Mendrisiotto

Trasporto di 712 grammi di eroina, l’incarto torna al Ministero

La droga è stata intercettata a Coldrerio. La Corte delle Assise criminali non ha approvato l’atto d’accusa emesso nei confronti di un 49enne svizzero

Era nascosta in uno zaino
(archivio Ti-Press)
7 febbraio 2023
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Torna al Ministero Pubblico l’incarto relativo al sequestro di 712 grammi di eroina avvenuto lo scorso mese di ottobre a Coldrerio. La Corte delle Assise criminali presieduta dal giudice Amos Pagnamenta non ha infatti approvato l’atto d’accusa e la proposta di pena formulata da accusa (la procuratrice pubblica Margherita Lanzillo) e difesa (l’avvocato Michele Sisini) per uno dei due protagonisti, un 49enne cittadino svizzero domiciliato nel Canton Lucerna. «Troppo mite», così è stata definita dalla Corte, la pena di 34 mesi (di cui 26 sospesi per un periodo di prova di tre anni) presentata con procedura di rito abbreviato. Nei confronti del secondo protagonista del trasporto, un 47enne dello Sri Lanka, è invece stato emesso un decreto d’accusa con una condanna a 6 mesi sospesi.

Eroina diretta a Chiasso

Il sequestro della sostanza risale al 25 ottobre dell’anno scorso. Partita da Sursee, l’auto era diretta a Chiasso, dove i due avrebbero dovuto consegnare l’eroina a dei destinatari ignoti. «L’ho fatto per finanziare il mio consumo», sono state le parole del 49enne in aula. Come indicato nell’atto d’accusa, il trasporto è stato effettuato "in cambio di 50 grammi di eroina per il proprio consumo". I due sono stati intercettati durante una sosta in autostrada a Coldrerio. La droga si trovava all’interno di uno zaino riposto dietro al sedile del passeggero della vettura.

Droga anche in carcere

A inizio anno il 49enne è stato oggetto di un procedimento disciplinare in carcere. Mentre era detenuto alla Stampa già in espiazione anticipata della pena, «durante una visita ho ricevuto degli stupefacenti», ha ammesso rispondendo alla domanda del giudice. Dopo qualche giorno in isolamento, il 49enne è stato trasferito in un penitenziario oltre Gottardo. Nel motivare la sua decisione, il presidente della Corte ha affermato che, in base alla quantità di eroina trasportata, «se l’imputato può beneficiare di un’importante riduzione della pena è perché è un tossicodipendente. Stupisce constatare che dopo 8 mesi venga scarcerato senza una presa a carico». Pagnamenta ha aggiunto che «bastano alcuni momenti con davanti l’imputato per constatare che ne ha bisogno e arrivare alla quasi certezza che ricomincerà a consumare. Del resto ha anche cercato di fare arrivare droga in carcere, per cui la sua prognosi è totalmente negativa». L’atto d’accusa è quindi stato rinviato al Ministero Pubblico. «Si impone o una condanna più alta ed effettiva o una pena parzialmente sospesa ma con un’adeguata presa a carico terapeutica, verosimilmente con una misura stazionaria per curare la tossicodipendenza», ha concluso il giudice.

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