Mendrisiotto

Incidente mortale a Rancate: si profila un decreto d’abbandono

Si prospetta il proscioglimento dalle accuse di omicidio colposo nei confronti del centauro e della conducente che travolse una 36enne sull’A2 a luglio

Coinvolti dall’indagine un 43enne e una 23enne comasca
(RescueMedia)
9 marzo 2023
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Ci sono novità sull’incidente stradale avvenuto la notte del 3 luglio 2022, lungo la A2 all’altezza di Rancate, che è costata la vita a una 36enne italiana domiciliata nel Mendrisiotto. La donna dopo essere caduta dalla moto sulla quale stava viaggiando insieme a un amico, è stata travolta da un’auto guidata da una 23enne comasca. Sfocerà in due decreti d’abbandono l’inchiesta sull’incidente avviata nei confronti sia del centauro al volante della moto, un 43enne della zona, sia della giovane conducente dell’auto. Lo ha riferito la Rsi. Per entrambi, il procuratore pubblico Simone Barca aveva ipotizzato il reato di omicidio colposo. Reato contestato sin dall’apertura dell’incarto.

La perizia dell’esperto non era riuscita a spiegare, dal profilo meccanico e dinamico, le ragioni della caduta dalla moto. Se non che la motocicletta stava viaggiando poco oltre il limite, e non aveva effettuato manovre particolari. E che la velocità della vettura era inferiore ai cento chilometri orari imposti su quel tratto.

L’automobilista – aveva indicato l’ingegner Massimo Dalessi – aveva visto il corpo a terra quando si trovava a una trentina di metri (appena entrata nello spazio visibile, qui determinato dall’illuminazione dei suoi fari). Per fermarsi in tempo avrebbe dovuto viaggiare a circa 50 all’ora.

Nei giorni scorsi è arrivata la svolta sul caso. Barca, ha comunicato l’emittente di Comano, ha intimato alle parti la chiusura dell’istruzione, prospettando – per tutti e due gli imputati – il proscioglimento dall’accusa a loro carico. L’abbandono del procedimento penale avverrà a breve, dopo avere evaso un complemento istruttorio che il magistrato ha accettato di eseguire.

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