Mendrisiotto

Estati calde e asciutte, scende in campo il sintetico

Mendrisio riflette sulla possibilità di votarsi ai terreni di gioco in erba artificiale. ‘Ma è un tema da affrontare anche a livello regionale’

Le virtù non mancano
(Ti-Press)
12 ottobre 2022
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L‘erba del vicino, si dice, è sempre più verde. Di sicuro nel Mendrisiotto sta facendo cadere in tentazione più di un Comune, a cominciare da Mendrisio. Con la differenza che, stavolta, il manto è di quelli ’facsimile’. Con buona pace degli amanti del profumo di erba appena tagliata. Nella regione si sta pensando, infatti, seriamente di votarsi ai campi da calcio in sintetico. Di ragioni per emulare, in casa, Castel San Pietro, fuori Caslano, Collina d’Oro, Canobbio, Tesserete, Morcote e Tenero (al Centro sportivo nazionale della gioventù) - senza contare il progetto del nuovo Polo sportivo e degli eventi Lugano - ce ne sono e diverse.

La Città si è ritrovata, in effetti, a dover fronteggiare il coleottero giapponese e il maggiolino, i cinghiali e i corvi. Ma soprattutto ha dovuto fare i conti con un‘estate assetata di pioggia. Una vera calamità anche per i rettangoli di gioco. Per quest’anno, in ogni caso, ci si farà trovare pronti entro metà novembre all’appuntamento con i vari campionati di calcio. Per rimettere in sesto i campi cittadini dei Quartieri, riportandoli al loro stato ’naturale’, dovrebbero essere sufficienti lavori ordinari di manutenzione. Il capo dicastero Sport e tempo libero Paolo Danielli è propenso a rassicurare. Anche se il quadro generale qualche preoccupazione l’ha data, tanto da spronare un gruppo di consiglieri comunali de il Centro - in testa Patrick Valtulini - a interpellare il Municipio.

‘Una valutazione si impone’

Le estati ribollono sempre di più. E la carenza d’acqua sta diventando un vero problema. Nel Distretto anche l’eventualità di votarsi ai campi sintetici sta diventando, quindi, un tema su cui soffermarsi. In diversi Comuni la discussione, in effetti, è aperta. «Anche Mendrisio negli anni scorsi ha avviato una riflessione in merito – fa sapere Danielli –. A fronte delle maggiori richieste di utilizzo delle strutture e del maggiore impatto dei cambiamenti climatici in corso, un approfondimento sulla sostituzione di uno o più campi con il sintetico si impone». Del resto, nel capoluogo già nel 2018 ci si è dedicati a questa opzione. Tanto da promuovere un progetto di massima, che allora prospettava un investimento da oltre 2,3 milioni di franchi.

Serve una strategia regionale

«La crisi climatica – annota ancora il capo dicastero – non dovrebbe, comunque, favorire il fiorire di campi sintetici un po’ ovunque, ma semmai permettere di fare un ragionamento in termine analitico sulle necessità della nostra regione. In questo caso, una possibilità è certamente data dall’Ente regionale dello sport del Mendrisiotto e Basso Ceresio, che potrebbe in futuro condurre le trattative e gli approfondimenti utili a convincere tutto il Distretto a puntare su uno o due centri regionali dotati di campi sintetici. E ciò – ribadisce – a vantaggio di tutto il mondo calcistico giovanile». E qui scende in... campo Mendrisio.

«In questa ottica – conferma Danielli – il Centro dell’Adorna può senz’altro entrare a pieno titolo in un progetto di complesso regionale per il settore giovanile. La Città entrerebbe di sicuro in materia in caso di un co-finanziamento dei Comuni della regione. Vista l’odierna situazione finanziaria, la Città da sola infatti non può permettersi di prevedere al momento un impegno di tale portata».

Un progetto da proiettare nel futuro

In effetti, i 2 milioni e più preventivati a suo tempo non basteranno. Il progetto immaginato all‘Adorna rimane attuale, ma accanto ai campi - a cominciare dal ‘centrale’ in sintetico, omologato per le partite ufficiali almeno fino alla seconda lega - occorrerebbe, ha ricordato il capo dicastero, mettere mano pure allo stabile, agli spogliatoi e agli spazi tecnici: un altro milione di investimento. In ogni caso, se si dovesse aderire a un progetto regionale, rilancia Danielli, bisognerà riflettere pure su un aumento dei terreni sintetici laterali al ’centrale’, per consentire una adeguata fruizione, pensando alle varie squadre.

Il sintetico, tra pro e contro

D’altro canto, messi sulla bilancia i pro e i contro, il piatto pende dalla parte del manto sintetico. A fornire una bussola, conferma il capo dicastero, c’è l’esperienza dei Comuni già dotati di un campo simile o che ne hanno uno in progettazione. Tra i punti a favore, in effetti, vi sono «i sempre minori costi di manutenzione, il maggior utilizzo e la frequenza, oltre all’estensione dell’attività su tutto l’anno. In più la qualità sul mercato è elevata, sia per l’utilizzo sportivo vero e proprio, sia per gli aspetti legati alla sicurezza e alla salute». E se questo non bastasse, con un utilizzo di 25-30 ore settimanali e una regolare manutenzione, la durata di un rettangolo in sintetico è stimata in 15-20 anni. Insomma, gli argomenti non mancano.

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