Mendrisiotto

Slow Food porta in piazza l'altra faccia della territorialità

Mendrisio torna a ospitare il Mercato dei piccoli produttori, fra eccellenze e presidi. E un'altra gastronomia possibile

La prima edizione l’ottobre scorso
4 maggio 2023
|

In un vasetto di miele, un pezzo di formaggio o una pagnotta c‘è ben di più di una semplice lista di ingredienti. Dentro vi sono l'amore per la natura e la terra, materie prime prodotte con attenzione per l'ambiente e sapienza e tradizioni a chili. Non a caso ogni piccolo produttore sulla nostra porta di casa è un mondo. E ciascun presidio che si fregia del ’marchio‘ Slow Food rappresenta un punto fermo nel fare resistenza a un mercato mordi e fuggi, ma soprattutto votato a una economia alimentare spinta a volte all'eccesso. Lo si potrà vedere da vicino questo sabato in piazza del Ponte a Mendrisio, dove per il secondo anno consecutivo Slow Food Ticino ha deciso di piantare le tende del suo Mercato dei produttori. Evento con il quale si vogliono altresì festeggiare i primi trent'anni di vita del movimento svizzero, nato nel 1993 sulle tracce dell'intuizione di Carlo Petrini, ovvero sei anni dopo la Condotta ticinese, la prima del Paese.

Trionfo di sapori in piazza

Può essere piacevole essere ‘vittime’ del proprio successo. Al Mercato della ‘lumaca’ (simbolo del cibo... lento) è accaduto proprio questo. Il riscontro ottenuto in occasione del debutto, l'ottobre scorso, ha convinto, infatti, gli organizzatori a tornare in piazza, grazie anche al supporto e alla disponibilità della Città di Mendrisio. Il telefono di Franco Lurà, presidente di Slow Food Ticino, continua a suonare. Lo incontriamo mentre è indaffarato nei preparativi della seconda edizione: sabato alle 9 (e sino alle 16.30) si riaprono di fatto le bancarelle. Le aspettative? «Non mancano – ci fa capire –: sono ottimista».

Sono oltre una trentina, in effetti, i piccoli produttori annunciati da tutto il Ticino e in linea con il movimento; mentre non si contano i presidi, che arriveranno a Mendrisio pure dal resto della Svizzera (come l'olio di noci vodese o il pane di segale vallesano) e da oltreconfine (come le aringhe norvegesi o le lenticchie siciliane). Sui banchi si troveranno formaggi e salumi, pane e dolci, vini e birre, ortaggi (tra cui i famosi asparagi di Cantello) e pesce; e poi piantine per l'orto bio, artigianato e libri editi da Slow Food. E sarà un florilegio di colori e profumi.

La prima volta della Bondola

Il Mercato offrirà, inoltre, come ci preannuncia Lurà, la prima ribalta ufficiale al neonato presidio della Bondola, il vitigno a cui cinque produttori sopracenerini hanno ridato un posto nel panorama vitivinicolo ticinese. «Si è lavorato molto per ottenere il disciplinare e oggi il lavoro dei nostri viticoltori viene valorizzato», sottolinea il presidente. Tale e tanta è stata la passione, del resto, da contagiare persino un produttore di Novazzano, il quale ha provato a introdurlo in ‘casa‘, pur restando fuori dalla geografia territoriale del presidio, al di là del Ceneri.

Le vie ‘slow’ della cucina

Quest'anno la manifestazione accenderà i riflettori anche sulla enogastronomia ’slow‘. Sarà infatti presente una bancarella dell'Alleanza dei cuochi del movimento, che in Ticino conta diciotto ristoratori. Tre di loro saranno in piazza del Ponte con delle proposte rigorosamente nostrane. Ma c’è di più: all'evento parteciperà pure un Food Truck con dei menu concepiti sulla base di prodotti e presidi Slow Food. «Sarà un modo – ci spiega Lurà – per avvicinare le persone ai prodotti genuini». Chi curioserà tra le bancarelle avrà così a disposizione un angolo ristoro dove sedersi a un tavolino e fermarsi a gustare le varie pietanze.

Alla scoperta dei prodotti fermentati

Le vie della cucina ‘lenta’, d'altro canto, sono infinite, a dimostrazione che un'altra alimentazione più rispettosa di Madre Terra è possibile. Tra le novità, in effetti, occorre annoverare un banco dedicato al processo della fermentazione. Testimoni saranno dei produttori della Valle di Blenio che daranno l'opportunità di assaggiare la Kombucha, appunto una bevanda fermentata. Ma si parlerà pure di esperienze quali quelle di cui si fanno portavoce la ticinese Fondazione Diamate o la siciliana Libera Terra (che da tempo coltiva i terreni sequestrati alle mafie), realtà vicine a Slow Food, e progetti come ’Teste di rapa’, impegnati in Ticino a lottare contro lo spreco alimentare.

Leggi anche:
Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