione di formaggini a latte crudo. Chiaramente dopo aver identificato e risolto i punti critici».

‘Serve un macello d’emergenza’

Un problema che affligge i proprietari di animali da reddito nel Mendrisiotto è quello della mancanza di un macello per la macellazione d’urgenza. «Quando un animale si fa male e bisogna abbatterlo, senza un macello nelle vicinanze la carne deve essere buttata». Si stanno dunque studiando le varie possibilità per crearne uno. «È una necessità che è stata sottolineata anche dal veterinario di condotta del Mendrisiotto». Inoltre si sta lavorando anche al coordinamento del trasporto degli animali ai macelli. «Sappiamo che tutte queste questioni sono lunghe e complicate. Ho iniziato la mia carriera con il cruccio dei macelli e dei formaggini e probabilmente non si risolverà prima che vada in pensione. L’importante, però, è non demordere». La questione dei macelli riguarda anche il marketing, spiega la segretaria, in quanto si vorrà valorizzare anche la carne prodotta in Valle di Muggio e in Val Mara.

Passando ai progetti in attesa, Solari cita uno studio di fattibilità per un collegamento tra Campora e Caneggio con un ponte sospeso. A parte ciò, la segretaria ricorda altri operati che la Rvm porta avanti. Come il programma occupazionale attraverso il quale vengono fatti dei lavori per i Comuni, i patriziati e gli enti soci. In tutte le sue attività, la Rvm lavora per promuovere il territorio della Valle di Muggio e della Val Mara: «Per noi è fondamentale mantenere la progettualità».

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