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Troppi cantieri fra Capolago e Bissone: viabilità al collasso

Il Municipio di Mendrisio chiede migliorie al Cantone. E due consiglieri Plr interrogano l’esecutivo. Maffi: 'Serve il lavoro notturno', Unia è 'combattuta'

Code quotidiane (Ti-Press)
18 giugno 2021
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Per chi si ritrova giorno dopo giorno sulla strada cantonale tra Capolago e Bissone (e viceversa) da un po' ormai è come misurarsi con un percorso a ostacoli, senza contare le lunghe colonne nelle ore di punta. Così la capacità di sopportazione di chi è al volante, fra una autostrada congestionata e le arterie interne sollecitate, è messa a dura prova. Troppi cantieri, che dureranno i più sino a luglio, in un caso fino all'autunno. Troppi i disagi da sopportare e ai quali non ci si abitua mai. Una situazione che ha raggiunto anche le stanze del Municipio di Mendrisio, che già nelle settimane scorse si è messo in contatto con l'autorità cantonale e gli uffici interessati. Anzi, prese carta e penna, l'esecutivo ha scritto all'indirizzo di Palazzo delle Orsoline per saperne di più sulle modalità con cui si sono coordinati i lavori - modi che sembrano aver escluso la possibilità di operare in notturna -, e per sollecitare un miglioramento della gestione delle opere (e a quanto pare dal Cantone è già arrivata una risposta). Una mossa, quella della Città, che si aspettavano pure due consiglieri comunali del Plr di Mendrisio, Giovanni Poloni, primo firmatario di una interrogazione, e il capogruppo Vincenzo Crimaldi.

Poco personale, tempi lunghi

Toccata con mano la quotidianità in zona, i due esponenti liberali radicali sono preoccupati, infatti, per come procedono i cantieri, sui quali, fanno presente richiamando l'attenzione dell'esecutivo, si vede "poco personale" e solo in "orari convenzionali". Un approccio, lamentano ancora, che ha "compromesso la viabilità, portando le colonne fino a Mendrisio". Code di auto aumentate sulle strade cantonali, concludono, proprio con l'apertura di cantieri "mal coordinati, con avanzamento lavori lento". Il punto, agli occhi di Poloni e Crimaldi, non è "l’urgenza degli interventi per la sicurezza degli utenti", ma piuttosto "la scarsa pianificazione, la mancanza di personale sul cantiere e le tempistiche dei cantieri su primarie vie di comunicazioni", che sono, dicono a chiare lettere, "imbarazzanti".

La mappa dei cantieri stradali

Nessuno, insomma, mette in discussione la bontà delle opere in corso. Il nodo da sciogliere, fanno presente i due consiglieri, è semmai quello delle ricadute di questi lavori, da una strada all'altra. Basta dare un'occhiata alla mappa dei cantieri stradali. "A Riva San Vitale - spiegano - è stato aperto nel mese di marzo-aprile un cantiere sulla strada principale che collega Brusino con Mendrisio, obbligando parte del traffico pendolare e transfrontaliero sulla strada cantonale che transita per Capolago". Mentre proprio a Capolago, Quartiere di Mendrisio, ci vorrà sino a fine luglio per ultimare la realizzazione del nuovo interscambio per i bus. Questo ha comportato "la chiusura parziale di una corsia e installazione di impianti semaforici. Semafori – rincarano Poloni e Crimaldi – che alla sera già dalle 19 vengono attivati con code fino a sera inoltrata".

D'altra parte, però, "il cantiere è deserto, e di giorno vi è poca manovalanza – rimarcano –. Ciò ha creato un collo di bottiglia con la formazione di code, dovute anche al traffico transfrontaliero, costretto a percorrere questa unica via per raggiungere la zona Industriale di Mendrisio". Senza trascurare che a Bissone – dove si sta intervenendo sulle infrastrutture, ndr –, a Maroggia – dove è in corso il risanamento del ponte sul Mara, ndr – e a Melano e Capolago sono stati aperti altri cantieri che limitano il transito a una corsia".

