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Basso Mendrisiotto, entusiasmo a geometria variabile

Dopo l'invito al dialogo arrivato da Vacallo, abbiamo chiesto un parere ai sindaci da sempre coinvolti nella discussione

Una veduta sul Basso Mendrisiotto (archivio Ti-Press)
15 giugno 2021
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Sedersi allo stesso tavolo per aprire in modo finalmente concreto la discussione sull'aggregazione nel basso distretto. È questo l'obiettivo dell'invito promosso da Vacallo indirizzo dei Comuni del Basso Mendrisiotto. A farsi promotore di un tentativo di dialogo è quindi stato un comune diverso da Chiasso. Sarà la svolta per un progetto auspicato da molti – e non solo a livello politico – ma che allo stesso tempo fa fatica a fare breccia soprattutto in alcuni esecutivi dei Comuni della cintura? Cosa ne pensano i Municipi interessati? Stando alle prime indicazioni raccolte, i Comuni parteciperanno a questa riunione, alla quale è stato invitato anche il Comune di Breggia, ma l'entusiasmo in merito è piuttosto variabile. 

Decisione a stretta maggioranza

L'invito è partito sì da Vacallo, ma la decisione di «non ha fatto l’unanimità del Municipio bensì è stata presa a stretta maggioranza – precisa il sindaco Marco Rizza –. Non mi sottraggo di certo alla discussione, ma non mi è piaciuto il modo di approcciare il tema che non ha dato all'esecutivo la possibilità di effettuare prima una vera discussione franca al nostro interno, soppesando tutti gli elementi in gioco». Vacallo «ha importanti progetti in fase di sviluppo e auspico che il triennio non si riduca a questo tema – aggiunge Rizza –. Le aggregazioni nacquero “in risposta alle crescenti difficoltà manifestate da molti Comuni nell’adempiere ai propri ruoli”. Evidentemente non è il caso per nessuno dei Comuni della cintura chiassese. Oggettivamente, in questo momento non vedo Chiasso un polo sufficientemente forte e seducente per convogliare a sé gli altri Comuni». A titolo personale, “finché possibile preferisco una politica di prossimità vicina al singolo cittadino. Dobbiamo stimolare maggiormente le collaborazioni tematiche e in questo senso come Comune abbiamo aderito a molte collaborazioni intercomunali». Per Marco Rizza, «al di là dell’ideologia e, mi si passi il termine, della ‘moda’ delle aggregazioni, bisogna pensare alle ricadute sui cittadini, ai vantaggi e agli svantaggi perché non è corretto ‘vendere’ unicamente i possibili vantaggi». 

Chiasso fiducioso

Chiasso, e non poteva essere altrimenti visto che il tema mette d'accordo il Municipio in corpore, ha accolto molto favorevolmente la proposta. «Si tratta di un passo molto positivo e ben visto dal Municipio – conferma il sindaco Bruno Arrigoni –. Sarà importante trovarsi per una discussione, che mi auguro essere la prima di tante, perché dobbiamo approfondire i vantaggi e le difficoltà che potrebbero nascere con una fusione tra questi comuni». Il punto di partenza? «Il nostro è che Chiasso c'è – afferma con convinzione il sindaco –. Sarebbe auspicabile un'adesione corale e avere l'entusiasmo di tutti».

‘Cominciamo a parlarne’

A Balerna il Municipio si chinerà a breve sull'invito. «L'ultima presa di posizione ufficiale del Municipio – risponde il sindaco Luca Pagani – è che è disposto ad approfondire la tematica del Comune unico per il Mendrisiotto contenuta nel Piano cantonale delle aggregazioni (Pca)». Lo stesso scenario, indicato anche dalla maggioranza relativa nell'ambito di un sondaggio esplorativo promosso negli anni scorsi, è stato espresso anche nelle osservazioni effettuate dal Comune nell'ambito del Pca e nel corso di una riunione intercomunale. «Se l'incontro chiesto da Vacallo servirà per cominciare a discutere di aggregazione in generale, parteciperemo». Per Luca Pagani è comunque necessario «fare degli approfondimenti» visto che «qualcosa comincia a muoversi anche a livello partitico e non è più solo Chiasso a cercare un contatto». Morbio Inferiore, ci spiega il sindaco Claudia Canova, ha aderito «all'unanimità» all'invito «di cominciare a parlare del tema dell'aggregazione: prendiamo atto, e può anche fare piacere, che non sia stato il comune polo ad attivarsi». Il sindaco tiene a precisare che, nella scorsa legislatura, «il Municipio era pronto al dialogo e abbiamo dato seguito al questionario cantonale dal quale è emerso che i Comuni del Basso Mendrisiotto avrebbero preferito un comune unico». Un progetto, questo, che «al momento è irrealizzabile: questa soluzione ci porta a essere un po' monchi. Il Municipio non ha mai detto di essere contrario alle fusioni, forse mancava il giusto entusiasmo». L'attuale squadra municipale «è favorevole a parlarne e io stessa lo sono – conclude Claudia Canova –. Anche se fino a quando non avrò un documento non potrò effettivamente esprimermi con cognizione di causa».

‘Forzatura che dà fastidio’

L'incontro auspicato da Vacallo è già stato affrontato dal Municipio di Novazzano. «La mia opinione non è cambiata – commenta il sindaco Sergio Bernasconi –. Questa insistenza mi sa di forzatura e mi dà veramente molto fastidio perché abbiamo delle collaborazioni, come la creazione della rete di bike, che funzionano molto bene indipendentemente dalle fusioni». I Comuni, aggiunge Bernasconi, «hanno temi più importanti da affrontare». La soluzione intermedia del Basso Mendrisiotto non convince il sindaco di Novazzano. «Abbiamo l'esempio di quanto già avvenuto nel Mendrisiotto: ci vogliono anni prima di trovare il giusto assestamento. Nel Distretto ci sarebbero due piccoli poli i quali, nel contesto generale, non so quanto potrebbero pesare. Mi chiedo perché investire tutte queste forze quando il Mendrisiotto ha sicuramente temi da affrontare con piu coerenza e coraggio con l'intercomunale». Quando l'incontro verrà convocato, «parteciperò non con molto entusiasmo per ribadire nuovamente questi concetti», conclude Bernasconi.

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