Mendrisiotto

Alla scoperta dello scomparso oceano ticinese

Un viaggio artistico in esposizione allo Spazio Arte dello Swiss Logistics Center di Chiasso, alla scoperta dell’oceano preistorico Tetide

Quando il Ticino era ancora sommerso
(Cristian Palmer su Unsplash)
27 gennaio 2023
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Con il titolo Viaggio a Tetide, ContainerLab presenta la mostra personale di Concetta De Pasquale nello Spazio Arte dello Swiss Logistics Center, di Chiasso, dal 9 febbraio al 24 febbraio 2023 dedicata al preistorico mare del Cantone Ticino. All’inaugurazione, il 9 febbraio alle ore 18 interverrà l’Artista, presentazione di Luca M. Venturi.

L’esposizione presenta un’ampia rassegna di 12 opere ispirate a un immaginario, ma concreto, viaggio nell’oceano scomparso che lambiva il Cantone Ticino e che prende il nome di Tetide, la mitica ninfa marina, madre di Achille e abile a trasformarsi in serpente, in leone e in fuoco.

L’oceano Tetide non è scomparso del tutto, la sua crosta ha formato le Alpi oltre 230 milioni di anni fa, quando il Monte San Giorgio, tra Svizzera e Italia, era circondato dalle acque marine in una laguna subtropicale, una presenza testimoniata dalla straordinaria abbondanza di fossili che hanno permesso al Monte San Giorgio di essere Patrimonio Mondiale dell’umanità Unesco.

Il tema del viaggio è il protagonista di questa nuova esposizione, lungo le rotte sull’acqua, simbolo di purificazione e vita, alla ricerca di luoghi ameni ricchi di spiritualità e sacralità che indicano all’uomo la via di un nuovo Umanesimo.

In particolare, le opere di Concetta De Pasquale sono ispirate alla bellezza e alla complessità delle forme della conchiglia Nautilus, una creatura notturna della famiglia delle madreperle che cresce per tutta la vita nelle profondità dell’oceano ed è un simbolo di espansione e rinnovamento. Il nome Nautilus deriva dal greco e significa marinaio; la conchiglia, detta fossile vivente, è rimasta immutata per 450 milioni di anni e risale all’era dei dinosauri.

L’artista, navigatrice e pittrice di bordo, inserisce in queste opere frammenti di carte nautiche di una barca a vela inabissatasi molti anni fa nel porto di Palermo, la Lisca Bianca-Giramondo che ha navigato anni per un’importante missione sociale e umanitaria.

Le carte sopravvissute e recuperate sono state restaurate e trasformate attraverso l’azione alchemica dell’arte e portano i segni del mare, della vita di bordo, delle muffe marine, delle lacerazioni del tempo, che l’artista lascia in evidenza, restituendo al visitatore una lettura segnica legata al corpo con ventri, volti, ferite.

Di alcune di loro rimangono solo rari frammenti che in questo progetto l’artista utilizza come reliquie in viaggio su carte di cotone realizzate a mano, sapientemente lavorate con l’acquerello e la foglia d’oro.

Divengono icone da conservare ove ritorna il segno del Nautilus, l’antica conchiglia fossile in cui risuona l’eco profonda del labirinto che conduce all’idea della Sezione Aurea, simbolo della perfezione della natura che sapientemente unisce l’umano al divino fin dai miti più antichi.

La sua forma rappresenta il numero della sezione aurea ovvero Phi - 1,6180339... un numero le cui cifre continuano all’infinito senza mai ripetersi. La sezione aurea rappresenta una sorta di proporzione divina, che Platone ha chiamato "la chiave della fisica dell’universo".

L’unicità della sezione aurea ricorre nell’arte, nell’architettura e nei simboli religiosi e nel corpo umano che Leonardo Da Vinci rappresenta come sezione aurea nell’uomo vitruviano e nella Monna Lisa e più di recente Kandinsky nei suoi quadri e Frank Lloyd nel museo Guggenheim, hanno ripreso le forme conchiglia, a conferma del fatto che la Natura e l’arte seguono nella loro vita delle regole matematiche.

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