Interrogativi aperti

Ai due Plr viene, quindi, da chiedere al Municipio se queste opere siano state notificate in modo tempestivo, informando "sui potenziali rischi di aumento del traffico in mancanza di alternative". E nello specifico, "il cantiere alla fermata dei mezzi pubblici a Capolago, zona stazione Ffs, non poteva essere rimandato dopo l’ultimazione dei lavori a Riva San Vitale sulla strada principale (o viceversa)?". Inoltre, "il Municipio era a conoscenza di questo mancato coordinamento che ha comportato la chiusura (totale e poi parziale) di un importante e strategica via di comunicazione?". A Mendrisio ci si interroga, in altre parole, sul fatto se si siano profusi tutti gli sforzi necessari per scongiurare una situazione che pure al tavolo del Municipio si definisce "insostenibile".

Altri lavori in vista

L'autorità cittadina, d'altro canto, sa che nel prossimo futuro altre interruzioni metteranno ancora a dura prova Comune e popolazione di Mendrisio. «In effetti – conferma a 'laRegione' Samuel Maffi, capo dicastero Sicurezza pubblica –, sono previsti altri lavori sulla strada cantonale, di competenza, però, comunale. Dovremo infatti intervenire sulle sottostrutture fra la rotonda di Segoma e i semafori in centro paese a Capolago; e ciò comporterà un anno di cantiere». Opere improrogabili per poter veder stendere un manto d'asfalto fonoassorbente.

‘Ho chiesto di sollecitare interventi in notturna’

«Di conseguenza – annota ancora Maffi –, siamo già all'erta. Per ridurre al massimo i disagi per il traffico ed evitare il rischio di intasare le strade verso Mendrisio e Stabio c'è una sola possibilità». Quale? «Chiedere di poter lavorare di notte. A titolo personale – ci conferma il capo dicastero –, ho chiesto a chi gestisce il progetto di domandare di poter operare in notturna e mantenere la bidirezionalità della strada. In fondo si tratta di una questione strategica e fondamentale per gestire il traffico». Non a caso anche per i cantieri attuali Poloni e Crimaldi si interrogano sulle ragioni che hanno portato a non mettere in campo tutte le opzioni lavorative possibili. O "vi sono difficoltà da parte dell’impresa appaltatrice dei lavori?".

Il punto di vista sindacale: ‘Lavoro notturno? Siamo combattuti’

La crescita esponenziale del traffico, in ogni caso, in questi anni non ha messo a dura prova solo gli automobilisti. Anche i lavoratori dell'edilizia occupati nei cantieri stradali si sono ritrovati sempre più spesso a scambiare letteralmente il giorno con la notte. Le stesse istituzioni, del resto, come abbiamo visto, per bypassare i disagi di colonne e tempi d'attesa spingono affinché si lavori pure di notte. «In effetti – ci spiega Dario Cadenazzi, responsabile del settore edilizia di Unia – in Ticino il lavoro notturno è esploso proprio a causa del traffico, un problema quest'ultimo che non appartiene solo al Sottoceneri. Siamo confrontati giornalmente pure nel Sopraceneri con le code su alcune arterie».

Sia chiaro, per poter aprire un cantiere di notte servono, come ci ricorda lo stesso Cadenazzi, due autorizzazioni: la prima dall'Ispettorato del lavoro, la seconda dalla Commissione paritetica. Come dire che di paletti non ne mancano. Resta, poi, la viabilità caotica con la quale fare i conti. Ecco che per un sindacato che si batte per tutelare i lavoratori dal lavoro festivo e ha sollevato un velo sulla pressione esercitata sui tempi di consegna è arduo digerire questa situazione. «Non possiamo dire che non esista una sensibilità in tal senso sul piano istituzionale. Da parte nostra – ammette Cadenazzi –, siamo comunque combattuti tra quella che è la realtà viaria attuale e i principi dei diritti dei lavoratori». Bel dilemma.

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